Amarcord, 1957: nasce il grande Lecco 'destinato' alla Serie A
Era il giugno 1957 quando la squadra del presidentissimo Mario Ceppi conquistava la promozione in serie B, avviando il decennio d’oro della Calcio Lecco che si concluderà con il terzo e ultimo campionato di A nel torneo 1966/1967. L'accesso alla cadetteria giungeva al termine di un torneo a 18 squadre con i blucelesti al 2° posto, con 43 reti all'attivo e 23 al passivo. Le Aquile erano state soprattutto insuperabili sul terreno amico del vecchio Cantarelli Rigamonti, dove sconfissero quasi tutte le formazioni più quotate.
Il presidente Ceppi con il vice Alessandro Rusconi (sindaco di Lecco)
Il Lecco si classificò a 3 punti dalla capolista Prato, seguito dalla Salernitana, con un consuntivo di 19 vittorie, 13 pareggi e 5 sconfitte. Aveva affrontato il campionato di C con una formazione veramente forte; nel corso dell’estate Ceppi aveva ingaggiato giocatori di serie superiore, come Biagi, proveniente dalla Fiorentina (centro mediano) e Quoiani (centroavanti) dal Catania. La squadra era affidata all’allenatore Dino Achilli, giocatore per anni dell’Inter e della Nazionale. Vi erano al suo fianco il massaggiatore Olindo Alini, fedelissimo del Lecco, e il medico dott. Domenico Mazzoleni, di Galbiate. C’era, al Cantarelli, anche la guardarobiera Maria Alippi, consorte di Alini. Nella sede della Calcio Lecco, in piazza XX Settembre, sopra il Caffè Commercio, operava il segretario Franco Margaroli.
Il giorno della promozione dalla B alla A
Nei primi giorni del novembre 1956 il Lecco venne chiamato a un’amichevole di prestigio a Bergamo contro la Nazionale italiana che una settimana dopo avrebbe giocato a Marsiglia contro la Francia. I blucelesti vennero sconfitti per 2 reti a 1, destando, a giudizio dei cronisti presenti una più che favorevole impressione. Per la Nazionale segnarono Bean e Ronzon; il Lecco accorciò le distanze con un’autorete di Mialich. La partita ebbe le riprese di qualche minuto di filmato in bianco e nero dell’unico (allora) telegiornale della RAI. L’entusiasmo di quei giorni dei tifosi venne aumentato dalla vittoria dei rincalzi blucelesti al Cantarelli nel campionato Riserve che si giocava il mercoledì.
Striscione di festa nel centro cittadino
L’incontro con il Como, in quello che era ritenuto il piccolo derby del lago, essendo la squadra lariana militante in serie A, venne vinto dal Lecco per 2 a 1, con una doppietta di Povia. Nella formazione lecchese debuttarono due giovanissimi che saranno colonne verso la serie A: il portiere Eugenio Bruschini, classe 1939 di Bellagio, e l’attaccante Mauro Gilardoni (1940) di Civenna. Entrambi provenivano dalla Bellagina guidata dal presidente Ambrogio Bifolco.
Cartolina del primo campionato in serie A
Il Lecco è promosso in serie A dopo il campionato 1959/1960. Nell’estate 1960 vi sarà l’ampliamento generale del vecchio impianto Cantarelli-Rigamonti, la cui prima costruzione risale al 1922, su terreni di proprietà della famiglia Ceppi. Gli interventi vennero realizzati a tempo di record, sostenuti dal Comune di Lecco con il sindaco Angelo Bonaiti su progetto dell’ing. Francesco Meschi e con l’impresa Guglielmo Colombo. Si lavorò tutta l’estate, anche nel periodo delle ferie di agosto per ampliare lo stadio al pubblico della serie A. L’impianto sportivo venne ritenuto allora capace di 20.000 posti. Questo ultimo numero record verrà sicuramente battuto nel marzo 1961, quando il Lecco affronta in casa la grande Inter del mitico Helenio Herrera e vince per 2 a 1, sollevando un’ondata di incontenibile entusiasmo popolare in città e in alcuni locali pubblici del territorio dove si riunivano tifosi del Lecco. La promozione in serie B, la più importante allora nella storia del calcio bluceleste, venne accompagnata da una maxi cartolina ricordo dovuta al bozzetto del vulcanico Angelo Gat, il popolare Baldo del negozio in via Roma, e le immagini della Foto Pini di via Cavour.
Articolo del Lecco in A nel 1966
Nella storia della Calcio Lecco la vetrina della centralissima strada del popolare Baldo era la “lavagna” di informazione sempre più aggiornata sulle novità blucelesti. C’è da considerare che l’informazione calcistica non era così estesa e diffusa come oggi; la RAI TV, con un solo canale, dedicava poche immagini anche ai campionati di serie maggiore. C’era allora per i lecchesi sul calcio locale la vetrina del Baldo, sempre accompagnata da divertenti richiami e dall’esposizione di pipe e di gatti, di bamboline e di souvenir manzoniani, che realizzavano un’atmosfera familiare di sicuro richiamo.
La squadra delle promozioni nei campionati di B e di C; il raduno delle vecchie glorie trent'anni dopo
Nel decennio d’oro che stiamo revocando c’è da segnalare la costituzione dei due primi Lecco Club: tifosi blucelesti si riuniscono presso il Bar Arlecchino, in via Tonio da Belledo, e con la guida di Paolo Tenconi viene costituito un primo sodalizio che nella serata di presentazione consegna all’allenatore Angelo Piccioli una targa di benemerenza. Nello stesso periodo altri sostenitori si ritrovano presso la concessionaria Fiat in corso Martiri per formare un altro club che verrà chiamato “Coro degli Angeli”.
Il Lecco club di Belledo premia Angelo Piccioli
Nel settembre 1967, quando il Lecco era tornato in serie B dopo l’ultimo campionato in A, allo stadio Marassi i blucelesti ebbero il loro battesimo in RAI TV con la messa in onda del secondo tempo della partita con il Genoa, finita 1 a 1. Telecronista dell’incontro è stato il mitico Nicolò Carosio. La rete del Lecco venne segnata da Azzimonti. Piccioli era affiancato nella conduzione della squadra da Eraldo Monzeglio, Mondiale di calcio due volte con gli azzurri, nel 1934 e nel 1938, con precedenti da allenatore dalla Juventus al Napoli. Non sarà, però, altrettanto gloriosa la sua permanenza, decisamente breve, nell’autunno 1967 con il Lecco in serie B.
Stefano Nyers, dall'Inter al Lecco
A.B.