Margno: bagno di folla al pian delle Betulle per il 64° anniversario di consacrazione della chiesetta votiva del Battaglione Morbegno


Si è ripetuta anche in questo 2023 la tradizionale cerimonia celebrativa per l'anniversario di consacrazione della Chiesetta votiva del Battaglione Morbegno, occasione che tradizionalmente richiama numerosissimi alpini e non da tutto il territorio provinciale (e oltre).


Anche oggi le previsioni non sono state smentite, con un Pian delle Betulle letteralmente "invaso" dalle penne nere che non rinunciano mai a quella che è forse la manifestazione più importante - "del cuore" dirà il presidente della sezione ANA di Lecco, Emiliano Invernizzi - per gli alpini delle nostre terre.
La cerimonia ha preso il via con l'ammassamento e la breve sfilata delle varie sezioni ANA presenti e delle autorità, per proseguire con il solenne momento dell'alzabandiera.
Prima della santa Messa, il presidente Invernizzi, ha portato il proprio saluto a tutti i presenti, dichiarandosi "emozionato" per la sua prima volta da presidente alla cerimonia del Pian delle Betulle e per la straordinaria partecipazione, visto il vero e proprio "mare" di gagliardetti e vessilli, e la foltissima presenza di associazioni, autorità civili e rappresentanti dell'esercito. Invernizzi ha sottolineato l'importanza di mantenere una memoria storica perché "non si può andare avanti senza mai guardare indietro, ogni tanto serve ricordare il passato". Legandosi alla storia della chiesetta - sorta dal rispetto del voto fatto alla Madonna dai soldati del Battaglione Morbegno - Invernizzi ha rimarcato come "una volta le promesse venivano mantenute", aggiungendo che "questa è la chiesa di tanti che ho conosciuto, anche in famiglia. Perciò, so cosa rappresentava per loro e per i loro eredi. Se non tramandiamo questo amore, non potremmo affrontare né il futuro, né tantomeno il presente".

L'alzabandiera

Le autorità militari e civili presenti

Il presidente ha poi esortato a rendersi conto che "a poche migliaia di chilometri c'è una guerra in atto", ribadendo come "il ricordo serva ad insegnare alle giovani generazioni che non è sempre tutto liscio, e a spiegare cosa sono il sacrificio e la privazione, che cos'è il no: questa è la nostra responsabilità come alpini. E quello che facciamo oggi deve essere portato nelle nostre case, nei nostri comuni, nelle scuole, nelle istituzioni". Fondamentale è "comprendere il presente che ci circonda per cambiare il nostro futuro. So che con l'aiuto di tutti faremo tutto, sempre uniti dai principi che ci contraddistinguono" ha concluso Invernizzi ringraziando per la partecipazione.



La presidente della Provincia di Lecco - Alessandra Hofmann - è intervenuta a nome di tutti i sindaci presenti, dichiarandosi emozionata alla pari di chi l'ha preceduta, per rivolgersi poi alle penne nere come "cari miei alpini, alpini di tutte le nostre comunità" e rimarcando a tutti i presenti che "ci troviamo qui per ricordare un voto, per riportare alla mente la concretezza di una promessa fatta e realizzata. Promessa che oggi rimane viva - con i fatti - grazie ai servizi che tutti gli alpini offrono: i campi scuola, la Protezione Civile, le attività dedicate alla cura delle nostre terre. Oltre a tutte le baite sparse qua e là sul territorio che sono presidio e punto di unione per le nostre comunità e luogo sicuro al quale sappiamo di poter bussare noi amministratori". Hofmann ha ringraziato "le infinite penne che vedo qui oggi", concludendo con un "viva l'Italia, viva gli Alpini!".
E' poi intervenuto anche l'onorevole Pietro Fiocchi, che - dopo un ricordo personale a proposito del corpo degli alpini - ha ribadito il ruolo incredibile che le penne nere svolgono nella salvaguardia delle comunità alpine e rurali, definendole "una roccia in mezzo ad un mare in tempesta, in questo momento di smarrimento che stiamo attraversando".
In seguito, il Tenente Colonnello Stefano Cordaro - attuale comandante del Battaglione Morbegno e presente anche in rappresentanza del comandante delle Truppe Alpine, generale Ignazio Gamba - ha manifestato la sua straordinaria emozione "nel rappresentare il mio Battaglione in un luogo così simbolico" e "perché un anno fa, proprio al Pian delle Betulle, prendevo in consegna il Battaglione Morbegno: e oggi mi trovo a chiudere il primo fantastico anno di comando". Prima della funzione religiosa, anche il consigliere nazionale ANA Renato Spreafico ha portato i propri saluti, sottolineando come "gli alpini non sono nostalgici, come spesso ci dicono, ma hanno il compito di trasmettere i valori".


