Maggianico: omaggio a don Giacomo e al maestro Mazzoleni durante la festa rionale
È iniziata con un sentito omaggio alla storia la festa rionale di Maggianico. In tanti si sono radunati in oratorio, minuziosamente addobbato, per tributare un applauso riconoscente a chi creò dal nulla quella struttura a fine anni '60, lasciando un segno indelebile nella comunità. "È tornato fra noi don Giacomo Tagliabue, il fondatore di questo oratorio. Ciò che vedete è il risultato della sua missione e della sua dedizione" ha ricordato entusiasta don Ottavio Villa, parroco della comunità pastorale che riunisce le frazioni di Chiuso e Maggianico.
Don Ottavio Villa, parroco di Maggianico
Nato a Cantù nel 1939, don Giacomo Tagliabue giunse a Maggianico nel 1967 e rivoluzionò completamente le abitudini e i riti del rione introducendo l'oratorio estivo. Perfezionata nel corso del tempo, quella grande esperienza di comunità coinvolse decine di bambini, divisi in quattro squadre da 30/40 membri l'una e impegnati in diversi giochi ogni giorno. Di quel periodo sono rimasti dei video, riportati alla luce da Pinuccio Longoni e proiettati ieri sera per la gioia dei presenti, intenti a cercare sé stessi o i propri amici tra gli innumerevoli volti che comparivano sullo schermo. Ci furono poi le gite a Follonica, Venezia, San Moritz, Aprica, le uscite settimanali sulle montagne lecchesi e i soggiorni estivi prima in Biandino e poi di nuovo a Follonica.
VIDEO
"È una grande emozione. Ho tanti ricordi che non potranno mai essere cancellati. Tra i momenti che porto maggiormente nel cuore ci sono la visita di Madre Teresa di Calcutta e l'amicizia con don Marco Dolcini. Ricordo poi un giorno in cui, mentre stavo rincorrendo un adolescente che avevo fatto un dispetto ad un bambino, gli ho urlato di andare a fare il missionario" ha raccontato don Giacomo.
Don Giacomo Tagliabue
I mormorii tra il pubblico rivelavano come quella fosse una storia profondamente radicata nel patrimonio della comunità. Mormorii che si sono trasformati in un grande applauso quando Giancarlo Frigerio, il conduttore della serata, ha chiamato sul palco Padre Claudio Corti. "Ero già iscritto alla Badoni, avevo già comprato i libri. Se oggi sono missionario da trent'anni, molto contento della scelta fatta all'epoca, lo devo a don Giacomo" ha evidenziato Padre Claudio, tornato a Maggianico dalla Thailandia per un breve periodo di riposo.
Il maestro Peppino Mazzoleni
L'impatto del prete canturino sul quartiere, tuttavia, si è esteso ben oltre la vita religiosa e oratoriana, toccando, per esempio, il mondo dell'arte e della musica. Indimenticabili le due edizioni del Bertoldo d'Oro, il festival della comicità presentato da Corrado con ospiti di caratura nazionale tra cui Sandra Mondaini o Cochi e Renato. "Don Giacomo ha anche invogliato tanti ragazzi di Maggianico a cantare e a suonare. Tra i complessi che nacquero in quegli anni, ce n'era uno che quest'anno festeggia i 50 anni di vita. Non si ritrovano tutti insieme sullo stesso palco da 39 anni. Sono mesi che si stanno preparando a questa serata. Accogliete sul palco con un grandissimo applauso i Messaggio 73" ha esclamato entusiasta Giancarlo Frigerio.
Don Giacomo Tagliabue e padre Claudio Corti
L'emozione nei volti di Roberto Parodi (tastiera), Enzo Spreafico (basso), Giancarlo Perego (batteria), Danilo Parodi (chitarra) era evidente. "Eravamo partiti con delle canzoni molto impegnate, poi don Giacomo ci ha messo sulla strada giusta, stimolandoci a realizzare brani più piacevoli. Quando poi abbiamo accumulato un po' di canzoni, al parroco è venuta l'idea di realizzare uno spettacolo" ha spiegato Giancarlo Perego.
