Lecco: il bilancio di metà mandato del sindaco Gattinoni in 45 bandierine
Una mappa della città con 45 "bandierine" a indicare quanto è stato fatto, quanto si sta facendo e quanto si è in procinto di fare. "La città che cresce" è il titolo del pieghevole che nei prossimi giorni sarà distribuito a tutte le famiglie lecchesi per fare il punto sull'attività della giunta guidata dal sindaco Mauro Gattinoni ora che è arrivata a metà mandato. Il prossimo mese di ottobre, infatti, saranno tre anni di amministrazione. Con l'obiettivo proclamato di governare per altri sette, fino al 2030, mettendo dunque in previsione un secondo mandato se naturalmente lo vorranno gli elettori lecchesi all'appuntamento con le urne, probabilmente nella primavera 2026.
Il sindaco Mauro Gattinoni
Per presentare questa sorta di rendiconto, l'appuntamento è stato nel parco dell'Addio Monti di Pescarenico, non a caso proprio davanti al dehors da poco aperto dopo qualche intoppo, scelto per rappresentare quell'operosità della giunta che i gruppi di minoranza in Consiglio comunale negano accusando invece l'esecutivo di inconcludenza. E se la mappa è una sorta di risposta alle polemiche, a questo non si è fatto cenno nel corso della presentazione da parte dello stesso sindaco Gattinoni e dei rappresentanti delle forze politiche che lo sorreggono: Matteo Ripamonti di "Fattore Lecco", Alberto Anghileri della "Sinistra-Cambia Lecco", Alessio Dossi di "Ambientalmente", mentre per il Partito Democratico sono intervenuti Niccolò Paindelli e, da remoto, Pietro Regazzoni.
Sorvolando, come detto, sugli argomenti di polemica di lunga data o semplicemente di giornata, l'attenzione è stata appunto concentrata sulla mappa, sul lavoro fatto fin qui, sui cantieri aperti e su quelli da aprire. Indicando appunto 45 progetti. Tra quelli realizzati, si segnalano l'iniziativa "Ti porto io" (i bus gratuiti per i giovani fino ai 18 anni), il capitolo rifiuti con l'introduzione del "sacco rosso" e della raccolta notturna nel centro cittadino, il servizio di post-scuola, i cantonieri di comunità, il primo lotto del Teatro Sociale, le aree per skyfitness, i campi sportivi di Castello, le passerelle sui torrenti, l'apertura dell'ostello di San Giovanni, i lavori al cimitero di Acquate, a Villa Gomes e alla scuola dell'infanzia di Santo Stefano.
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«Grazie al Pnrr (il piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dall'Unione Europea) - ha detto il sindaco Gattinoni - molti progetti hanno avuto un'accelerata. Nei primi mesi di quest'anno si è messo mano a interventi per un importi complessivo di 25 milioni di euro, quando solitamente ci si ferma ai 5 milioni. E questo grazia alla compattezza di visione: grazie dunque alle forze politiche che sostengono la giunta. Grazie ai consiglieri comunali anche quelli che si sono avvicendati e anche ai vecchi consiglieri che ci hanno insegnato qualcosa. E grazie a quella squadra d'oro dei miei assessori, Noi oggi parliamo di quanto realizzato dal Comune che ha un significato più ampio: significa che mette in movimento anche il privato che trova coraggio e avanza proposte e sa che con una giunta seria come la nostra si può dialogare. Non a caso a breve partiranno anche alcuni piani urbanistici: zone residenziali di qualità, servizi pubblici, alberghi. Il Comune ha fatto tanto ma faremo ancora di più. E nel rapporto con i privati, c'è un forte impegno a portare a casa il massimo possibile per la città. Siamo a metà del mandato, anche se questi primi tre anni è come fossero stati sei per le difficoltà che tutti conoscono (la pandemia, la guerra, i rincari), ma in realtà siamo a un quarto del nostro cammino perché per completare il nostro progetto di città dovremo lavorare fino al 2030. E' l'arco temporale giusto per realizzare quello che abbiamo in mente».
D.C.