Al centro il presidente Emiliano Invernizzi


Nel corso della santa messa (allietata dal Coro Grigna), don Mauro Malighetti - attualmente parroco a Besana Brianza e già responsabile della Comunità pastorale della Madonna della Neve e del Decanato della Valsassina - ha evocato un curioso parallelismo tra la celebrazione odierna e la GMG di un mese fa, anche se "oggi è forse la giornata di quelli che hanno qualche anno in più e al posto del Papa ci sono io. Nonostante queste differenze, quando celebriamo l'Eucarestia facciamo tutti la stessa cosa e questo è per me un momento molto bello".

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Don Malighetti ha spiegato come "l'uomo sia fatto di immagini e di memoria", definendo "evocativa, unica ed irripetibile" l'immagine dei gagliardetti che sventolavano in ogni angolo del Pian delle Betulle poche ore fa. Due i termini che il sacerdote ha rimarcato nel corso della sua omelia. Il primo è "le radici che occorre tenere salde e rinverdire, insieme con la memoria, per avere un futuro. Senza le radici non c'è vita, ma indifferenza, egoismo e chiusura in noi stessi rischiano di minarle". Tanto che, aggiunge don Malighetti, "oggi è difficile trovare dei valori condivisi tra tutti". Tuttavia, prosegue ancora, "sono commosso nel vedere i ragazzi del campo scuola, perché le radici consegnate alle giovani piante che crescono diventano speranza per il futuro. Non è nostalgia, è realtà essenziale. Dobbiamo ridare forza ai valori vissuti con la vita".


Il secondo termine scelto dal sacerdote è stato invece "la speranza, il guardare la vita con la certezza che le prove, le sofferenze e i caduti per una patria unita non sono cose vane, ma dischiudono quella speranza che ci attende". Da qui l'esortazione verso tutte le amministrazioni a "perseverare, a non lasciarsi cadere le braccia, perché i servizi che sembrano inutili racchiudono in realtà questa fiducia nel futuro. Nessun sacrificio è vano: è ciò che questa chiesa ci ricorda da sessantaquattro anni. Perciò, serve ricominciare, grati di chi ci ha preceduto e di chi ci ha consegnato questi valori intramontabili di unità, fratellanza, pace, amicizia e perseveranza".

Al termine della funzione, Invernizzi ha consegnato il crest della sezione ANA di Lecco ai tenenti Sala e Cordaro, prima che la cerimonia si spostasse all'interno della chiesetta, con la benedizione di tre nuove marmette a ricordo di altrettanti alpini dello storico battaglione. Una dedicata al sergente Giovanni Alippi, nato a Rongio di Mandello del Lario nel 1916 e "andato avanti" nel 1984: combattente nella Seconda Guerra Mondiale sul fronte greco albanese, Alippi è insignito della medaglia di bronzo al valor militare e di un encomio solenne per le sue azioni in periodo bellico. L'altra ricorda il tenente Francesco Volontè, nato a Rovello Porro nel 1913, capogruppo degli alpini di Rovello negli anni Trenta del secolo scorso e disperso sul monte Guri i Topit, fronte greco albanese, nel 1941. Al tenente Volontè, nel 1973, è stato intitolato il Gruppo Alpini della località comasca. La terza marmetta è per l'alpino Mario Balestrini, sempre di Rovello Porro, nato nel 1914 e disperso in Russia nel 1943 dopo aver partecipato anche alla campagna sul fronte greco albanese.


Alla cerimonia hanno preso parte anche il Tenente Colonnello Martino Sala - comandante del primo reparto comando e supporti tattici attivi della Brigata Taurinense e presente in rappresentanza del comandante della Brigata, Enrico Fontana - e il luogotenente Luigi Taricco - comandante della stazione dei Carabinieri di Casargo e presente in rappresentanza del colonnello Carparelli, comandante provinciale di Lecco.
A.Te.
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