Il successo di quello spettacolo fu incredibile: 150 repliche in tutto il nord Italia, nonché due passaggi in RAI. Seguirono poi un 33 giri e un 45 giri molto ricercati dai collezionisti. Il tutto fu merito non solo del talento dei ragazzi coinvolti nel progetto ma anche del lavoro di due maestri come Walter Ossati e Peppino Mazzoleni. "È tutto il giorno che sono agitato. Ho solo ricordi meravigliosi, porto nel cuore i Messaggio 73. Io scrivevo la musica mentre Walter Ossati pensava ai testi. Ricordo però che la storia de "E la luce fu" è basata su alcuni scritti di don Giacomo" ha raccontato il maestro Mazzoleni.
Così come don Giacomo Tagliabue, anche Peppino Mazzoleni ha lasciato un segno ampio e profondo nella comunità di Maggianico, dando vita a tanti progetti.
"Il coretto delle voci bianche nacque inizialmente per le funzioni religiose. Poi, quando il lavoro dei Messaggio 73 si è sviluppato abbiamo deciso di coinvolgerli. L'avventura è durata sei anni. Dopo l'incidente stradale del dicembre 1975, in cui persero la vita Renato Bodega e Sergio Colombo, le repliche del recital si fermarono e decidemmo di non coinvolgere più il coretto" ha ricordato Peppino Mazzoleni.
Al microfono Giancarlo Perego
A distanza di decenni, ieri sera alcuni di quei ragazzi, circa la metà dei 15 membri originari del coro, si sono ritrovati per abbracciare di nuovo un maestro definito "severo". In particolare, erano presenti Albino Ghislanzoni, Vinicio Montanelli, Giovanni Piazza, Fabio Maggi, Riccardo Silveri, Giuseppe Mauri, Paolo Brivio, Bruno Maggi, Roberto Casagrande, Davide Valsecchi, Valentino Bonaiti, Dario Mogada, Alberto Riva, Silvio Mauri. Dopo di loro, si sono alternati sul palco tanti altri protagonisti dell'avventura dei Messaggio 73, tra cui Pierluigi Ghislanzoni. "Sono orgoglioso di aver fatto parte della storia dei Messaggio 73, sono dei grandi professionisti" ha ricordato l'ex bassista del gruppo. Tra un'intervista e l'altra, i musicisti hanno suonato tanti brani del loro repertorio, tra cui "La scelta" e "E la luce fu".
I Messagio 73 e il maestro Peppino Mazzoleni
Ogni momento musicale era accompagnato da un video girato all'epoca e riportato alla luce con cura da Pinuccio Longoni, tecnico audio dei Messaggio 73 assieme a Pierangelo Ghislanzoni. "Ci sono circa 15 ore di video, questa è solo una sintesi. Intendiamo caricare il materiale in rete sul sito Messaggio73.it" ha annunciato Longoni. Particolarmente emozionante è stato il video - ricordo dei protagonisti dell'esperienza dei Messaggio 73 che ora non ci sono più, tra cui Sergio Colombo, Renato Bodega, Walter Ossati, Maurillo Viganò, Alberto Roncoroni, Carlo Taramelli e Giacomino Riva. Sul finire della serata, ha fatto capolino sul palco anche Silvero Capone, uno dei tre attori coinvolti nelle parti più recitate dello spettacolo.
"Sono stato 24 anni qui a Maggianico. È stata un'esperienza bellissima" ha ricordato Capone, giunto direttamente da Ponza per l'evento. La serata si è poi conclusa con l'esecuzione del brano "Fratello sole, sorella luna", uno dei preferiti del maestro Peppino Mazzoleni, abile violinista. "Sono orgoglio di avervi conosciuto e di aver lavorato con voi" ha replicato sincero l'anziano musicista.
A.Bes.