Casa di riposo di Monte Marenzo: quale futuro per le venticinque lavoratrici?
Apprendiamo dalla stampa locale che, entro l’annualità corrente, la Casa di Riposo di Monte Marenzo cesserà la propria attività. Comunicazione giunta il giorno prima di ferragosto, anche se non del tutto inaspettata, che solleva il grosso problema della garanzia occupazionale per le lavoratrici e i lavoratori (parliamo di 25 persone) che attualmente prestano servizio all’interno della struttura, ma che, allo stesso tempo, desta preoccupazione per la tutela dei più fragili, che dovranno essere ricollocati in altre strutture territoriali, venendo loro a mancare quello che sino ad oggi ha rappresentato un punto di riferimento per ospiti e parenti del luogo.
Apprendiamo sempre dalla stampa che il problema principale è legato al mancato riconoscimento da parte di ATS della possibilità di incrementare gli attuali posti letto; possibilità che, attraverso la garanzia di maggiori introiti, avrebbe consentito al bilancio aziendale di risollevarsi dalle perdite registrate, permettendo ai lavoratori di continuare a operare con professionalità all’interno della struttura ed evitando il disagio che si andrà ad arrecare agli ospiti e alle loro famiglie a seguito della decisione di chiudere la Casa di Riposo entro la fine dell’anno.
A nostro parere, una soluzione poteva e può ancora essere trovata, per questo ci dichiariamo disponibili ad interloquire in tal senso con tutti i soggetti coinvolti nella delicata vicenda, che rischia di aggravare le difficoltà economiche prodotte dall’attuale stato di crisi, che sta riducendo di giorno in giorno il potere d’acquisto dei salari, producendo pesanti effetti sui lavoratori, che adesso si ritrovano di fronte al rischio concreto di perdere il proprio posto di lavoro.
Di fronte a situazioni così delicate non possiamo che ribadire l’importanza di una gestione pubblica del sistema socio sanitario assistenziale, a difesa della garanzia di universalità di accesso ai servizi rivolti ai più fragili, nel pieno rispetto della Costituzione Italiana.
Rimarremo accanto alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti in ogni singola fase che si aprirà all’interno dello scenario prospettato dall’azienda: nessuno delle lavoratrici e dei lavoratori verrà lasciato solo; di fronte all’impossibilità di riaprire un’interlocuzione con chi di dovere, faremo in modo che a ciascuno venga garantita una ricollocazione in altre strutture del territorio, attualmente alla ricerca di personale, mantenendo i diritti acquisiti sino ad oggi alle dipendenze della Casa di Riposo di Monte Marenzo.
Apprendiamo sempre dalla stampa che il problema principale è legato al mancato riconoscimento da parte di ATS della possibilità di incrementare gli attuali posti letto; possibilità che, attraverso la garanzia di maggiori introiti, avrebbe consentito al bilancio aziendale di risollevarsi dalle perdite registrate, permettendo ai lavoratori di continuare a operare con professionalità all’interno della struttura ed evitando il disagio che si andrà ad arrecare agli ospiti e alle loro famiglie a seguito della decisione di chiudere la Casa di Riposo entro la fine dell’anno.
A nostro parere, una soluzione poteva e può ancora essere trovata, per questo ci dichiariamo disponibili ad interloquire in tal senso con tutti i soggetti coinvolti nella delicata vicenda, che rischia di aggravare le difficoltà economiche prodotte dall’attuale stato di crisi, che sta riducendo di giorno in giorno il potere d’acquisto dei salari, producendo pesanti effetti sui lavoratori, che adesso si ritrovano di fronte al rischio concreto di perdere il proprio posto di lavoro.
Di fronte a situazioni così delicate non possiamo che ribadire l’importanza di una gestione pubblica del sistema socio sanitario assistenziale, a difesa della garanzia di universalità di accesso ai servizi rivolti ai più fragili, nel pieno rispetto della Costituzione Italiana.
Rimarremo accanto alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti in ogni singola fase che si aprirà all’interno dello scenario prospettato dall’azienda: nessuno delle lavoratrici e dei lavoratori verrà lasciato solo; di fronte all’impossibilità di riaprire un’interlocuzione con chi di dovere, faremo in modo che a ciascuno venga garantita una ricollocazione in altre strutture del territorio, attualmente alla ricerca di personale, mantenendo i diritti acquisiti sino ad oggi alle dipendenze della Casa di Riposo di Monte Marenzo.
La segreteria FP CGIL di Lecco