L'Associazione Castanicoltori Lario Orientale alla ricerca di 'Piante Madri e dei Patriarchi' in Valle
Buona partecipazione ieri sera a Crandola Valsassina per l'incontro con l'Associazione Castanicoltori Lario Orientale A.P.S. - che si è tenuto presso il Municipio, nella sede della Pro Loco - volto a coinvolgere la popolazione locale nella ricerca degli alberi di castagno da inserire nella Arca delle Piante Madri e dei Patriarchi.
Stiamo parlando di un "monumentale" progetto contenuto nel più ampio ventaglio di iniziative che l'Associazione porta avanti a partire dal 2012, anno della sua nascita. "Abbiamo sempre avuto l'ambizione di muovere delle idee" ha esordito Mauro Gerosa - presidente dei "Castanicoltori" - che ha proseguito in un breve racconto della storia del gruppo: "all'inizio eravamo in pochi, ma l'associazione si è ingrandita velocemente. L'idea iniziale era quella di difendere le nostre vecchie varietà autoctone: tra le altre cose, abbiamo insegnato alla gente ad innestare le piante di castagno in selva". Venendo invece al senso dell'incontro di ieri sera, Gerosa ha dichiarato: "sono qui per diffondere la conoscenza sulle varietà di castagno e per collaborare con voi ai fini di recuperare questa memoria storica, questo sapere immateriale che una volta era proprio di tutte le famiglie, ma che è andato a perdersi nel tempo". Il motivo di questa "perdita di conoscenza" è presto spiegato: "tutti lo sapevano, dunque nessuno si è mai preoccupato di metterlo per iscritto, tutto è rimasto solo come tradizione orale".
Con la conseguenza che "sono stato in luoghi dove era rimasta una e una sola persona che si ricordava delle varietà del posto". L'importanza della conservazione - sia in termini fisici che di memoria storica - delle numerose varietà di castagno sta nel concetto di biodiversità: maggiore è la biodiversità, maggiori sono le possibilità di sopravvivenza di una specie. Perciò, estendendo il discorso a tutte le specie esistenti sul nostro pianeta, la biodiversità diventa il veicolo principale e fondamentale per il perdurare della vita sulla Terra. "Con il Psr - Programma di Sviluppo Rurale - di Regione Lombardia" ha proseguito Gerosa "stiamo portando avanti degli studi di popolazione forestale, una sorta di "genetica delle foreste".
Nell'intero territorio che circonda il Lario, abbiamo identificato ottantatré varietà di castagno: per ognuna, l'obiettivo è quello di preservare tanto il nome - dunque il patrimonio immateriale - quanto almeno tre esemplari della pianta - per quanto riguarda il patrimonio fisico e genetico".
L'impegno attuale dell'Associazione Castanicoltori consiste nella ricerca sul campo degli alberi, al fine di campionarne il DNA, oltre che di registrare morfologia e caratteristiche fisiche tanto della pianta quanto del suo frutto. Due aspetti - il genoma e le caratteristiche visibili - che insieme definiscono una varietà. È a questo punto che si inserisce il sopramenzionato progetto Arca delle Piante Madri e dei Patriarchi, presentato per la prima volta a Galbiate lo scorso 10 luglio. "Un progetto molto ambizioso" come ha dichiarato Gerosa, che ha come obiettivo quello di avere "per ogni pianta il suo custode e per ogni custode la sua pianta". Una rete, dunque, di esemplari di castagno sparsi sul territorio, affiancati e supportati da una rete di persone distribuite sullo stesso territorio, per cui "ogni paese cura e salva le sue piante". L'intento è quello di "occuparsi dei castagni, gestirli e sensibilizzare il proprietario", perché "è un patrimonio che non si può disperdere, è un enorme bene collettivo". Qual è la differenza tra "Piante Madri" e "Patriarchi"? Per le prime, è fondamentale avere sia l'elemento fisico (la pianta) che quello immateriale (il nome); mentre per i Patriarchi il focus è sulla preservazione delle piante più maestose di una zona, indipendentemente dal nome. Al termine dell'intervento del presidente dei "Castanicoltori", si è passati al primo step operativo, quello di individuare le varietà presenti nei diversi paesi dell'Alta Valle, cui farà seguito la fase vera e propria di ricerca degli esemplari (verranno messe a disposizione delle targhette per etichettare le piante, con un qr code che permetterà di visualizzare le caratteristiche di ogni "individuo").
L'invito che l'Associazione Castanicoltori Lario Orientale ha rivolto ad ogni comune è quello di collaborare per istituire la propria "Arca" locale, identificando varietà e "scovando" piante fisiche, al fine di preservare la meravigliosa specie del castagno - con tutto il sapere immateriale che si porta appresso.
Ieri sera ha presenziato anche il sindaco di Crandola Valsassina, Matteo Manzoni, che ha ringraziato Gerosa per aver lanciato l'iniziativa anche nel comune valsassinese.
A.Te.