Erve, Valsecchi: 'estate alla grande, grazie alle associazioni'. Alla primaria parte una seconda sezione, 'che soddisfazione'
Il Goloso. La Polenta. E poi ancora buona cucina e intrattenimento tutte tutte le sere per due settimane. A Erve “bella stagione” è sinonimo di Sagre e Feste, con il “principato” retto da Gian Carlo Valsecchi pronto a trasformarsi in capitale della sana “movida”, della Val San Martino e non solo.
Sindaco, anche quest'anno la vostra estate è stata all'insegna dello stare insieme. Con il 3 settembre e l'immancabile appuntamento a Villa Mercedes la stagione è finita? Ci traccia un bilancio delle diverse manifestazioni promosse per residenti e villeggianti?
Questa estate, invece, le Pozze di Erve sono state protagoniste di uno spot del Cornetto Algida ma non se ne sente più tanto parlare. Hanno perso attrattività?
I dati diffusi nei giorni scorsi dalla Provincia di Lecco attestano che la ricettività sul nostro territorio è in gran parte extra alberghiera. Da sindaco di lungo corso è cambiato qualcosa quanto a accoglienza anche in una località piccola come Erve?
Turismo a parte, su cosa la sua amministrazione sta investendo per mantenere vivo il paese? La scuola montessoriana ha confermato il trend decisamente positivo degli anni scorsi?
Per altre necessità si sente supportato dagli altri Enti?
Come comune di Erve abbiamo ricevuto – attraverso la Regione – un contributo di 500.000 euro per rifare delle reti paramassi in località Resegone – via Prato Bolone: abbiamo già dato l'incarico, saranno sostituite quelle posizionate vent'anni fa con altre di maggiore capacità di trattenere il materiale, sperando non succeda comunque niente. In primo piano c'è sempre l'attenzione per il territorio e la prevenzione al dissesto, visto che è vero che l'acqua va a valle ma prima di arrivare a valle abbiamo l'abitato e i nostri cittadini da difendere. Poi abbiamo in corso – questo attraverso la Comunità Montana, sempre con contributi regionali – interventi per altre reti paramassi sopra via Giovanni XXIII: un lotto di lavori da 65.000 euro a carico loro e 15.000 euro a carico nostro.
Allargando il discorso al PNRR, invece, visto anche il suo ruolo in ANCI?
E da politico, non crede che il “caso Vannacci” e altre pseudo notizie estive, stiano distogliendo l'attenzione generale dai veri problemi, uno tra tutti l'accesso alla sanità pubblica?
Il caso Vannacci l'ho seguito quotidianamente attraverso la rassegna stampa: effettivamente un Paese che sta per giorni su questo argomento faccio fatica a commentarlo. Sapendo che il libro è in testa alle classifiche di vendita, mi chiedo se qualcuno poi leggerà le 357 pagine scritto da questo generale. Mattarella, pur non citandolo direttamente, ha messo in fila un po' le cose, parlando di diritto all'odio. Il Presidente è l'unico che tiene la barra dritta sui problemi che abbiamo in questo Paese: invita un po' tutti – citando una frase di De Gasperi – a mettersi alla stanga e tirare un po' diritti. Da una parte e dall'altra. Purtroppo la politica oggi è caratterizzata da profonde divisioni, non ci si parla nemmeno più, non ci si ascolta tra schieramenti. Poi certo, abbiamo avuto il granchio blu e tutti a commentare quello. E poi “i poveri mangiano meglio dei ricchi” e altri post su quello... Le notizie dovrebbero essere altre. Poi leggo la denuncia del dottor Piatti che da Lecco mette nero su bianco cose che sappiamo da molto tempo. Ma in Lombardia abbiamo un assessore alla sanità che abita a Roma: io non lo vedo molto in giro, magari lavora solo a palazzo. Però l'assessore che viene da Roma – pur essendo un grande personaggio – non credo proprio faccia molto bene alla nostra sanità lombarda, dove si va verso la privatizzazione – per chi ha la possibilità – anche dei pronto soccorso secondo l'esempio di Milano, Brescia e adesso anche Bergamo. Magari questo modello arriverà anche a Lecco... Non so, siamo la Regione Lombardia e ci siamo conciati così, con le liste d'attesa che conosciamo tutti, i medici di base ridotti a passacarte come se il covid non avesse insegnato nulla. Ecco, come supporto ai comuni, della Regione non mi posso lamentare, ma per quanto riguarda proprio la Sanità non si vedono proprio miglioramenti post pandemia, è innegabile.
