Lecco: Bubacarr ricordato sulla spiaggetta. Dove oggi sono ricomparsi anche i divieti

I cartelli oggi ci sono. Ma oggi è il giorno dopo. Verrebbe davvero da pensare che c'è voluta una tragedia per vietare - con qualche A4 e del nastro - l'accesso alla "spiaggetta" che, complice l'abbassamento del Lago, si viene a creare ai piedi della statua di San Nicolò, alla Malpensata.

Un lembo "effimero" di sabbia dove soltanto 24 ore fa prendevano il sole decine di persone, molte delle quali straniere. E qualcuno faceva anche il bagno. Come Bubacarr Darboe e il connazionale che, come lui, per trovare refrigerio, ha mollato ciabatte e maglietta, per immergersi in un lago.
Dopo aver attraversato su una carretta del mare, il Mediterraneo, dalla Tunisia fino a Lampedusa, il Lario deve essere apparso loro pacifico e piatto come l'olio. Ma nel tempo di un amen, il 18enne, profugo del Gambia, dopo aver forse compiuto un passo di troppo, è andato sotto. Senza più riemergere.

Proprio lì, sulla "spiaggetta" oggi sgombera - ieri per cacciare i bagnanti, a ricerche del ragazzino annegato già in corso, polizia e vigili del fuoco hanno dovuto insistere, sottolineando che l'arrivo dell'elicottero avrebbe fatto volare tutto - nel pomeriggio si è tenuta una breve ma intensa cerimonia di commemorazione del giovanissimo migrante, ultimo di sei figli, partito dal suo villaggio mesi fa in cerca di un futuro migliore.

Presenti i suoi compagni, i ragazzi che ieri erano con lui e che, giusto per una notte, hanno condiviso con Babacarr un tetto sicuro, quello della Casa della Carità di via San Nicolò dove erano stati destinati soltanto martedì. Non sono mancati nemmeno ospiti, volontari e referenti della struttura, con don Cristiano Mauri e don Marco Tenderini, promotore - per una incredibile coincidenza - proprio in questi giorni dell'iniziativa "Sconfinati" voluta per far sperimentare il dramma della migrazione anche a chi, come noi, è nato nella parte fortunata del mondo. E c'era anche il Comune, con il sindaco Mauro Gattinoni in fascia tricolore, alcuni assessori e alcuni consiglieri. In rappresentanza di quella stessa Lecco che oggi ha vietato tintarella e bagni in quello spicchio di Lago dove Bubacarr ha trovato la morte. Ieri.
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