Calolzio: dal 3 la Festa del Lavello, con mostre su Papa Giovanni XXIII e Manzoni
A partire da domenica 3 settembre torna a Calolzio la Festa di Santa Maria del Lavello, che unisce al programma religioso diverse proposte culturali.
Quest'anno, in particolare, sarà allestita una mostra collettiva di pittura e scultura con due dediche significative, ovvero ad Alessandro Manzoni e San Giovanni XXIII. Per quanto riguarda il primo, sono state selezionate illustrazioni dei Promessi Sposi ambientate nella nostra zona, sia risalenti al tempo dell'autore, e dunque scelte da lui stesso, sia di periodi successivi.
"Il 2023 è un anno importante non solo per Manzoni, ma anche per un personaggio che moriva nel 1963 ma ha lasciato davvero un segno indelebile nella vita della Chiesa cattolica: San Giovanni XXIII e la sua Pacem in Terris" spiegano dal Centro Culturale "Il Lavello", l'associazione non profit che organizza la mostra. "Ritenuto comunemente il Papa Buono, e certamente lo era, è stato anche un'eccezionale figura che, usando sempre diplomazia, raziocinio e arguzia insospettabile in tutti i momenti della sua vita ecclesiastica, è riuscito in “imprese” che in quegli anni parevano impossibili. Iniziò inoltre la riforma della Chiesa togliendo e snellendo quello che il breve periodo del suo papato gli permise e aprendo il Concilio Vaticano II, portato poi a termine da Paolo VI".
La mostra collettiva sarà aperta sabato 2 settembre dalle 19.15 alle 22.00, nonchè domenica 3 e 10 dalle 10.15 alle 19.00. Inoltre la Fondazione Papa Giovanni XXIII di Bergamo, nata proprio per raccogliere e gestire tutta la documentazione esistente su di lui, porterà al Lavello l'esposizione "La nostra vita è pellegrinaggio - San Giovanni XXIII", pensata per ricordare i periodi della vita di don Angelo Giuseppe Roncalli fino a diventare Santo. Sarà visitabile domenica 3 e 10 settembre dalle 10.15 alle 19.00.
Come ulteriore dedica al Manzoni, invece, in calendario per il 13 settembre anche "Una contadina come tante altre": da questo passo dei Promessi Sposi, Dario Dell’Oro trarrà l'occasione di parlare di un'icona della "nostra" civiltà contadina, la raggiera di Lucia, con Felice Tavola che ha elaborato una scenografia ad hoc.