Calolzio: la parrocchia salda bollette per oltre 100mila euro, bar e cinema invece 'trascinano' le entrate
Acqua, luce, gas e telefono, nel 2022, hanno - da soli - assorbito la bellezza di 102.835 euro, oltre il doppio della spesa complessiva sostenuta per acquisti direttamente connessi con l'attività pastorale (pari a 41.993 euro) e dunque la "mission" propria della Parrocchia di San Martino Vescovo. E' uno dei dati più significativi - e che riflette le difficoltà patite da tutti in relazione ai rincari energetici - contenuto nel bilancio dell'Ente, esposto, per dovere di trasparenza, dall'Arciprete don Giancalo Scarpelli che già, nelle scorse settimane, aveva anticipato ai fedeli come anche per il 2022 i conti si sarebbero chiusi "in rosso".
La parrocchiale di San Martino Vescovo
Il rendiconto - elaborato dalla società, suggerita dalla Curia, che si sta occupando anche della trasformazione della Casa Madonna della Fiducia in Fondazione - attesta il disavanzo in 63.611,06 euro a cui sommare però - quale extra - anche gli 80.000 euro ricevuti in prestito da privati, da restituire, senza interessi e senza fretta, per un totale dunque di esposizione complessiva pari a 143.611,06 euro. Va altresì detto che solo nell'anno in esame, la parrocchia è riuscitaperò a onorare debiti pregressi (originati dai tanti lavori, da ultimo la sistemazione del campanile) per una cifra sovrapponibile (140.075 euro per l'esattezza).A sinistra il Cinema parrocchiale
Le manutenzioni ordinarie, poi, hanno inciso per 21.748 euro, le imposte per 27.352 a cui aggiungere ancora le assicurazioni per 6.830 euro. Sacerdoti e dipendenti sono costati 68.114 euro mentre gli acquisti per le attività commerciali pesano per 46.684 euro, con cinema e bar in grado però di generare profitti. Hanno infatti originato entrate per 113.445 euro su un totale di 392.022, di cui 95.616 da erogazioni liberali. Le celebrazioni hanno permesso di introitare quasi 60.000 euro, i sacramenti 3.570 mentre le candele ben 10.529 euro. La parrocchia ha poi ricevuti contributi da Enti diocesani per 43.781 euro e incassato affitti per 37.813 euro. Da raccolte straordinarie sono poi arrivati 7.430 euro e le attività pastorali hanno portato 19.863 euro, ben meno di quanto sono costate. Il rendiconto, così come esposto, è stato già approvato dal consiglio affari economici.