Civate: 6 ambiti di rigenerazione urbana nel nuovo PGT, adottato dal consiglio
È stato un consiglio comunale particolarmente intenso quello svoltosi ieri sera a Civate. Tra i tanti argomenti all’ordine del giorno, sicuramente quello più importante è stata l’adozione del nuovo Piano di Governo del Territorio. “Questa sera presentiamo il risultato di diversi mesi di lavoro e confronto. Nella prima fase di ricognizione sono state presentate ben trenta osservazioni. Una volta pubblicati gli atti che adottiamo stasera tutti i soggetti interessati avranno tempo per presentarne di nuove. Puntiamo ad approvare il piano a febbraio 2024. Ci tengo a ringraziare l’ufficio tecnico e tutti gli esperti che hanno collaborato” ha esordito Simone Scola, vicesindaco nonché assessore all’urbanistica.
Simone Scola
I principi su cui si fonda questo nuovo PGT sono due: riduzione del consumo di suolo e rigenerazione urbana. “In primo luogo, la nuova legge regionale ci impone una riduzione del 20 – 25 percento del consumo di suolo negli ambiti di trasformazione non attuati. Al di là di questo, la morfologia del nostro territorio è chiara” ha aggiunto Scola. I tre ambiti di trasformazione in questione, tutti residenziali, hanno visto una riduzione del 24,1% per Isella e Cariolo e del 35,6% per l’AT1, relativo a Crescera. “Non è possibile andare ancora più in alto nella fascia pedemontana ed in pianura è necessario recuperare quello che c’è” ha proseguito il vicesindaco Scola. Pertanto, si è cercato di semplificare le procedure necessarie alla riqualificazione, innanzitutto, degli edifici del centro storico. “Ci sarà la possibilità di intervenire in maniera più importante rispetto al passato soprattutto all’interno degli edifici” ha proseguito il vicesindaco.
Sono stati poi individuati sei ambiti di rigenerazione urbana, due dei quali già coinvolti in operazioni di riqualificazione. Il primo è quello relativo all’area ex Black & Decker.
A sinistra area ex Black &Decker e a destra area Cascina La Santa
“Si tratta di un intervento che per noi è fondamentale. Oltre che del percorso di approvazione di questa variante generale, quei lavori hanno risentito anche dell’aumento dei prezzi dell’edilizia. Speriamo che, una volta approvato definitivamente il PGT a febbraio, ci siano degli sviluppi positivi” ha sottolineato Scola. Ai sensi delle nuove norme sul consumo di suolo, lo ricordiamo, la superficie edificabile è scesa a 10mila metri quadri in un’area ampia nel complesso 23mila 820 metri quadri.
Area ex Colombo
Il secondo ambito di recupero coinvolge invece l’area ex Colombo. “Abbiamo interloquito a lungo con il privato per riuscire a dare un volto nuovo ad uno dei punti di ingresso a Civate. Anche questo intervento partirà una volta approvato il PGT” ha evidenziato il vicesindaco. Il riferimento è alla Kapriol – Morganti Spa, intenzionata ad ampliare la propria sede, situata dall’altro lato di via A. Valsecchi, nei terreni, di loro proprietà, dietro allo stabilimento attuale. In cambio del permesso ad edificare in quell’area, in particolare, la ditta si occuperà di demolire la ex Colombo per realizzare un parcheggio pubblico, migliorando in parallelo anche la viabilità. La scadenza della convenzione Iperal, inoltre, apre nuovi spiragli per la riqualificazione di un altro punto delicato come la cascina sulla Santa, un’area di quasi 2mila metri quadri che attualmente versa in grave stato di degrado. Sulla situazione dell’enorme zona industriale adiacente all’ipermercato, invece, è intervenuto un nuovo studio geologico. “Sono stati presi in considerazione tutti i lavori eseguiti sull’alveo del Rio Toscio a partire dal 2009, anno dell’ultima alluvione. Questo ha consentito di ridurre il rischio idraulico e modificare alcune norme sulle ristrutturazioni di modo da favorire interventi di riqualificazione dell’area” ha spiegato Scola.
Rispetto alla ex cartiera, in particolare, si prevede anche una revisione degli innesti alla rotonda dell’Iperal sempre con l’obiettivo di migliorare la viabilità. In totale, gli ambiti di rigenerazione urbana appena elencati coinvolgono una superficie territoriale di 30mila 343 metri quadri dei quali solo 23mila 595 metri quadri sono edificabili. “Invito tutti coloro che hanno presentato delle osservazioni a studiare le nuove norme sull’attuazione degli interventi edilizi. È stata inserita la possibilità di ampliare una tantum superfici residenziali o produttive con l’obiettivo di incentivare l’utilizzo di aree già edificate e ridurre il consumo di nuovo suolo” ha concluso Simone Scola.
A.Bes.