Carenno: due appuntamenti teatrali organizzati dalla FITA

La stagione teatrale estiva organizzata da FITA (Federazione Italiana Teatro Amatori) LECCO COMO, presso il Cine Teatro San Pio X di Carenno, riprende con gli ultimi due appuntamenti, dopo la pausa di agosto, proponendo 

Per la serata di sabato 9 settembre  alle ore 21:00  "Venere in pelliccia" tratta dal romanzo di Leopold von Sacher-Masoch con l'adattamento teatrale di Martino Palmisano e messa in scena dalla compagnia teatrale milanese Baroni Rampanti di per la regia di Emanuela Bonetti.
"Venere in pelliccia" è una rilettura contemporanea del celebre romanzo di Leopold von Sacher-Masoch scritto nel 1870. Il testo, che potremmo definire una sexy dark comedy, dispone sulla scena, come su una scacchiera, sensualità e freddo autocontrollo; cedimenti amorosi e manipolazione.
Una vicenda sconcertante e surreale descritta da un testo visionario, che per la prima volta in letteratura (e ancora prima della psicanalisi) rivela con spietata lucidità alcune dinamiche profonde e paradossali della relazione di coppia, toccando i temi di libertà, emancipazione femminile e dominio della donna sul maschio.
Lo spettatore vedrà rappresentato l'eterno dualismo uomo/donna in un continuo rovesciamento di ruoli: il "potere" passerà dall'uno all'altra, ma sarà lei a volerlo o lui?  L'essere sottomessi sarà una sconfitta o un traguardo?
 
L'ultimo appuntamento, invece, sabato 23 settembre alle 21:00, vedrà protagonista la compagnia teatrale I Viaggiatori del tempo di Como, specialisti del teatro storico, con lo spettacolo dedicato ad Anita Garibaldi, "Un fiore per Anita".
Ne parla l'autore e regista, Fabio Facchinetti: "Noi la conosciamo come moglie di Garibaldi e poco sappiamo della sua storia, qualche cenno su un libro scolastico, qualche diceria, qualche vago racconto di un amore passato... molti non sanno che non era italiana, ma brasiliana, ed ora, a duecento anni dalla sua nascita, noi vogliamo scoprirla e riviverla...capire chi era e che cosa ha fatto.
Anita, in realtà, è una rivoluzionaria ed intendo il senso più buono della rivoluzione.
La rivoluzione dell'amore, che fu limpido, sincero e sicuro... quello del cambiamento sofferto e convinto... quello della dignità e della giustizia ...il credere e portare avanti quelle rivendicazioni e quelle lotte che, in quel tempo, furono sensazionali ed uniche, ove coraggio e fermezza erano le fonti primarie e che forse rimpiangiamo.
Ancor oggi in sud America, Anita è considerata la "Giovanna d'arco brasiliana" colei che della semplicità e dell'audacia ha fatto grande ed unica l'essere donna...amante dell'amore e della giustizia.

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