Spaccio di droga fra Calolzio e Lecco: in due davanti al giudice che convalida gli arresti

Il tribunale di Lecco
Destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, sono stati tradotti questa mattina in tribunale a Lecco - al cospetto del giudice Salvatore Catalano - due giovani cittadini marocchini indagati in concorso per detenzione e spaccio di droga tra Calolziocorte e Lecco.
Stando alle informazioni emerse in queste ore i due (S.M. e M.A. le loro iniziali) si sarebbero prestati quali intermediari in un giro di cessione di stupefacenti gestito da un terzo soggetto - al momento sembra non ancora identificato - anche lui straniero, salvato nella rubrica telefonica di uno dei due con lo pseudonimo di ''Grande Fratello''. Sarebbe stato proprio quest'ultimo ad indirizzare i ''corrieri'' agli acquirenti.
Addebiti che non avrebbe negato S.M., soggetto senza fissa dimora, già arrestato in altro territorio in primavera per fatti analoghi. Un'attività cui si sarebbe dedicato - stando a quanto egli stesso avrebbe confermato - spinto dalla necessità di trovare lavoro. L'uomo, messo in contatto con un tale conosciuto come ''Grande Fratello'' da altri connazionali, avrebbe dunque iniziato a smerciare lo stupefacente acquistato abitualmente in un parchetto del paese da un uomo di origini africane di cui non è però emersa l'identità.
Nell'appartamento che attualmente divide con altri stranieri gli agenti della Polizia di Stato che si sono occupati dell'arresto, avrebbero rinvenuto 51 grammi di cocaina, già divisi in un'ottantina di dosi e pronte per essere smerciate. Il cellulare individuato nell'abitazione sarebbe stato invece trattenuto come ''pegno'' per il mancato pagamento di un cliente.
L'ultima cessione, che avrebbe fatto scattare il fermo, sarebbe avvenuta venerdì 1 settembre davanti all'ufficio postale di Viale Dante a Lecco; una zona nel cuore della città - che si estende fino alla Piccola - già da tempo oggetto di segnalazioni di spaccio portato avanti anche in pieno giorno.
Simili le contestazioni mosse anche ad M.A., che avrebbe conosciuto l'altro arrestato in Turchia, nel corso del viaggio per arrivare in Italia: dapprima approdato in Francia, sarebbe stato poi inserito dal connazionale nel giro di spaccio, non appena giunto in città, poco più di una settimana fa.
Stamani a udienza conclusa (con il fermo convalidato dal GIP) i due hanno fatto rientro in carcere.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.