Treni, Fragomeli: ancora nessuna risposta sulle carrozze ridotte a giugno
Il consigliere regionale del Pd Gianmario Fragomeli torna sulla situazione del trasporto ferroviario lungo la linea Milano – Lecco – Sondrio, e lo fa traendo considerazioni da una risposta dell’assessorato ai trasporti, appena arrivata, a una sua interrogazione del 30 giugno. L’esponente del Pd aveva rivolto alcune domande alla giunta regionale in merito ai disservizi lungo la linea, tra i quali le ragioni dell’improvvisa riduzione del numero delle carrozze dei treni circolanti sulla linea a partire dal 22 giugno scorso. Fragomeli ne chiedeva conto, segnalando i molti disagi arrecati ai passeggeri, molti dei quali costretti a terra per l’impossibilità di trovare spazio a bordo. La risposta dell’assessorato non è stata soddisfacente.
“A due mesi e mezzo da quella vicenda l’assessorato mi risponde di avere inoltrato la richiesta a Trenord ma di non avere ancora ricevuto un riscontro, e che questo farà parte del consueto monitoraggio del rispetto delle condizioni contrattuali da parte dell’azienda – spiega Fragomeli -. Nella risposta si dice anche che la Regione, in caso di disservizi, utilizza lo strumento delle sanzioni e che queste sarebbero molto incisive. Io credo che ai cittadini delle sanzioni importi proprio poco, mentre importa molto della qualità e della quantità del servizio ferroviario, e stupisce che la Regione, che ha la responsabilità del trasporto pubblico regionale e che è comproprietaria di Trenord, attraverso FNM, non abbia altro modo di ottenere il rispetto delle condizioni di servizio che quello di elevare sanzioni. Al punto che nemmeno ottiene una risposta precisa rispetto a un fatto, la riduzione della capienza dei treni, che ha creato disagi notevoli ai passeggeri di quella linea, che sono sia cittadini che turisti. Questo non è accettabile e, francamente, nemmeno plausibile: chi governa i trasporti in Lombardia, la Regione o Trenord?”
La risposta contiene anche riferimenti ai dati di puntualità (treni che arrivano entro 5 minuti dall’orario previsto), che sarebbe migliorata rispetto al 2019 (anno di riferimento, non interessato dal Covid), e soppressioni, che invece sarebbero peggiorate anche prima della frana di Fiumelatte, che è di maggio.
“Il miglioramento della puntualità nei primi sei mesi è un dato solo parzialmente positivo – conclude Fragomeli - perché, comunque, si attesta all’81% (dato contenuto nella risposta di Trenord) ed è al di sotto della puntualità media regionale per lo stesso periodo, che secondo l’azienda sarebbe dell’85%. Significa comunque che un treno su cinque non è in orario, e non è poco. Inoltre, pesa l’aumento delle soppressioni, e per chi prende il treno, concretamente, vuol dire accumulare ritardi ben peggiori, in attesa della corsa successiva. Purtroppo – conclude Fragomeli – tutto questo conferma che Regione Lombardia, con la giunta Fontana non è in grado di garantire un servizio ferroviario di qualità, e forse non ne ha nemmeno la volontà”.
“A due mesi e mezzo da quella vicenda l’assessorato mi risponde di avere inoltrato la richiesta a Trenord ma di non avere ancora ricevuto un riscontro, e che questo farà parte del consueto monitoraggio del rispetto delle condizioni contrattuali da parte dell’azienda – spiega Fragomeli -. Nella risposta si dice anche che la Regione, in caso di disservizi, utilizza lo strumento delle sanzioni e che queste sarebbero molto incisive. Io credo che ai cittadini delle sanzioni importi proprio poco, mentre importa molto della qualità e della quantità del servizio ferroviario, e stupisce che la Regione, che ha la responsabilità del trasporto pubblico regionale e che è comproprietaria di Trenord, attraverso FNM, non abbia altro modo di ottenere il rispetto delle condizioni di servizio che quello di elevare sanzioni. Al punto che nemmeno ottiene una risposta precisa rispetto a un fatto, la riduzione della capienza dei treni, che ha creato disagi notevoli ai passeggeri di quella linea, che sono sia cittadini che turisti. Questo non è accettabile e, francamente, nemmeno plausibile: chi governa i trasporti in Lombardia, la Regione o Trenord?”
La risposta contiene anche riferimenti ai dati di puntualità (treni che arrivano entro 5 minuti dall’orario previsto), che sarebbe migliorata rispetto al 2019 (anno di riferimento, non interessato dal Covid), e soppressioni, che invece sarebbero peggiorate anche prima della frana di Fiumelatte, che è di maggio.
“Il miglioramento della puntualità nei primi sei mesi è un dato solo parzialmente positivo – conclude Fragomeli - perché, comunque, si attesta all’81% (dato contenuto nella risposta di Trenord) ed è al di sotto della puntualità media regionale per lo stesso periodo, che secondo l’azienda sarebbe dell’85%. Significa comunque che un treno su cinque non è in orario, e non è poco. Inoltre, pesa l’aumento delle soppressioni, e per chi prende il treno, concretamente, vuol dire accumulare ritardi ben peggiori, in attesa della corsa successiva. Purtroppo – conclude Fragomeli – tutto questo conferma che Regione Lombardia, con la giunta Fontana non è in grado di garantire un servizio ferroviario di qualità, e forse non ne ha nemmeno la volontà”.