'Ti porto io, in montagna' a Lecco è sparito. Ma per il Barro le navette piacciono assai


Il progetto era quello di convincere gli escursionisti che arrivavano in città a lasciare l’auto al parcheggio della Ventina e a utilizzare il bus navetta per raggiungere l’imbocco dei sentieri.  
Già nell’estate 2020, quindi con la precedente amministrazione guidata dal sindaco Virginio Brivio, era entrata in funzione una navetta gratuita dalla stazione ferroviaria alla partenza della funivia per i Piani d’Erna

L’anno successivo, con l’esecutivo di Mauro Gattinoni insediato già da qualche mese, venne presentato il progetto “Ti porto io in montagna” che, per le domeniche estive, confermava la navetta per Versasio e introduceva anche il collegamento con l’imbocco del Sentiero del Viandante e con Rancio, punto di partenza dei sentieri del San Martino. Proprio a Rancio, i residenti si erano più volte lamentati per le strade intasate dai veicoli lasciati in sosta dai camminatori. Il progetto comunale promosso in collaborazione con “Linee Lecco”, l’azienda pubblica che gestisce il trasporto urbano e i parcheggi, prevedeva appunto la possibilità di parcheggiare alla “Ventina” a Pescarenico e utilizzare per le navette: costo complessivo per l’intera giornata, 1 euro. Una cifra del tutto simbolica, considerate certe tariffe che si registrano in altre località.
I risultati dell’operazione non sono stati però incoraggianti, come ammette il direttore di “Linee Lecco” Salvatore Cappello.
A stigmatizzare la soppressione del servizio, con il consueto piglio fustigatore, è Paolo Trezzi in una delle periodiche lettere inviate al nostro giornale: «Abbiamo la città tracimante turisti, luoghi incantevoli secondi a nessuno da far conoscere e potenziare, ma oplà il bus navetta per i Piani d’Erna, il San Martino, il Sentiero del Viandante - e se ci aggiungiamo la carenza drammatica di corse per i Piani Resinelli che di fatto impedisce di andarci coi mezzi pubblici - questo cambio di passo, questa mobilità sostenibile pubblica tanto annunciata sbatte contro l’evidenza. Il “Ti porto io, in montagna” l’hanno, in silenzio, eliminato. Un servizio annunciato in pompa magna anche per essere un messaggio affinché – lecchesi e forestieri – si abituassero a utilizzare l’autobus per recarsi agli attacchi nei sentieri, ipotizzando di trasformare i parcheggi in veri e propri punti di interscambio anche per le semplici visite in città. Eliminandolo la Giunta ha lanciato un unico messaggio: “Non ti porto io, in montagna”».

Da parte sua, l’assessore all’attrattività territoriale Giovanni Cattaneo, non parla di insuccesso, ma di un nuovo indirizzo concordato con l’Agenzia per il trasporto pubblico locale e cioè quello di incrementare le corse delle linee urbane già in essere, vale a dire la linea 5 per il piazzale della funivia. E non accenna, l’assessore, a una possibile riesumazione del progetto per il futuro.

E’ pur vero – ascoltando il direttore di Linee Lecco, Cappello – che il bilancio dell’iniziativa “Ti porto io in montagna” non è stata incoraggiante: «Anche lo scorso anno – dice – abbiamo cercato di ripetere la proposta, ma alla fine l’affluenza era scarsa, quasi nulla». 

A differenza di altre navette che Linee Lecco gestisce. Come quella che collega la piazza Golfari di Galbiate con l’eremo del Monte Barro, partita nel weekend pasquale di quest’anno e in funzione fino alla fine dell’estate tutte le domeniche dalle 8,30 alle 18 ed è «frequentatissima». O come quelle in servizio a Montevecchia per collegare i parcheggi sottostanti con il borgo sul colle e che “Linee Lecco” organizza ormai da tre anni. 

Domani, in tema di navette, da Calolzio si potrà salire in bus anche a Erve, per la Sagra della Polenta, con il piatto simbolo della tradizione culinaria lombarda gustabile dunque senza l’angoscia di dover trovar parcheggio prima di poter mettere le gambe sotto il tavolo.
D.C.
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