Amarcord, Calcio Lecco: l'epoca del presidentissimo Mario Ceppi
La storia presidenziale bluceleste della Calcio Lecco è legata alla famiglia Ceppi, prima con Eugenio e poi con il figlio Mario, il presidentissimo della squadra in serie A per tre campionati negli anni ’60. Mario Ceppi è deceduto nel giugno 1983: sono passati 40 anni. Lo stadio Rigamonti-Ceppi sorge sui prati detti una volta dei Cantarelli, di proprietà della sua famiglia. L’inaugurazione avvenne nell’autunno 1922, e l'impianto attuale ha avuto origine cento anni fa. Una targa è stata inaugurata nell’autunno scorso proprio nella ricorrenza del secolo presso l’ingresso alla palazzina della sede sociale e i vicini spogliatoi.
Mario Ceppi subentrò nel 1940 alla lunga presidenza di papà Eugenio: è stato un autentico mecenate del calcio lecchese che, salvo brevi parentesi, ha guidato il Lecco sino alla sua scomparsa avvenuta ormai quarant’anni fa. Mario portò le Aquile dai campionati di 4^ serie alla massima divisione della A, con un’ascesa record iniziata con la promozione nel campionato 1952/1953 in C, la conquista della B nel 1956/1957 e poi il trionfo verso la A nel 1959/1960.
Ceppi a colloquio con il mitico allenatore dell'Inter Helenio Herrera
La partecipazione al torneo per lo scudetto nella massima serie calcistica nazionale richiese lo smantellamento del vecchio campo Cantarelli con le piccole tribune coperte, le anguste gradinate e il “prato” alle spalle della rete dei portieri sul lato verso villa Fiocchi. Venne realizzato a tempo di record, con lavori durati tutta l’estate, lo stadio dei “ventimila”, dove il Lecco debuttò nella terza giornata, vincendo contro il Padova.
Ceppi si complimenta con l'allenatore Angelo Piccioli, che ha portato il Lecco in serie A
Tre sono stati i campionati dei blucelesti in serie A: il 1960/1961, il 1961/1962 e il 1966/1967. Nel dopoguerra ’45 ha disputato dieci stagioni in cadetteria, l’ultima nel 1972/1973. Diventano ora 11 con la promozione dopo l’ultimo torneo con la proprietà Di Nunno e l’allenatore Foschi.
Ceppi con l'allenatore Achilli e il massaggiatore, dopo il campionato 1956/1957 della promozione in serie B
Tra i trofei della presidenza Ceppi bisogna, però, anche ricordare la vittoria nella Coppa Italia semiprofessionisti del campionato 1976/1977 e il successonel torneo italo-inglese. Nei giorni della sua scomparsa il lecchese Renato Corbetta (corrispondente locale della “rosea” dal 1940) in un servizio pubblicato dalla Gazzetta dello Sport ha scritto: “Il ricordo di un dirigente sportivo, di un signore del calcio, che per quasi 40 anni ha dato tutto il possibile a favore del sodalizio bluceleste, degli aquilotti del Resegone, come vennero chiamati i lecchesi quando Angelo Gattinoni, il compianto Baldo, nella vetrinetta sociale collocò una raffigurazione a colori di un aquilotto tra lago e montagne che si avventava su un pallone di football, quello ancora vecchia maniera, stringato all’inglese”.
Le lapidi presso lo stadio, dedicate a Mario Ceppi e Mario Rigamonti
Lo stadio Cantarelli è divenuto anche "Mario Rigamonti" nel ricordo del giocatore del grande Torino che aveva militato nel Lecco in tempi bellici. La cerimonia di intitolazione avvenne nel 1950, un anno dopo la terribile tragedia aerea di Superga del maggio 1949, che annientò l’eccezionale formazione granata più volte vittoriosa nel campionato nazionale.
La grande "targa" con foto di Ceppi e Rigamonti che campeggia sul settore distinti dello stadio
Una lapide lo ricorda oggi presso lo stadio all’ingresso delle tribune, mentre un’altra nello spazio vicino è dedicata al presidentissimo Mario Ceppi, commemorato altresì nella grande targa che campeggia, con fotografie sue e di Rigamonti, sulla copertura del settore distinti. Ceppi è sepolto nel cimitero di Castello in Lecco.
A.B.