Lecco perduta/388: i cavalieri di Malta 'occuparono' la città

Erano i giorni di metà mese di aprile derll’anno 1996 quando il respiro lunghissimo e mutevole del tempo attraverso i secoli sembrava cristallizzato durante il corteo solenne che dalla canonica di San Nicolò ha raggiunto la basilica di Lecco per la Messa del pellegrinaggio in città del Sovrano Ordine Militare Ospedaliero di Malta.

Momenti della processione del Sovrano Ordine di Malta verso la basilica di San Nicolò

Cavalieri con la lunga tunica nera, dame con la mantella contrassegnata dalla croce ottagonale, i vessilli del Sovrano Ordine, le cappe scarlatte dei due canonici che affiancavano il vescovo mons. Giuseppe Merisi ed il prevosto di San Nicolò mons. Roberto Busti. Quest’ultimo in basilica ha subito rivolto un augurale saluto e benvenuto agli ammalati accompagnati a Lecco dai cavalieri e dai volontari. Mezz’ora prima della cerimonia l’autocolonna partita da Milano era giunta sul sagrato e nelle vicinanze con bus, ambulanze, pulmini attrezzati scortati da carabinieri motociclisti con il capitano Mauro Masic, comandante di compagnia presso la caserma di corso Martiri. Erano presenti altre forze dell’ordine, polizia locale ed un drappello di carabinieri in congedo del nucleo di protezione civile.

Durante la Messa l’omelia è stata tenuta dal vescovo mons. Giuseppe Merisi che non ha mancato di richiamare il cardinal Martini, in particolare sulla necessità che la tradizione deve divenire convinzione.

L’Ordine di Malta era rappresentato dal gran priore di Lombardia-Venezia, fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto e dal delegato lombardo fra’ Giovanni Caccia Dominioni. Alla celebrazione erano presenti le maggiori autorità civili e militari della provincia. Il sindaco Giuseppe Pogliani indossava la fascia tricolore; sull’altare c’era il civico gonfalone di Lecco.
Nel giorno precedente, in mattinata, presso il salone del consiglio comunale del palazzo civico, i “frati cavalieri” dell’Ordine di Malta erano stati ricevuti dal sindaco di Lecco Giuseppe Pogliani, presenti assessori, consiglieri ed altre autorità. Pogliani era affiancato dal prefetto di Lecco Piero Giulio Marcellino.
Il sidaco Pogliani ha avuto momenti di commozione ricordando i legami di Lecco con l’Ordine di Malta tramite l’ospedale militare al Caleotto nel 1945, nel complesso divenuto poi sede dell’istituto tecnico Badoni. Pogliani sottolineò che l’ospedale militare è stata una struttura sanitaria, ma soprattutto di umanità, di attenzione e di rispetto fra schieramenti che si erano aspramente combattuti nell’ultimo periodo della grande guerra.

Il sindaco sottolineo “E’ stata una presenza che Lecco non ha dimenticato mezzo secolo dopo. Ringrazio tutti coloro che vi hanno operato, in particolare il direttore del complesso sanitario che era il giovane medico milanese dott. Vincenzo Saputo, qui presente, che è divenuto poi cittadino benemerito, non solo per la sua professionalità di medico pediatra, ma per un impegno culturale e sociale che abbraccia la fondazione dell’Accademia Corale e l’attività del Circolo Musicale”. Saputo ha ricevuto un lungo, caloroso applauso.

Nel suo intervento fra’ Ruggero Caccia Dominioni, delegato di Lombardia dell’Ordine, ha chiamato Saputo confratello ricordando che il 20 maggio 1946 è stato insignito del riconoscimento di “cavaliere donato di seconda classe” proprio per i meriti acquisiti nell’ospedale del Caleotto. Fra’ Caccia Dominioni, nel suo intervento, ha percorso le vicende storiche principali dell’Ordine ospedaliero e cavalleresco. Ha sottolineato, in particolare la vocazione al soccorso, alla donazione per il prossimo sofferente e bisognoso. L’oratore ha ricordato che l’Ordine di Malta, fondato nel secolo XI a Gerusalemme come congregazione di accoglienza per i pellegrini sui luoghi santi è divenuto poi corporazione di crociati contro gli infedeli. Lasciata la spada ha preso le “armi” della carità e dell’altruismo per impegnare i suoi cavalieri nel sociale e nell’assistenziale. E’ un’istituzione religiosa regolata dal diritto canonico e governata da professi con voti solenni.

La processione verso la basilica è stata seguita da molti lecchesi: tutti i partecipanti indossavano “l’abito da chiesa” sul quale spicca la mantellina nera con la vistosa croce bianca. I cavalieri religiosi professi con voto solenne erano riconoscibili per la croce bianca sulla spalla.

Nell'aula del consiglio comunale fra' Ruggero Caccia Dominioni, delegato di Lombardia dell'Ordine, ricorda la storia multisecolare dei cavalieri; nella foto il sindaco Giuseppe Pogliani ed il prefetto Piero Giulio Marcellino

La processione era aperta dai vessilli del Sovrano Miliare Ordine Ospedaliero di Malta, con la bandiera rossa segnata da croce ottagonale “otto punte” bianca: la bandiera religiosa è sempre rossa, ma con croce latina bianca. Nella basilica di San Nicolò, il grande affresco della cupola ricorda un lembo della loro storia: la battaglia navale di Lepanto. Nelle vicende multisecolari venne ricordato che i cavalieri di Malta sono passati da Gerusalemme, Rodi, Cipro, Malta e Roma. L’Ordine è istituzione cavalleresca con la dignità degli antichi crociati. E’ riconosciuto stato sovrano a livello internazionale governato dal principe e gran maestro che risiede a Roma.
A.B.
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