Assalto ai Corni: nonostante la calura, in 400 a Pianezzo per la festa sociale della SEV
Neanche la calura ha fermato i quasi quattrocento impavidi che ieri hanno partecipato all’Assalto ai Corni, la tradizione festa sociale della Società Escursionisti Valmadreresi. Tre i percorsi tra cui si poteva scegliere per raggiungere il rifugio SEV a Pianezzo: il primo partiva dalla fonte Gajum a Canzo, il secondo dalla stanga di Oneda a Valbrona e il terzo, il più difficile, dalla zona Belvedere – Cappelletta della VARS da Valmadrera.
Ad attendere i camminatori, l’entusiasmo e la gentilezza dei volontari del gruppo guidato da Ivan Anghileri. “La struttura è stata inaugurata nel 1964. È aperta tutto l’anno il sabato, la domenica e nei festivi tranne il 1° novembre, l’8 dicembre, Natale e Santo Stefano. Da marzo ad ottobre è aperta anche il mercoledì mentre ad agosto è aperto tutti i giorni” ci ha spiegato il presidente della SEV. “Siamo organizzati in cinque turni di lavoro al rifugio e ogni turno coinvolge tra i 12 e i 14 volontari. Siamo molto soddisfatti, è stata un’annata di grande lavoro grazie all’impegno di tutti i volontari. In tutto gli iscritti alla SEV sono circa 350. Siamo sempre alla ricerca di giovani volenterosi che hanno voglia di mettersi in gioco e darci una mano”.
A metà mattina sono giunti alle pendici dei Corni anche il sindaco di Valmadrera Antonio Rusconi e il sindaco di Valbrona Luigi Venier. Pur essendo gestito dalla SEV, il rifugio di Pianezzo rientra nel territorio del piccolo comune in provincia di Como. Assieme a loro, è arrivato anche don Isidoro Crepaldi, parroco di Valmadrera, il quale ha celebrato la messa nella cappelletta adiacente alla struttura.
“La presenza di Dio nella nostra vita non è pesante o invadente ma dolce. Egli ci incoraggia a prendere per mano i più fragili. Chiediamo al Signore di aiutarci a camminare nel bene, nella verità, nella trasparenza. Questo ci darà gioia anche quando gli altri parleranno male di noi” ha sottolineato il sacerdote nell’omelia.
A.Bes.