Lecco: 90 anni dalla Dedicazione della Basilica di San Nicolò, due funzioni per la ricorrenza

Correva il 1° settembre 1930: 93 anni fa esatti, a Lecco, il cardinale Ildefonso Schuster consacrava la Chiesa prepositurale di San Nicolò e il suo altare al termine dei lunghi lavori di ampliamento, consolidamento e abbellimento dell'edificio iniziati quasi un secolo prima. Con la cerimonia della cosiddetta "Dedicazione" la Basilica diveniva ufficialmente adatta al culto, un importante passaggio che oggi viene "raccontato" ai fedeli tramite una lapide posta sulla parete destra dell'ingresso dalla porta laterale verso via Mascari. La ricorrenza verrà celebrata domani, venerdì, nelle funzioni delle 9.30 e delle 18.30.


La lapide

Come si legge sul sito della Comunità Pastorale del centro - in una dettagliata ricostruzione storica a cura di Giulio Boscagli - la Basilica attuale di San Nicolò risale alla seconda metà dell'Ottocento su un progetto dell’arch. Bovara. Nella stessa posizione, all’interno della cinta muraria, è attestata la presenza di una chiesa almeno dal 1296, quando il popolo lecchese, reduce dall’esilio imposto dai Visconti, ne edificò una in sostituzione di quella presente sul colle di Santo Stefano andata distrutta. Era una chiesa assai più piccola di quella attuale, di cui rimangono visibili l’antico campanile, sul lato verso via Mascari, assieme a parte delle mura di quello che un tempo forse era il vestibolo e nel quale oggi è collocato il fonte battesimale. Quella prima chiesa conobbe diversi interventi di restauro a partire da un primo finanziato da Francesco Sforza, duca di Milano, nonchè altri significativi nel XVI e XVII secolo; era divisa in tre navate da colonne, con cappelle dedicate e affidate a diverse confraternite.
Con l’abbattimento delle mura voluto da Giuseppe II (imperatore e duca di Milano), Lecco cominciò ad espandersi e ad entrare in un periodo di relativa prosperità. Si pose allora anche il problema di una chiesa più grande. Si pensò anche di costruirne una nuova nell’area dove ora sorge il Teatro Sociale a quel tempo di proprietà della parrocchia, ma prevalse la proposta di ampliare quella esistente. Il compito fu affidato all’arch. Bovara che aveva già realizzato altri edifici di culto nel territorio e che presentò i primi progetti a partire dagli anni 1828/30; i lavori si protrassero per molti anni anche con significative modifiche dei progetti di partenza. Il cambiamento più rilevante fu l’abbandono dell’idea di realizzare il transetto che avrebbe dotato la chiesa di una pianta a croce greca. Nel 1853 vennero rimosse le antiche colonne e realizzata la grande volta a cassettoni. A partire dal 1857 si ingrandì la parte absidale con la realizzazione della cupola, del coro e post coro. A partire dal 1866 fu aggiunto l’atrio o vestibolo ad opera dell’ing. Stoppani che completò anche la facciata utilizzando un disegno lasciato dal Bovara. Nel 1886 venne allargato il sagrato e migliorata la scalinata che fu ulteriormente definita nel 1928. In quegli anni si realizzò anche la cripta.
Tra il 1960 e il 1969 furono effettuati (arch. Bianchi) lavori di adeguamento alle esigenze scaturite dal Concilio Vaticano II. In particolare venne realizzato il nuovo altare rivolto verso l’assemblea con la conseguente eliminazione della balaustra e del tempietto che sovrastava il vecchio altare; la pulitura della galleria e la cancellazione di figure in gesso alle pareti laterali sulle quali sono ora collocati due antichi stendardi. Negli anni Novanta del secolo scorso vennero infine realizzati lavori di consolidamento delle strutture e di completo restauro e pulizia degli affreschi e degli stucchi.


La Basilica di San Nicolò fotografata durante una recente processione

Oltre a quello della dedicazione, peraltro, c'è un altro anniversario significativo che la Chiesa prepositurale di Lecco ricorda in questo 2023: è l'80° della concessione da parte di Papa Pio XII - risalente al 22 gennaio 1943 - del titolo onorifico di "Basilica romana minore", quale riconoscimento dell'importanza dell'edificio nel contesto sociale, culturale, economico e religioso in cui era inserito. I segni visibili che rendono possibile tale attribuzione sono le insegne pontificie sul portale laterale, l'ombrello conico di seta a strisce rosse e gialle (padiglione), originariamente usato come protezione dai raggi solari durante i cortei, e un campanello astile processionale (tintinnabulum) custodito nell'altare di San Nicola.
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