Lecco: nel 50esimo dalla morte di Tolkien, una mostra dedicata alla Terra di Mezzo

Aperta alla biblioteca civica ''Pozzoli'' di Via Bovara a Lecco la mostra dedicata a Tolkien e alla Terra di Mezzo con i disegni di Luisa Rota Sperti, l'artista lecchese che della saga tolkeniana è cultrice da sempre. La mostra anche si apre e si chiude in due date non casuali: il 2 settembre, giorno inaugurale, ricorre infatti il cinquantesimo di morte di Tolkien e il 22 settembre, ultimo giorno di esposizione, si festeggerebbe invece il compleanno di Frodo e Bilbo Baggins, due dei maggiori personaggi dell'epopea della Terra di Mezzo.

Da sinistra l'assessore Simona Piazza e Luisa Rota Sperti

Già a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, Rota Sperti eseguì 33 tavole ispirate al "Signore degli anelli", opere che lei stessi definisce più emozionali rispetto alle 44 realizzate in questi anni - tra il 2018 e il 2022 - dedicate al più esteso tema della Terra di Mezzo e che naturalmente hanno dietro studi e letture degli anni trascorsi da allora. Anche se i volti, i volti dei personaggi che popolano questo mondo fantastico riprodotto da Rota Sperti, sono gli stessi volti di quarant'anni fa, i volti degli amici e delle tante frequentazioni dell'epoca, «i ragazzi di allora» alcuni dei quali non ci sono già più, mentre per altri ancora ci si è dimenticati il nome, specchio di un tempo in cui gli incontri erano tanti, tantissimi e spesso fugaci.

La mostra della biblioteca è allestita seguendo una sorta di filo ascendente, con i libri di Tolkien esposti al piano terreno e poi i disegni che, lungo le scale, accompagnano il visitatore ai piani superiori. Parlando dei suoi lavori, ma soprattutto di Tolkien, Luisa Rota Sperti è un fiume in piena.

«La Terra di mezzo - dice - per me è un rifugio. Scappo lo là quando sto male. Era successo così nel 1979 ed è successo così questa volta: nel 2017 la mia vita andava in pezzo per una brutta separazione e allora nel 2018 ho trovato il mio rifugio e lì sono rimasta. Poi c'è stato il covid, periodo durante il quale ho disegnato. Ho fatto e rifatto. Proprio come Tolkien che faceva e rifaceva. Ciò che vorrei è che si conoscesse il professor Tolkien che dal 1917 al 1973, quand'è morto, si è dedicato alla Terra di Mezzo ma che è andato oltre la Terra di Mezzo. Ha cominciato come filologo e si è inventato dei linguaggi ma c'era bisogno di qualcuno che li parlasse e allora ha creato un mondo popolato di personaggi che appunto parlavano quei linguaggi. E inoltre, voleva che l'Inghilterra avesse finalmente una sua mitologia. Ed è una mitologia tutta incentrata sulla morte e l'immortalità: la morte degli uomini e la disperazione degli elfi immortali che vedono morire quelli che amano».

Ed è motivo per il quale, in quegli anni Settanta del Novecento, le storie tolkeniani toccarono le corde del cuore dei giovani: «Vivevamo nell'epoca della bomba atomica e del Vietnam, in un'epoca di terrore e non è un caso che oggi i giovani tornino a leggere Tolkien, vivendo in un'altra epoca del terrore. Perché Tolkien era già un ambientalista, criticava la società industriale inglese e per questo venne anche criticato...».

E sul fronte delle critiche e delle polemiche, Rota Sperti dice che sia ora di finirla con le lotte tra destra e sinistra per accaparrarselo, «sono polemiche vergognose, in Italia Tolkien è stato trattato in maniera vergognosa», come sia anche ora di finirla tra i «tolkeniani del "prima" e del "dopo"».

Un rapporto, quello di Luisa Rota Sperti con il mondo di Tolkien - John Ronald Reuel nato il 3 gennaio 1892 e morto appunto il 2 settembre 1973 -, ormai consolidato, un rapporto cominciato casualmente proprio nel 1973 con la lettura dei tre volumi del "Signore degli anelli" che per lei, cresciuta nel clima della cosiddetta beat generation, come per molti altri giovani di allora e di dopo è stata un'autentica folgorazione.

Pur senza una cerimonia di inaugurazione vera e propria, all'apertura dell'esposizione sono intervenute, accanto a Rota Sperti, anche la direttrice della biblioteca Simona Sanna e l'assessore comunale alla cultura Simona Piazza.
La mostra, come detto, sarà visitabile fino al 22 settembre negli orari di apertura della biblioteca civica (dal lunedì al sabato dalle 9,30 alle 18,30). Inoltre, ogni sabato (dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18), sarà presente la stessa artista per accompagnare i visitatori.

D.C.
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