Mandello: addio a Belingheri, trasportatore che fu pugile

Guido Belingheri
“Un cuore enorme, di una persona vera con grandi doti di onestà, qualità d’animo che purtroppo si stanno perdendo”
“Aveva un cuore enorme”. Così Alessio Belingheri ricorda il padre Guido, scomparso all’età di 77 anni. “Era una persona con grandi doti di onestà, qualità d’animo che purtroppo si stanno perdendo”.
Un ritratto paterno che rispecchia perfettamente i pensieri e i ricordi delle tante persone che hanno conosciuto Guido Belingheri, in campo lavorativo e... sul ring. 
Il mandellese – titolare di un’impresa che svolgeva trasporti per la Moto Guzzi – era infatti volto noto nel mondo del pugilato locale e non solo. Con i guantoni era arrivato tra i semi-professionisti, militando attivamente tra il 1962 e il 1968, per poi riprendere per una breve parentesi nel 1975. Negli ambienti della boxe fu definito “buon pugile che avrebbe potuto aspirare al titolo di campione italiano”.
Rimastro attratto – come da bambino – a tale sport, era solito organizzare cene amarcord con ex “colleghi” e amici delle diverse società incontrate nel suo cammino sportivo. Per radunare a Mandello gli ex pugili come lui, teneva i contatti con i club da Bergamo a Sondrio.
A piangerne la scomparsa la moglie Michela, i figli Chiara e Alessio con  i nipoti Anita, Simone, Elisa. I funerali si terranno mercoledi 16 agosto nella chiesa di S. Zenone, a Mandello, alle ore 10.30. La salma proseguirà per il Tempio crematorio. Per le visite, Guido si trova presso la Casa Funeraria Vicini piazza Manara 5.
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