Vita da Capanat/2: al Buzzoni dominano il silenzio e il sorriso di Claudio e Chiara
Silenzio. Solo il ragliare di un asino rompe ogni tanto il silenzio che domina presso il rifugio Buzzoni. Per arrivarvi dai piani di Bobbio si percorre un sentiero che si snoda tra prati popolati da simpatiche marmotte e boschi in grado di regalare scorci mozzafiato su Valsassina e Valtorta. Una volta giunti alla struttura, ad accogliervi ci sarà il sorriso e l’energia di due giovani Capanat.
Claudio Prada e Chiara Benedetti
Marmotte nei prati vicini al sentiero
“Per tanti anni ho dato una mano come aiuto gestore alla famiglia Buzzoni. Quando nel 2010 il CAI di Introbio, proprietario della struttura, ha aperto il bando per trovare il nuovo gestore, ci abbiamo provato. È andata bene” ha esordito Claudio Prada, titolare del Buzzoni insieme alla moglie Chiara Benedetti. “Sono contento di come sta andando. Dopo il Covid c’è stata una ripresa e il flusso di turisti sembra stia aumentando. Passano soprattutto italiani, in inverno gli alpinisti mentre d’estate giovani e famiglie. Ci sono anche gli stranieri ma sono per lo più escursionisti impegnati nel sentiero 101”. Non tutti i camminatori che salgono al Buzzoni hanno gli strumenti adatti. “Diverse volte ho visto arrivare l’elicottero del soccorso alpino per cadute che un paio di semplici bastoncini avrebbero evitato” ha aggiunto Prada.
Nel mentre, dall’interno della struttura si avvertiva un delizioso profumo di torta appena sfornata. “Siamo vicini ai Piani di Bobbio ma isolati. Siamo in mezzo alla natura, immersi nel verde d’estate e nel bianco d’inverno. Non ci sono macchine, non c’è casino e il panorama è fantastico con la Grigna proprio davanti a noi. Questo è il bello di stare qui” ha proseguito il giovane Capanat con sguardo sognante. Il rifugio e Claudio Prada sono nati entrambi all’inizio degli anni Ottanta. “Il gruppo che costruì questa struttura era guidato da Rino Silva, storico primo presidente del CAI di Introbio, e Mauro Buzzoni. Quest’ultimo, in particolare, era il fratello di Giuseppe Buzzoni, un ragazzo di diciannove anni che perse la vita proprio durante i lavori. Era uno sportivo, amava la montagna e pertanto scelsero di dedicare la struttura a lui” ha spiegato. Tre anni fa il rifugio è stato interessato da importanti lavori di ristrutturazione, finanziati grazie ad un bando di Regione Lombardia. Esso dispone di tre camere: una da quattro, una da sei e una da quindici posti. “A volte qualcuno chiede la camera matrimoniale con il bagno privato. Ci può stare ma qui non l’abbiamo” ha evidenziato il rifugista sorridendo. Scorcio di Valtorta
Scorcio di Valsassina da Passo Gandazzo
Il rifugio Buzzoni
Veduta della Grigna dal rifugio
Mentre anche dal sentiero che sale da Introbio iniziava ad emergere qualche escursionista, abbiamo posto al titolare del rifugio Buzzoni un’ultima domanda, incentrata sul cambiamento climatico. “Mi sembra che negli ultimi anni ci siano molti più eventi estremi rispetto al passato. È capitato, per esempio, che dopo una bomba d’acqua molto intensa non ci siano più precipitazioni per tanto tempo” ha replicato Claudio Prada. “L’anno scorso praticamente non ha mai piovuto, quest’anno a giugno ha piovuto tutti i giorni. Noi, comunque. ci siamo attrezzati con le scorte e con i secchi per conservare l’acqua piovana. Anche l’anno scorso, quando non pioveva, non ho avuto problemi perché avevo le scorte”.
Continua/3
A.Bes.