Lecco ospita l'incontro delle associazioni burkinabè in Italia

“Benvenuti a Lecco, una città accogliente”. C’era tanto entusiasmo nelle parole e nel volto di Fatima Tiemtore. La vicepresidente della federazione delle associazioni Burkinabè in Italia (FABI) ha aperto la conferenza svoltasi ieri mattina al Palataurus di viale Brodolini. Tale evento ha dato il via alla giornata nazionale della federazione delle associazioni burkinabè in Italia. “Quella di oggi non è solo una giornata di festa. Vogliamo raccogliere fondi per il nostro Paese, vogliamo far sentire la nostra voce e la nostra vicinanza” ha aggiunto Tiemtore.

Fatima Tiemtore

Da alcuni anni, il Burkina Faso versa in una crisi molto grave a causa di un’escalation delle violenze legate al terrorismo. Ciò rende ancora più importante il ruolo della diaspora. “Il panel di questa mattina mira a valorizzare il ruolo della diaspora allo sviluppo economico del nostro Paese d’origine. Sappiamo che chi vive all’estero si rende conto di cosa sta accadendo in Burkina Faso e fa di tutto per essere di supporto” ha sottolineato Cleophas Adrien Dioma, presidente dell’associazione Le Réscau nonché moderatore della conferenza. In parallelo, la giornata odierna ha rafforzato un legame storico come quello che unisce Lecco alla comunità Burkinabe.

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“Vi ringrazio per aver organizzato il vostro raduno qui a Lecco. Siamo fieri di essere una città accogliente. Il 50% degli stranieri residenti sul territorio della nostra provincia provengono dal grande continente africano. Tra questi, i burkinabè sono più di mille e la loro è una presenza attiva” ha ricordato Emanuele Manzoni, assessore alle politiche sociali del comune di Lecco. “Per noi non è possibile che persone che vivono, studiano e lavorano qui non possano partecipare nelle decisioni delle comunità che le accolgano. Stiamo costruendo un percorso che porterà a formalizzare lo strumento del partecipativo da parte delle comunità straniere. La Lecco del futuro deve essere capace di valorizzare la presenza nei nostri territori di culture diverse”. Parole forti accolte dagli applausi del pubblico presente.

Azeta Thiombiano Sawadogo

L’ultimo intervento di questa prima parte della conferenza è stato quello di Azeta Thiombiano Sawadogo, consigliere presso l’ambasciata del Burkina Faso a Roma. La diplomatica, in particolare, ha letto un discorso di Ibrahim Konè, l’incaricato di affari presso la medesima struttura, il quale si era recato in aeroporto ad accogliere Aboubakar Nakanabo, ministro dell’Economia e delle Finanze del Paese africano. Quello del ministro è stato l’intervento che ha chiuso la conferenza intorno all’ora di pranzo.

“È essenziale riconoscere e apprezzare l’impatto positivo della diaspora. Le raccolte fondi da sempre giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo economico e sociale del nostro paese. Cari compatrioti, insieme, possiamo fare la differenza” ha concluso Sawadogo. Terminati i saluti istituzionali, dietro al banco dei relatori si sono posizionati alcuni esperti economici come Antonio Franceschini, responsabile ufficio promozione e mercato internazionale di CNA, e Karim Traore, direttore generale per la promozione e dell’imprenditorialità comunitaria. Essi si sono concentrati sull’importanza di offrire alle giovani generazioni di burkinabè delle possibilità di sviluppo affinché non cadano nella trappola del terrorismo. La giornata è poi proseguita con un torneo di calcio presso il centro sportivo Bione e soprattutto con la grande cena al Palataurus a cui hanno partecipato circa 500 persone.
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