Il Procuratore Ezio Domenico Basso
Il Procuratore ha parlato di “classico episodio di violenza urbana” in riferimento al “prologo” di piazza Diaz. E di “brutale aggressione” per quel che è seguito, in treno. Il video estratto dal circuito di videosorveglianza del convoglio, fa comprendere chiaramente il terrore vissuto da passeggeri inermi e senza colpa. Ed è proprio la gratuità di cotanta violenza, all'indirizzo di sconosciuti, senza ragione, che fa accapponare la pelle. Creando indubbiamente allarme sociale. Lo sa bene il dottor Basso che nel commentare gli esiti dell'attività coordinata di Polizia e Carabinieri, ai complimenti ad entrambe le forze in campo, come ai ringraziamenti al suo sostituto che si è occupato del fascicolo e al GIP che celermente ha autorizzato le misure richieste, aggiunge anche un'analisi più generale, sul fenomeno delle “bande criminali urbane”, di stanza anche a Lecco. E già perché i quattro giovanissimi tratti in arresto quali (presunti) autori della rapina aggravata commessa lungo la Lecco-Milano – uno dei quali è stato anche denunciato per il ferimento, con un machete, di un soggetto all'ombra del Municipio del capoluogo - non sono “briganti” che vengono dall'altro capo d'Italia per delinquere e poi rincasare. Sono ragazzini del nostro territorio, di origini straniere ma locali. “Stanziali”, tanto che l'ultimo componente del gruppetto rimasto in libertà è stato poi fermato, dopo settimane, ancora a Lecco, in giro vestito esattamente come la sera della “scorribanda”.
“Dal punto di vista statistico è solo un episodio tra tanti. Fenomeni di micro – ma nemmeno micro – criminalità, con bande urbane che frequentano o monopolizzano determinati ambienti, vedi i treni. Bande composte o da minorenni o - come in questo caso – da soggetti appena arrivati alla maggiore età, che hanno come risultato quello di creare situazione di allarme urbano, di insicurezza percepita dalla popolazione” ha argomentato il Procuratore, sottolineando come anche a Lecco non si è esenti dal rischio – comune ad altre parti d'Italia, come la cronaca nera di questi giorni racconta – di venir aggrediti per strada senza ragione. Si è scelto però – ha specificato il dottor Basso – di dare risalto ai quattro arresti per sottolineare come “l'autorità giudiziaria questi episodi non li lascia sicuramente imputi”. Certo, ha anche aggiunto con onestà, non sempre si arriva ad un risultato così completo come il fermo di quattro (presunti) aggressori su quattro. “E' un caso su 10, spesso si rimane con fascicolo a carico di ignoti ma laddove questo non succede è giusto farlo sapere. Da parte mia c'è grande soddisfazione”.
A.M.