Calolzio: è un cittadino italiano ma con origini africane il presunto assassino della stazione. Scovato dalla fidanzata

Il luogo dell'omicidio e  Malcom Mazou Darga
E’ un cittadino italiano con origini però in Burkina Faso, come la vittima, il giovanotto – classe 1998 – arrestato questa mattina all’alba quale presunto assassino di Malcom Mazou Darga, il 23enne, da anni residente a Airuno prima del recente trasferimento a Calozio, raggiunto, nel primo pomeriggio di ieri, da due fendenti sulla banchina della stazione del capoluogo della Val San Martino, risultati poi fatali.

All’identificazione del sopposto omicida è arrivata la Squadra Mobile della Questura di Lecco, con gli operanti coordinati dal sostituto procuratore Chiara Di Francesco, titolare del fascicolo. Acquisiti i filmati del circuito di videosorveglianza installato dalla società ferroviaria all’interno dello scalo e degli occhi elettronici voluti invece dall’amministrazione comune nell’immediata vicinanza della stazione, gli inquirenti sono riusciti a stringere il cerchio decisamente velocemente, senza però riuscire subito a rintracciare l’indagato. Lo stesso, infatti, non era presente ne’ nella sua abitazione nè sul posto di lavoro. E’ stato “scovato” a casa della fidanzata dove è stato dunque sottoposto ad un provvedimento di fermo emesso dall’Autorità Giudiziaria. Omicidio volontario l’accusa formulata a suo carico.

Il giovane, terminate le formalità di rito è stato associato presso la casa circondariale di Lecco. “Sono tutt’ora in corso le indagini volte a verificare i motivi dell’aggressione” specificano dalla Questura, senza aggiungere dunque altro a spiegazione di un episodio che, dalle primissime informazioni a disposizione, sembrerebbe essere da ricondurre se non al quadro famigliare della vittima alla sua cerchia di conoscenze più strette.

Malcom Mazou Darga, fino a qualche settimana fa, viveva a Airuno in una delle palazzine popolari di via Consorziale dove, sul campanello, è rimasta ancora l'etichetta con il loro cognome. Qui in diversi ricordano bene il ragazzo - coinvolto anche nella locale società sportiva - e la sua famiglia. Anzitutto per il papà, persona religiosa, presidente di una associazione che raggruppa i credenti di fede islamica, che recentemente pare avesse perso il lavoro e per questo fosse stato costretto a spostarsi con tutto il nucleo a Calolziocorte. Con il figlio Malcom Mazou pare avesse avuto qualche discussione per lo stile di vita, non sempre sobrio e regolare tanto che il 23enne aveva già avuto problemi con la giustizia nel recente passato, con due fermi consecutivi solo nell'estate 2021. Lascia oltre alla mamma, anche due sorelle, una ancora minorenne e un'altra studentessa universitaria.
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