Calcio Lecco: il Comune accanto alla società anche davanti al Consiglio di Stato contro (di nuovo) il parere del segretario

Di nuovo il Comune affiancherà in tribunale la Calcio Lecco per quella che dovrebbe essere l’ultima battaglia legale del club per giocare in serie B. Sia la Società Calcio Foggia 1920 sia l’A.C. Perugia Calcio hanno infatti presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio pubblicata il 3 agosto - con motivazione resa nota il 7 - che aveva riammesso la squadra bluceleste in serie B così giunta Gattinoni, nei giorni scorsi, ha deciso di “ribadire il proprio sostegno legale alla Calcio Lecco 1912 s.r.l. costituendosi in giudizio anche in Consiglio di Stato”.

Le motivazioni sono le stesse che avevano spinto Palazzo Bovara a sostenere la società davanti al Tar del Lazio con un “intervento ad adiuvàndum”. Da un lato la necessità di non vanificare gli interventi in corso al Rigamonti-Ceppi: “Il Comune è proprietario dello stadio di calcio che ospita la Calcio Lecco 1912 S.r.l. sul quale sono in corso importanti e costosi interventi al fine di adeguarlo ai requisiti tecnici ed infrastrutturali previsti per il campionato di serie B. La mancata iscrizione della squadra al campionato di B per l’anno 2023/2024 esporrebbe l’Amministrazione al rischio di perdere il finanziamento dei fondi regionali per la ristrutturazione dello stadio di Calcio (importo del contributo richiesto pari a 800mila euro)”. 
Dall’altro "i molteplici interessi (di natura sociale, turistica ed economica nonché educativa e di promozione sportiva nei confronti delle società sportive dilettantistiche) di cui beneficerebbe la comunità, in termini di riflessi e positive ricadute generali, in caso di partecipazione della propria squadra cittadina a tale campionato”.

L’incarico di patrocinio legale verrà affidato a un professionista esterno dal momento che l’avvocato del Comune non possiede l’abilitazione necessaria all’esercizio della professione davanti al Consiglio di stato, per un costo preventivato di 729,56 euro (comprensivo di oneri di legge, spese generali e iva). Il tutto con una certa urgenza dal momento che l’udienza è fissata per martedì 29 agosto.

Anche in questo caso però, il segretario generale Mario Spoto ha espresso una “parere contrario di regolarità tecnica attestante la regolarità e la correttezza giuridica tecnica dell’azione amministrativa” portata avanti dalla giunta. “Si conferma il parere contrario reso sulla precedente proposta di costituzione ad adiuvàndum in primo grado poiché non pare adeguatamente motivata la sussistenza del concreto interesse ad agire. Inoltre, non sussiste evidenza documentale del contributo citato in premessa. L'esigenza di cospicui investimenti per l'esercizio di attività professionistica parrebbe meglio sostenere un controinteresse”.
M.V.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.