In viaggio a tempo indeterminato/291: la capitale della Turchia...

È una torrida sera d'estate.
Fuori il caldo ancora attanaglia i pochi temerari che affrontano a piedi la calura.
Dentro casa i muri spessi trattengono la frescura che si è infilata tra le fessure delle piastrelle del pavimento.
Ho appena messo in bocca una forchettata di insalata di riso e in tv stanno trasmettendo uno di quei quiz che in teoria allenano la mente.
"Quale è la capitale della Turchia?" chiede il conduttore con uno slancio eccessivo.
"Istanbul" sussurro io.
Paolo mi guarda stranito.
In tv il concorrente dà la stessa mia risposta.
Paolo guarda lo schermo e poi me, quasi incredulo.
"Tu e quel ragazzo avete fatto la stessa scuola per caso?"
"Perché?"
"Risposta sbagliata!" urla il conduttore tv con  una soddisfazione fuori luogo.
Se c'è una materia che a scuola non ho mai amato è la geografia. So che dirlo adesso sembra paradossale, ma tutti quei nomi di città da imparare a memoria, i confini, le altitudini... mi son sempre sembrati concetti così poco poetici e io, a quei tempi, avevo un animo decisamente più sognante.
"Certo che non sapere che la capitale della Turchia è Ankara..." infierisce Paolo mentre addenta una fetta di melone.
Sono passati almeno 10 anni da quella serata e da quel quiz tv e oggi in geografia mi sento un pochino più preparata. Sarà perché viaggiando ho iniziato ad associare ricordi ed emozioni a quei nomi stampanti sulla cartina geografica che hanno dato alla materia scolastica una luce più romantica.
Oggi, ad esempio, so quale è la capitale turca, anche perché l'ho attraversata a piedi in lungo e in largo o sarebbe meglio dire in alto e in basso, visto che è piena di saliscendi e colline.
Ankara è nella posizione perfetta, proprio in mezzo al Paese. Ed è questo uno dei motivi per cui è stata scelta nel 1923 come capitale turca. Qui ci sono i principali uffici amministrativi e governativi, le sedi principali di aziende nazionali e multinazionali, delle ambasciate estere. È il centro operativo di un Paese così grande come la Turchia.
Quando avevo letto la descrizione di questa città, nella mia mente si era andata creando l'immagine di un centro urbano caotico e pieno di grattacieli e palazzoni.
Ma la realtà che mi sono trovata davanti, dopo aver affrontato il traffico dell'ora di punta, è stata completamente diversa.

VIDEO: https://youtu.be/vDypZ2WRmBY

Le viette del centro mi hanno raccontato una storia che mai avrei pensato di ascoltare.
Seduta sugli scalini davanti alla porta di una delle case bianche con gli infissi delle finestre in legno scuro, ho immaginato di fare un viaggio nel passato.
Trecento anni fa, su una collina rocciosa a 1000 metri di altezza, sorgeva una cittadina famosa non solo in Anatolia, ma in tutto il mondo.
Quello che la rendeva speciale era che lì venivano prodotti due tra i tessuti più pregiati e costosi del mondo: la lana d'angora e la lana mohair.
La prima, che prende il nome proprio dalla città stessa (Angora è l'antico nome di Ankara) veniva prodotta con il pelo di un batuffolosissimo coniglio bianco.
La lana mohair, invece, utilizzando il pelo delle pecore allevate proprio in questa zona dell'Anatolia.
Mercanti da ogni angolo del mondo arrivavano in questa zona per acquistare i pregiatissimi tessuti. Affrontavano giorni e giorni di viaggio, si ristoravano nei numerosi caravanserragli posti lungo il percorso e quando avvistavano le mura del castello sulla cima della collina, capivano che il tesoro era vicino e presto avrebbero avuto tra le mani delle stoffe che solo sultani e principi potevano indossare.


Il centro storico mi ha catapultato in quell'epoca, ma è stato un altro minuscolo dettaglio a farmi volare ancora più lontano nel tempo.
La colpa è stata di una moneta da 10 centesimi di lire turche. Si tratta di una piccola moneta color oro, così piccola da essere leggera e facilissima da perdere. Ricorda un po' la moneta da 10 centesimi di €.
Ne ho vista una sul marciapiede mentre salivo nella parte alta della città. Deve essere scappata dalle tasche di qualcuno o forse è rotolata fuori da un portafoglio.
Ma quel piccolo scintillio sul pavimento mi ha fatto pensare al fondatore di questa città: re Mida, si proprio quel re Mida, quello che trasformava in oro tutto quello che toccava.
Si dice che re Mida, il re dei Frigi, chiese al.dio Dioniso di realizzare il suo sogno di poter trasformare qualunque cosa in oro.
Dioniso un po' deluso dalla richiesta del sovrano, acconsenti comunque alla richiesta.
Re Mida, felice per il nuovo potere ricevuto, iniziò a trasformare in oro ogni oggetto che gli capitasse tra le mani.
Per festeggiare chiese alla sua servitù di preparargli un sontuoso banchetto pieno di leccornie. Sedutosi a tavola, però, si rese conto immediatamente che quel suo desiderio era in realtà un incubo. Qualunque cibo re Mida avvicinasse alla bocca, immediatamente si trasformava in oro, persino all'acqua toccava la stessa sorte.
Quell'oro, che lui tanto aveva desiderato, lo rendeva ricco ma non gli permetteva di vivere.
Secondo la leggenda, fu proprio  il re dei Frigi a fondare la città di Ankara.


Re Mida, mercanti di tessuti... ma non si può parlare di Ankara senza citare Mustafà Kemal Pasha, cioè Atatürk, il padre di tutti i turchi.
È proprio qui ad Ankara che, grazie ad Atatürk, la Turchia divenne una repubblica nel 1923. L'amore e l'ammirazione che il popolo turco prova ancora oggi per questo personaggio storico è difficile da esprimere e raccontare. Credo, però, che l'imponente mausoleo a lui dedicato esprima perfettamente il sentimento di riconoscenza diffuso.
Mai mi ero ritrovata in un luogo simile e devo ammettere che mi ha colpito e affascinato molta vedere quella enorme piazza piena di giovani laureandi intenti a fotografarsi con il tocco e la pergamena.

Ora non mi sbaglierò più quando in un quiz tv un conduttore pacato chiederà "qual è la capitale della Turchia?".
Se ai tempi della scuola, avessi potuto imparare la geografia viaggiando, credo che sarebbe stata la mia materia preferita.
Angela (e Paolo)
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