Calolzio: in centro aprirà un alimentari ma è tutto un susseguirsi di vendesi e affittasi
Dove si gonfiavano palloncini si faranno provviste. Sembrerebbe essere destinato ad accogliere un alimentari – gestito da investitori di origini straniere – il negozio, libero ormai da svariate settimane, al civico 1 di Largo Garibaldi a Calolzio, con vetrina ben in vista anche su Corso Europa all'altezza dell'impianto semaforico “ai piedi” del Municipio. Un'arteria, quella che si innesta su piazza Vittorio Veneto, dunque centralissima costellata però di serrande definitivamente abbassate a riprova di come l'ennesima polemica attorno al – probabile – avvio di un nuovo punto vendita di media distribuzione sia in qualche modo tardiva, con la “desertificazione” del commercio al dettaglio in atto già da tempo, non solo nel settore alimentare, minacciato dalla concorrenza dei “super” ma anche e soprattutto in ambiti come l'abbigliamento e i “servizi” con chiusure che hanno interessato, più o meno recentemente, per ragioni diverse, anche tragiche, attività affacciate anche sulla ultra trafficata Lecco-Bergamo.
Sbiadite ormai le insegne di un centro di telefonia come pure di un'estetista, di un parrucchiere e di una lavanderia. Rimosse completamente quelle del negozio di fotografia e del vicino centro si assistenza-vendita di fotocopiatrici migrato altrove. Vuota anche l'ex sede di un bar e – dall'altro lato della strada – l'ex club caraibico. E' un susseguirsi di vendesi e affittasi. Le immagini a corredo di queste poche righe parlano da sole.
E ci siamo limitati al tratto di sp639 compreso tra il t-red di via Lavello e la sede dell'associazione commercianti (punto d'arrivo in qualche modo simbolico per questo reportage a scatti) con “deviazione” nel tratto alto di via Galli – dove aperture e chiusure si sono susseguite velocemente – e appunto lungo la “salita” per il comune dove oltre a più “boutique” è rimasta inutilizzata anche la sede di una banca. Riescono già a restituire però l'immagine di un centro cittadino che si sta “impoverando”, anche solo dei sorrisi accoglienti dei negozianti “di una volta”.
A.M.