Calcio Lecco: anche il Comune esulta per il Tar, ma l'intervento ad adiuvandum non era ammissibile per i tecnici

La delegazione del comune andata in Val d'Aosta con la dirigenza della società
L’amministrazione comunale ha espresso “piena soddisfazione” per la sentenza del Tar del Lazio che ha riammesso la Calcio Lecco in serie B, accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati De Lorenzis e Zinnari. Anche il Comune, rappresentato da sindaco e assessori, capigruppo e consiglieri comunali di tutte le forze politiche presenti a Palazzo Bovara, si è infatti speso “affinché i risultati ottenuti con il sacrificio e l’impegno sul campo non venissero messi in discussione”, come recita il comunicato stampa.
Tant’è che la giunta lecchese il 27 luglio ha deliberato di affiancare la società bluceleste nel giudizio promosso avanti al Tar con un “intervento ad adiuvandum”: “Il Comune di Lecco si mette dalla parte del merito sportivo, del talento e dei valori dello sport, ribaditi anche attraverso l'iniziativa collettiva promossa ieri al centro sportivo comunale Al Bione con la sottoscrizione della petizione ‘We Believe in Sport - Lecco in B’ - aveva detto in quell’occasione il sindaco Mauro Gattinoni - Inoltre, l'esclusione dalla serie B potrebbe mettere a rischio eventuali fondi regionali a finanziamento dei lavori allo stadio e nelle zone limitrofe".
Anche nella delibera di giunta si legge infatti che “il Comune di Lecco è proprietario dello stadio che ospita la Calcio Lecco 1912 S.r.l. sul quale sono in corso importanti e costosi interventi al fine di adeguarlo ai requisiti tecnici ed infrastrutturali per consentire la partecipazione della Squadra calcistica del capoluogo alle competizioni sportive del campionato nazionale della Serie B, stagione 2023-2024. L’Amministrazione comunale, oltre alla veste di proprietaria rappresenta i molteplici interessi (di natura sociale, turistica ed economica nonché educativa e di promozione sportiva nei confronti delle società sportive dilettantistiche) di cui beneficerebbe la comunità, in termini di riflessi e positive ricadute generali, in caso di partecipazione della Calcio Lecco al campionato nazionale della Serie cadetta. La mancata iscrizione della Calcio Lecco al Campionato Gioco calcio di Serie B per l’anno 2023 / 2024 esporrebbe altresì l’Amministrazione al rischio di perdere il finanziamento dei fondi regionali per la ristrutturazione dello stadio di Calcio (importo del contributo richiesto pari a € 800.000,00)”.
Una lettura però non condivisa dal segretario generale Mario Spoto che in qualità di “responsabile del Servizio proponente” ha espresso un parere di regolarità tecnica negativo a questa delibera di giunta “perché non risulta dimostrata la sussistenza dell’interesse ad agire necessaria per l’ammissibilità dell’intervento ad adiuvandum”. 
La giunta dal canto suo all’unanimità ha “preso atto del parere tecnico negativo” ma evidenziato “la valenza politica dell'intervento ad adiuvandum, che ha l'obiettivo di affiancare la Calcio Lecco, primaria società sportiva in città, nel ricorso avverso l'esclusione dalla Serie B, al fine di far valere e far riconoscere il Merito Sportivo, con evidenti benefici in termini di ricadute turistiche, economiche sociali e, non ultimo, educative nei confronti dei propri cittadini”.
M.V.
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