Macché. Il 10, in collaborazione con Teatro Invito, sempre a Villa Mercedes, ospitiamo “Cosa accade se... Tra tamburi e racconti” mentre il 17 a Costalottiere ci sarà un altro evento, “Salute di fine estate” con il gruppo alpini e la Pro Erve. A Erve si continua a far festa. Il bilancio dell'estate è dunque indubbiamente positivo. Ed un tale risultato lo si ottiene anche perché c'è grande collaborazione con le Associazioni. Se il paese si riempie, per 13 giorni di fila, come nel caso di E...state a Erve, di persone che vengono da fuori, vuol dire che chi organizza – nel caso specifico la Pro Erve – ci sa fare, sa gestire al meglio questo tipo di eventi. E chi viene si trova bene, mangia bene, spende il giusto... Ho poi contato una quarantina di giovani, anche non di Erve ma qui in villeggiatura, che tutte le sere davano una mano a servire, dalle sei del pomeriggio in avanti: anche questo fa comunità. E' davvero un bel segno.
Un evento dell'estate ervese
Questa estate, invece, le Pozze di Erve sono state protagoniste di uno spot del Cornetto Algida ma non se ne sente più tanto parlare. Hanno perso attrattività?
Oltre allo spot del Cornetto Algida, in onda già da qualche giorno, anche Carne Montana ha scelto Erve. Delle Pozze se ne sente forse parlare meno ma direi – tra virgolette – anche “fortunatamente”, perché chiaramente per una realtà come la nostra è anche questione di numeri: quando abbiamo tutti i parcheggi al completo – tipo la domenica – siamo costretti a mandare indietro parecchia gente. Poi c'è chi posteggia in maniera selvaggia e purtroppo si becca anche la multa (cosa che in diversi mettono anche nel conto, assumendosi il rischio e dividendo poi la spesa per quanti sono a bordo). Tra l'altro colgo l'occasione per ringraziare la polizia locale di Vercurago che quest'estate a Erve ha svolto un ottimo lavoro, con i controlli anche nei parcheggi a strisce blu in via Resegone e all'inizio di via Roma: un modo per ottenere un ritorno anche economico per il comune da chi viene a Erve e gode della bellezza del territorio. 5 euro una giornata intera, non sono uno sforzo particolare.
Un frame dello spot del Cornetto Algida
I dati diffusi nei giorni scorsi dalla Provincia di Lecco attestano che la ricettività sul nostro territorio è in gran parte extra alberghiera. Da sindaco di lungo corso è cambiato qualcosa quanto a accoglienza anche in una località piccola come Erve?
Sì. A Erve c'è una casa vacanze che già da qualche anno sta lavorando parecchio. Ne aprirà un'altra: i lavori sono già finiti, ora manca solo un passaggio tecnico da parte della proprietà per la gestione. Sarà all'interno di un immobile storico ristrutturato l'anno scorso, tra il Comune e la Chiesa: sono due mini appartamenti e due camere. Una famiglia originaria di Erve l'ha ritirato, ci ha investito soldi e ha fatto un gran bel lavoro.
Gli ormai famosi "Cocci solidali" di Erve
Turismo a parte, su cosa la sua amministrazione sta investendo per mantenere vivo il paese? La scuola montessoriana ha confermato il trend decisamente positivo degli anni scorsi?
Rispondo dicendo che alla primaria, dopo tantissimi anni con la pluriclasse, avremo due sezioni. E' un qualcosa che ci dà molta soddisfazione. Quello della scuola montessoriana è un progetto sul quale abbiamo creduto e che sta dando i suoi frutti, attirando anche iscritti da fuori da Erve. I numeri sono in aumento. Ovviamente abbiamo investito anche sull'edificio scolastico e abbiamo ricevuto il supporto dell'Associazione I cocci di Erve che, quest'anno, per la terza volta ci sosterrà con 3.500 euro, pagando una docente che viene da fuori – direttamente dalla Fondazione – che terrà incontri con i genitori e le insegnanti. In più, sempre I cocci, ci hanno dato un contributo che in larga parte coprirà le spese per il rifacimento del pavimento in legno della palestrina, altra miglioria che ci avevano chiesto le maestre e che siamo riusciti a concretizzare. Sull'edificio scolastico, poi, abbiamo già appaltato i lavori per mettere i pannelli fotovoltaici: saremo autonomi dal punto di vista energetico. Passi piccoli ma numerosi, compiuto con soddisfazione perché un comune senza la scuola è un comune che va a morire. Della scuola noi invece abbiamo fatto la nostra bandiera. Anche perché è l'unica statale, in provincia di Lecco, con questo metodo. Ovviamente grazie anche alla dirigente scolastica e al dirigente dell'ufficio scolastico provinciale che credono in questo nostro progetto.
