Calcio Lecco, in città maxi corteo di protesta dei tifosi: 'Meritiamo rispetto'

Se la società non ha nessuna intenzione di mollare - tanto che nelle scorse ore ha annunciato di essere pronta ad andare "fino in fondo", proseguendo l'iter giudiziario presso il Tar del Lazio - men che meno pensano di arrendersi i tifosi. Perché quando il Lecco chiama, il popolo bluceleste risponde.




Sono state almeno 300 le persone che questa sera hanno partecipato alla manifestazione lungo le vie del centro per rivendicare il diritto delle Aquile a partecipare al prossimo campionato di Serie B, quello conquistato sul campo dopo una cavalcata trionfale ai Playoff e ora nuovamente - e pericolosamente - in bilico per via di una scioccante decisione del Collegio di Garanzia presso il CONI, che lunedì ha accolto il ricorso del Perugia contro il club manzoniano ribaltando di fatto quanto stabilito meno di dieci giorni fa dalla FIGC, che aveva votato per l'ammissione dopo l'iniziale "bocciatura" della Commissione Infrastrutture per il ritardo di poche ore nella presentazione della documentazione relativa allo stadio Euganeo di Padova.

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I tifosi avevano dato appuntamento alle 20.30 in via Cantarelli, presso il posteggio della Curva Sud. "Svegliamo la città, facciamo sentire la nostra voce! Forza lecchesi, nessuno tocchi ciò che abbiamo conquistato sul campo", si leggeva su un volantino diffuso tramite i social e indirizzato a "tutti i tifosi blucelesti che hanno a cuore le sorti del nostro Lecco".





Da lì, intorno alle 21.15, i presenti si sono diretti in piccoli gruppi verso piazza Diaz, di fronte al Municipio, per poi comporre un corteo - rumoroso ma ordinato - che si è diretto verso il centro passando per via Cavour e via Roma, per poi raggiungere piazza XX Settembre, piazza Cermenati e infine il lungolago: in testa uno striscione con una scritta emblematica, "Ci avete rotto i c*******", Lecco merita rispetto".




Una maxi mobilitazione che non è passata inosservata, suscitando la curiosità anche dei tanti turisti in centro per cena. Anche perché il corteo non è stato certo silenzioso, anzi: i tifosi hanno avviato il cammino urlando a gran voce "Noi siamo la Calcio Lecco", per poi passare all'ormai celebre "Ogni volta che ti vedo, il mio cuore batte forte" e "Noi vogliamo il Lecco in Serie B".




Immancabili i cori contro i rappresentanti di FIGC, CONI e Lega Serie B, ovvero i principali organi calcistici coinvolti in una vicenda che da 24 ore ha assunto di nuovo contorni paradossali, per un dietrofront che, comunque andrà a finire, avrà fortemente penalizzato la società guidata dal patron Paolo Leonardo Di Nunno, messasi subito al lavoro per adeguare il prima possibile lo stadio Rigamonti-Ceppi, nel tentativo di evitare il rischio di giocare le gare casalinghe a Padova, e costruire una squadra all'altezza del secondo campionato italiano per importanza dopo la Serie A.




Per ora non resta che aspettare, di nuovo (il verdetto del Tar del Lazio si avrà solo il 2 agosto). Intanto, però, a complicare ulteriormente un quadro che fa pensare a un sempre più probabile slittamento dell'inizio del campionato, nella giornata di martedì Benevento, Spal, Perugia e Brescia hanno presentato domanda di riammissione dopo la retrocessione, mentre il Foggia - il cui ricorso contro il Lecco non era stato accettato - ha chiesto formalmente di essere ripescato in qualità di "secondo classificato" ai Playoff.
B.P.
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