Bellano: alla festa patronale ricordati con gioia importanti anniversari di quattro sacerdoti
E’ stata celebrata questa mattina a Bellano la festa patronale dei Santi Nazaro e Celso, nell’omonima chiesa, festeggiando anche il 40° anniversario di ordinazione sacerdotale del vicario parrocchiale don Arnaldo Zuccotti nonché altri importanti traguardi.
Ha parlato di un “bellissimo clima di festa e di gioia che respiriamo nella nostra bellissima chiesa” il parroco don Emilio Sorte, prima dell’inizio della cerimonia. “L’altare tutto addobbato con i Santi e le reliquie, tutti segni esterni che devono incidere ed entrare dentro di noi e far cresce il canto di entusiasmo e gratitudine al Signore” ha aggiunto, sottolineando come le proposte ludiche in questo fine settimana siano tante, indicando però al tempo stesso la celebrazione eucaristica come “ciò che dà senso a tutta la gioia di questi giorni”,
Ha anche introdotti i sacerdoti “festeggiati” quest'oggi dalla comunità insieme ai padroni, indicandoli partendo dal colore della Pianeta: rossa per don Enrico Vitali arrivato al traguardo dei 55 anni di sacerdozio; dorata per don Arnaldo Zuccotti che 40 anni fa ha celebrato la prima messa.
Ricordanti inoltre i 35 anni di ordinazione di due altri preti originari di Bellano, don Alberto Vitali e don Renato Cameroni.
Citando anche il Cardinal Martini, don Arnaldo in un altro passaggio dell'omelia ha dunque ribadito
“dobbiamo ripartire da Emmaus per annunciare il Signore, sapendo che questo è il dovere, non solo dei preti e dei vescovi ma di ogni cristiano”. E lo dobbiamo fare, in una società dove altri messaggi sembrano “più suadenti e che cambiano sempre”, privilegiando il dialogo fraterno come ha fatto Gesù nel Vangelo incontrando tante persone.
Ha parlato di un “bellissimo clima di festa e di gioia che respiriamo nella nostra bellissima chiesa” il parroco don Emilio Sorte, prima dell’inizio della cerimonia. “L’altare tutto addobbato con i Santi e le reliquie, tutti segni esterni che devono incidere ed entrare dentro di noi e far cresce il canto di entusiasmo e gratitudine al Signore” ha aggiunto, sottolineando come le proposte ludiche in questo fine settimana siano tante, indicando però al tempo stesso la celebrazione eucaristica come “ciò che dà senso a tutta la gioia di questi giorni”,
Ha poi ringraziato le autorità presenti: l’amministrazione comunale con il sindaco Antonio Rusconi, il suo vice Leonardo Poppo Enicanti, l’assessore Stefano Calvasina, il consigliere Franco Redaelli, e il comandante della stazione dei carabinieri
Ha anche introdotti i sacerdoti “festeggiati” quest'oggi dalla comunità insieme ai padroni, indicandoli partendo dal colore della Pianeta: rossa per don Enrico Vitali arrivato al traguardo dei 55 anni di sacerdozio; dorata per don Arnaldo Zuccotti che 40 anni fa ha celebrato la prima messa.
Ricordanti inoltre i 35 anni di ordinazione di due altri preti originari di Bellano, don Alberto Vitali e don Renato Cameroni.
Tutti i sacerdoti presenti, il primo a sinistra don Emilio Sorte; con la Pianeta Rossadon Enrico Vitali
e accanto a lui con la Pianeta dorata don Arnaldo Zuccotti. Chiude il semicerchio don Mauro Ghislanzoni
Nell’omelia don Arnaldo ha ricordato il motivo della presenza in chiesa di autorità e fedeli: “per onorare San Nazaro e Celso, due martiri che hanno consumato la loro vita per il Signore”, aggiungendo un parallelismo con noi, non chiamati a versare i nostro sangue per Dio ma ad essere “amici di Gesù”, circostanza che potrebbe portarci ad essere considerati “antiquati e forse derisi. Ma questo è il martirio che fa parte della vita cristiana” ha detto, rimarcando altresì l'origine del termine martire e come tutti siamo chiamati dunque a essere testimoni di Gesù, diffondendone il Vangelo, rendendone gli altri partecipi. “Perché non possiamo essere felici da soli, così deve essere per la fede: il Vangelo è la bella notizia che riempie di gioia i nostri curi e la nostra vita. La dobbiamo annunciare”.
“dobbiamo ripartire da Emmaus per annunciare il Signore, sapendo che questo è il dovere, non solo dei preti e dei vescovi ma di ogni cristiano”. E lo dobbiamo fare, in una società dove altri messaggi sembrano “più suadenti e che cambiano sempre”, privilegiando il dialogo fraterno come ha fatto Gesù nel Vangelo incontrando tante persone.
M.A.