Un'attività con gli studenti dell'Istituto Rota di Calolzio alla scuola montessoriana
Per altre necessità si sente supportato dagli altri Enti?
Come comune di Erve abbiamo ricevuto – attraverso la Regione – un contributo di 500.000 euro per rifare delle reti paramassi in località Resegone – via Prato Bolone: abbiamo già dato l'incarico, saranno sostituite quelle posizionate vent'anni fa con altre di maggiore capacità di trattenere il materiale, sperando non succeda comunque niente. In primo piano c'è sempre l'attenzione per il territorio e la prevenzione al dissesto, visto che è vero che l'acqua va a valle ma prima di arrivare a valle abbiamo l'abitato e i nostri cittadini da difendere. Poi abbiamo in corso – questo attraverso la Comunità Montana, sempre con contributi regionali – interventi per altre reti paramassi sopra via Giovanni XXIII: un lotto di lavori da 65.000 euro a carico loro e 15.000 euro a carico nostro.
Infine partirà il completamento della metanizzazione di via Saina a cura di Acinque: abbiamo aspettato molti anni ma purtroppo noi non avevamo fondi da investire. Acinque ci ha creduto e porteremo a termine così la metanizzazione di tutto l'abitato di Erve e non è poco se vogliamo poi fermare la gente, che non vada a valle: bisogna anche dagli servizi.
Alcuni volontari alla Sagra della Polenta
Allargando il discorso al PNRR, invece, visto anche il suo ruolo in ANCI?
Sul PNRR, come consigliere nazionale ANCI, non posso che ribadire come ci siano stati tolti 13 miliardi, soldi sottratti ai comuni. E' stata un po' una sorpresa perché in un convegno fatto a Roma a luglio è venuto il ministro Fitto e ovviamente non ha minimamente toccato questo argomento. Ha detto che andava tutto bene, che i comuni stanno lavorando bene. Poi ci siamo trovati questa novità. Adesso il ministro sta promettendo che si troveranno da altre parti questi fondi, però molti comuni sono preoccupati. Vedremo come andrà a finire, perché di promesse ne vediamo tante...
Uno scorcio del centro di Erve
E da politico, non crede che il “caso Vannacci” e altre pseudo notizie estive, stiano distogliendo l'attenzione generale dai veri problemi, uno tra tutti l'accesso alla sanità pubblica?
Il caso Vannacci l'ho seguito quotidianamente attraverso la rassegna stampa: effettivamente un Paese che sta per giorni su questo argomento faccio fatica a commentarlo. Sapendo che il libro è in testa alle classifiche di vendita, mi chiedo se qualcuno poi leggerà le 357 pagine scritto da questo generale. Mattarella, pur non citandolo direttamente, ha messo in fila un po' le cose, parlando di diritto all'odio. Il Presidente è l'unico che tiene la barra dritta sui problemi che abbiamo in questo Paese: invita un po' tutti – citando una frase di De Gasperi – a mettersi alla stanga e tirare un po' diritti. Da una parte e dall'altra. Purtroppo la politica oggi è caratterizzata da profonde divisioni, non ci si parla nemmeno più, non ci si ascolta tra schieramenti. Poi certo, abbiamo avuto il granchio blu e tutti a commentare quello. E poi “i poveri mangiano meglio dei ricchi” e altri post su quello... Le notizie dovrebbero essere altre. Poi leggo la denuncia del dottor Piatti che da Lecco mette nero su bianco cose che sappiamo da molto tempo. Ma in Lombardia abbiamo un assessore alla sanità che abita a Roma: io non lo vedo molto in giro, magari lavora solo a palazzo. Però l'assessore che viene da Roma – pur essendo un grande personaggio – non credo proprio faccia molto bene alla nostra sanità lombarda, dove si va verso la privatizzazione – per chi ha la possibilità – anche dei pronto soccorso secondo l'esempio di Milano, Brescia e adesso anche Bergamo. Magari questo modello arriverà anche a Lecco... Non so, siamo la Regione Lombardia e ci siamo conciati così, con le liste d'attesa che conosciamo tutti, i medici di base ridotti a passacarte come se il covid non avesse insegnato nulla. Ecco, come supporto ai comuni, della Regione non mi posso lamentare, ma per quanto riguarda proprio la Sanità non si vedono proprio miglioramenti post pandemia, è innegabile.
A.M.