In lockdown decide di diventare allevatore, si trasferisce in Valle ed è felice. A 23 anni

Già da ragazzino aveva le idee chiare. “Da grande? Voglio fare il dottore” diceva, finendo per iscriversi al liceo scientifico a indirizzo biomedico, proprio con l'intento di accedere poi alla facoltà di medicina, una volta conseguita la maturità. Ed invece il primo lockdown, quello del marzo 2020, per Alessandro Storelli, oggi ventitreenne, ha segnato un momento di svolta.


Alessandro Storelli con il suo Ruché



L'aver trascorso mesi “isolato” a Casargo, dai nonni, l'ha portato a maturare la decisione di cambiare radicalmente vita e lasciar perdere il test che lo avrebbe poi condotto a indossare il camice per intraprendere invece un percorso diverso, con gli stivali di gomma ai piedi. Vivere a contatto con la natura, in montagna, il suo nuovo obiettivo. Far della passione per gli animali un lavoro, in Alta Valle, dove da bambino ha sempre trascorso le vacanze, lo scopo finale, da raggiungere attraverso applicazione e studio.





Alessandro si è iscritto infatti alla facoltà di allevamento e benessere animale dell’università Statale di Milano con sede a Lodi, frequentata, fino ad ora, per gran parte a distanza, avendo dunque tempo anche di impratichirsi sul campo, direttamente a Casargo dove dalla fine del 2022 si è trasferito a vivere in pianta stabile, formalizzando, presso l'ATS di zona, la richiesta di avvio di un suo allevamento per poi comprare le sue prime due capre, di razza orobica. Dopo Pasqua, ha inserito poi anche un capretto maschio, avviando inoltre anche un pollaio con una decina di galline.







Ora, a sei esami dalla laurea, ha speso la sua estate in formazione. In latteria a Margno ha toccato con mano come si produce il formaggio vaccino in Alta Valsassina, con l'intento poi, a ciclo di studi terminato, di “specializzarsi” anche in questo ambito. Nel mentre la sete di conoscenza l'ha portato anche all'Agriturismo Gulliver, per esplorare anche il mondo della lavorazione del latte caprino.





Il tutto continuando a occuparsi anche dei suoi animali, aumentati con l'arrivo di altre due capre, di razza camosciata delle alpi. E da buon allevatore non si è fatto mancare nemmeno un cane, concretizzando il sogno di averne uno, inseguito fin da giovane, con la vita in città quale ostacolo non ritenendo un appartamento l'habitat adatto per “il migliore amico dell'uomo”.



La scelta è ricaduta su un Pastore Bergamasco, un affettuoso cucciolone dal pelo nero, chiamato Ruché come il vino astigiano, a ricordo della provenienza del quattro zampe arrivato a Casargo proprio dal Piemonte. I due ora sono inseparabili. Il sorriso radioso di Alessandro, invece, è la riprova di come, volendo, la felicità si possa trovare anche in una mini-stalla.
Moira Acquistapace
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