Lecco: con 'Sconfinati' la Caritas fa provare sulla propria pelle il dramma dei migranti

“Ormai siamo così abituati a ragionare di numeri che non prendiamo più in considerazione le singole persone”. È secca la risposta di don Marco Tenderini, responsabile lecchese di Caritas quando gli viene chiesto il valore di un’installazione come “Sconfinati”, allestita presso la Casa della Carità di via San Nicolò fino a giovedì 20 luglio. “Quella dei migranti è una tragedia sotto i nostri occhi tutti i giorni. Il Mediterraneo è diventato il cimitero più grande d’Europa. Questo percorso esperienziale dura 15 minuti e mira a far vivere alle persone ciò che vivono i migranti che decidono di intraprendere la traversata”.

Don Marco Tenderini con i volontari dell'iniziativa

Un viaggio della speranza che non inizia, come qualcuno potrebbe ingenuamente pensare, quando si sale a bordo della barca. Inizia mesi, spesso anni prima, quando i migranti lasciano i loro Paese d’origine e arrivano in Libia dove vengono rinchiusi in veri e propri lager. Inizia, come “Sconfinati”, con una trattativa con i trafficanti non solo per il viaggio ma anche per i beni di prima necessità necessari alla sopravvivenza.

Trafficanti magistralmente impersonati da alcune giovani volontarie di Caritas. Se per chi partecipa all’esperienza è durata due minuti, per i migranti la trattativa può durare anni. Un giorno, alla fine, riescono a salire su barchini fatiscenti e sovraffollati e a partire per questo pericolosissimo viaggio.

L’atmosfera di questa traversata tra le onde del mare è stata perfettamente ricreata dai ragazzi di Caritas grazie all’ausilio di semplici tecnologie. Si scende da questo barchino solo una volta arrivati in Europa.

Ad accogliere i “profughi” c’è un’altra ragazza di Caritas, che in questo caso rappresenta i volontari che ogni giorno aiutano i migranti appena sbarcati sulle nostre coste. La ragazza divide in due il gruppo di partecipanti all’esperienza prima di farli uscire all’esterno.

Quando le viene chiesto il motivo di quel gesto la risposta è terribilmente reale. “Ho diviso chi è sopravvissuto da chi non ce l’ha fatta”.
È necessario partecipare a Sconfinati. Necessario per mettere a tacere vuoti slogan e provare davvero cosa significa essere migranti.



"Sconfinati" è un percorso proposto dalla Caritas Decanale di Lecco, in collaborazione con Caritas Ambrosiana. Inaugurata ieri, l'esperenza verrà riproposta oggi Mercoledì 19 luglio (dalle ore 17 alle ore 20) e domani Giovedì 20 luglio (dalle ore 19 alle ore 22) presso la Casa della Carità di Lecco in Via S. Nicolò.
Per informazioni e prenotazione (consigliata): giovanicdclecco@caritasambrosiana.it - Matteo 335 6554819.
A.Bes.
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