Calolzio: i medici di base cercano 'casa', ma l'ex mutua non suscita interesse

L'ex mutua
L'ex mutua non interessa a nessuno. Almeno per ora. Più volte sollecitata anche dal gruppo d'opposizione "Cambia Calolzio", l'amministrazione comunale nei mesi scorsi ha provato a dare una seconda vita all'immobile di via Martiri della Libertà, inutilizzato dal trasferimento dell'allora ASL, oggi presidio ASST, a Sala, dove tra l'altro a breve, con un investimento di oltre un milione di euro coperto da fondi PNRR, saranno creati nuovi spazi per la realizzazione di una Casa della Comunità, ampliando dunque i servizi erogati ai cittadini.
Nel mentre i medici di base con ambulatorio in Corso Europa, da tempo ormai, stanno cercando una sede alternativa, in un ambiente più idoneo e accogliente. La loro richiesta di aiuto all'amministrazione è stata formalizzata ieri sera in consiglio per il tramite di Sonia Mazzoleni, capogruppo di Caloziocorte BeneComune. Una richiesta che ha però "spiazzato" il sindaco Marco Ghezzi che, con gli stessi dottori, affiancato dall'assessore Dario Gandolfi, aveva intavolato un confronto, mettendo a disposizione proprio l'ex mutua, magari in accordo anche con una realtà privata "del settore". In altre parole, si era pensato di creare un centro prelievi, magari anche con ambulatori specialistici, gestito da una società di quelle che già erogano servizi di questo tipo, che avrebbe dunque sostenuto l'intervento per adeguare l'immobile, creando al contempo anche degli studi per i medici di base. Fatte le dovute valutazioni, anche un operatore che sembrava interessato all'investimento si è però, al momento, sfilato per ragioni di carattere economico.
Resta dunque il problema, per i medici di famiglia di Corso Europa, della nuova sede.
Nel mentre le bocce per l'ex mutua restano dunque ferme, con l'amministrazione Ghezzi interessata ad alienare il bene essendosi dettasi più volte non disponibile a farsi carico del suo recupero, non tanto per la mancanza di risorse per la ristrutturazione (per le quali si potrebbe forse attingere a bandi) quanto per il ben noto problema legato alla necessità del Comune di tenere a freno le spese di gestione.
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