In viaggio a tempo indeterminato/295: dal Conte Dracula

Transilvania=Conte Dracula=Vampiri
Alzi la mano chi non ha fatto questo collegamento. Ok, non posso vedere quante mani si sono realmente alzate, ma scommetto pochissime, forse zero.
Tutta colpa di Bram Stoker che nel 1897 con il suo romanzo "Il Conte Dracula", ha cambiato per sempre il destino di questa parte di Romania. In meglio? In peggio? "Ai posteri l'ardua sentenza" si dice.
Ecco, dato che credo che i famosi "posteri" in un certo senso siamo noi, visto che sono passati più di 100 anni dall'uscita del romanzo, ecco la nostra sentenza.

VIDEO: 


Per arrivarci però andiamo per gradi, ci sono vari elementi che dobbiamo considerare:
1) Cosa ha scritto Stoker?
Il "Conte Dracula" è un vampiro che si nutre di sangue umano. Attacca le sue vittime al collo e per questo ha dei lunghi canini appuntiti. Nel romanzo è narrata la storia di questo conte che vuole raggiungere l'Inghilterra per conquistarla, delle sue scorribande per succhiare il sangue, degli intrighi di palazzo e degli amori (aveva 3 mogli). Insomma, una sorta di Bridgerton del passato.
Nel romanzo Dracula è conosciuto per essere stato, in vita, un uomo nobile e rispettato che, dopo essersi trasformato in vampiro diventa crudele e senza alcuno scrupolo.

2) Perché si associa il romanzo alla regione della Transilvania?
Il motivo è semplice. Nonostante l'autore non lo abbia mai ammesso direttamente, il personaggio del conte Dracula sembra sia stato ispirato a Vlad Tepes III chiamato "l'impalatore". Già il nome la dice lunga su questo personaggio. Nel Medioevo, Vlad faceva tremare l'Europa per il suo essere un combattente sanguinario che impalava le sue vittime senza pietà.
A differenza però del personaggio del romanzo, Vlad Tepes III era considerato un eroe e un difensore dell'identità rumena, minacciata dall'invasione dei turchi.
Diciamo che l'ispirazione è chiara, anche se la differenza sostanziale, secondo me, sta nell'uso dei paletti. Per Vlad l'impalatore erano un'arma da utilizzare, per il Conte Dracula, invece, una vera e propria minaccia. Per dovere di cronaca e per utilità (non si sa mai) riporto anche le altre armi per allontanare/annientare Dracula:
- Aglio: sul van qualche spicchio a noi non manca mai, più per metterlo nel sugo che altro.
- Proiettili d'argento: anche se credo sia alto il rischio di essere arrestati se te li trovano a bordo.
- Acqua corrente: andrà bene quella del boccione da 15 litri che usiamo per farci la doccia?
- Ramo di rosa selvatica: bello ma... come la piantiamo una rosa selvatica in van?
Bene, tutto questo elenco per capire che se incontriamo Dracula ci conviene offrirgli un piatto di rigatoni con il sugo.

3) In Transilvania ci sono i vampiri?
Ecco la domanda che attanaglia il sonno di tutti (o forse no, ma mettere un pizzico di drammaticità mi sembrava giusto a questo punto!).
Allora, partiamo con il dire che in Transilvania i castelli ci sono, tanti, ovunque, enormi. Ma più che castelli dei vampiri, sembrano castelli di principi azzurri e principesse che mangiano pretzel.
Tutta la zona, infatti, è stata costruita dai Sassoni che hanno lasciato la loro impronta. Il risultato sono delle tenute sontuose e  curatissime che ricordano la Baviera. Sono completamente diversi dai castelli tetri e cupi che ci si aspetterebbe di trovare nella terra dei vampiri.
E poi i villaggi: case piccole e colorate, con i giardini curati e le staccionate. Sembrano usciti da "La casa nella prateria" e lì i vampiri non mi sembra ci fossero.

Ok, arriviamo all'ardua sentenza. Stoker ha fatto onore o disonore a questa terra chiamata Transilvania?
Dato che, in realtà, non c'è davvero nulla di cupo o truce in questa regione, in prima analisi si potrebbe pensare che l'autore abbia fatto un danno alla zona.
Ma, a pensarci bene, probabilmente senza il suo romanzo oggi non saremmo qui a ricercare il fascino del mistero che si nasconde nelle piazze immacolate e nei castelli fiabeschi.
E forse né noi, né le centinaia di migliaia di turisti, saremmo qui a goderci questa magia.
Angela (e Paolo)
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