Erve: in mostra 'Sguardi sul Resegone', in preparazione al centenario della Croce

Una mostra di cartoline e foto d’epoca «in avvicinamento alle celebrazioni ufficiali del centenario della posa della croce sul Resegone» che ricorrerà il 30 agosto 2025. La mostra è allestita nella sala consiliare del municipio di Erve fino al 15 agosto (nei giorni feriali dalle 21 alle 23, nei festivi dalle 18 alle 23).

E’ davvero uno scrigno di immagini rare, sconosciute ai più ma anche a coloro che frequentano le pubblicazioni dedicata alla montagna simbolo di Lecco e tanto cara anche ai bergamaschi.
Il paese di Erve, abbarbicato in una vallata dall’aspetto ancora quasi selvaggio, a cavaliere di quello che era il confine tra Venezia e Milano e poi tra Bergamo e Como prima che la provincia lecchese estendesse fin qua la propria amministrazione, al Resegone si sente appartenere tanto quanto Lecco. Sta lì sopra con le sue punte che ritagliano il cielo.

Ervese, per esempio, è Valerio Bolis, 78 anni, da una ventina d’anni grande collezionista di cartoline e foto dedicate al Resegone. Sue sono infatti molte delle immagini esposte nella mostra, mentre un altro contributo arriva dall’archivio fotografico Frosio di Valle Imagna.

La visita è veramente un viaggio del tempo, un affacciarsi su un pozzo di memoria: ci sono le immagini del primo, primissimo rifugio, le baite di Enrico Daina, il possidente di Vedeseta al quale apparteneva gran parte della montagna sul versante bergamasco, il rifugio “Vetta Resegone” inaugurato nel 1914 con un insolito tetto piano a rischio crollo in caso di forti nevicate così che fu rifatto e le trasformazioni successive fino all’attuale ancora gestito dalla Società escursionisti lecchesi che lo rilevò nel 1923 e che negli anni Cinquanta del Novecento lo intitolò a Luigi Azzoni. E poi il rifugio Alpinisti Monzesi: in una foto di gruppo, con i gestori, si riconosce anche Ercole Esposito detto “Ruchin” per la statura non eccelsa, fuoriclasse dell’arrampicata tra gli anni Trenta e Quaranta.

E poi, naturalmente, la croce sulla vetta, protagonista del racconto. Non mancano le copertina della “Domenica del Corriere” e  dell’“Illustrazione del Popolo” che raffigurano l’arcivescovo Eugenio Tosi che il 30 agosto 1925 raggiunse prima Morterone e poi la vetta del Resegone in portantina per benedire la nuova croce. Ma una “chicca” della mostra è anche la cartolina che l’arcivescovo milanese Carlo Maria Martini inviò al parroco di Acquate in occasione della sua salita alla vetta nel settembre 1981. E via elencando.

Esposte solo una parte dell’imponente collezione di Bolis che poco più di vent’anni ha messo assieme circa novecento pezzi. E’ un collezionista tardivo, infatti. È stato nel 1999 che acquistò per l’allora stratosferica cifra di 25mila lire una veduta del viale delle Rimembranze di Erve. Da allora non si è più fermato concentrando la sua attenzione sul proprio paese e appunto sul Resegone con la punta di orgoglio di quel grandioso spettacolo che incanta sempre e che è il Resegone arrossato dai tramonti d’autunno, uno spettacolo «che vediamo anche noi ervesi e non soltanto i lecchesi». 

Le fotografie dell’archivio Frosio invece hanno uno sguardo più bergamasco documentando anche alcuni aspetti della Valle Imagna.

Questa mostra, dunque, dà il via alle iniziative per il centenario della croce, la cui storia in verità comincerebbe addirittura all’inizio del secolo. Il 19 agosto 1900, infatti, venne inaugurata una prima croce che solo due anni dopo, nel marzo 1902, venne sradicata dal vento. Finché, nel 1925 si decise di riposizionarla su impegno dell’Opera Cardinal Ferrari: alta dieci metri ospitava in un tabernacolo la croce di ulivo proveniente da Gerusalemme. A decorarla anche quattro medaglioni che ricordavano il giubileo del 1925, il papa (all’epoca Pio XI, il brianzolo Achille Ratti), il cardinale Andrea Carlo Ferrari (arcivescovo milanese dal 1894 al 1921) ma anche l’abate e geologo lecchese Antonio Stoppani. Durante la guerra, la croce di ulivo e i medaglioni scomparvero.

Fu nel 1950 che i giovani dell’oratorio di San Nicolò raggiunsero in processione la vetta del Resegone per riposizionare sulla croce di ferro una piccola croce di ulivo del Getsemani fatta arrivare appositamente da Gerusalemme. Nel 1981, la già ricordata salita del cardinal Martini per l’inaugurazione del nuovo altare ai piedi della croce.



La mostra, allestita nella sala consiliare del comune di Erve, è visitabile, fino al 15 agosto, dalle 21 alle 23 nei giorni feriali e dalle 18 alle 23 nei festivi.
D.C.
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