Lecco-Bergamo: a ritardo si somma ritardo, il PD interroga di nuovo
A ritardo si somma ritado. Non c'è ancora luce in fondo al tunnel, nemmeno nella progettazione. Figuriamoci nella realizzazione della Lecco-Bergamo. Ed il PD torna a chiedere spiegazioni a Governo. “Un’altra scadenza mancata, un’altra tempistica disattesa così ai vecchi ritardi se ne accumulano dei nuovi. E’ ciò che purtroppo sta continuando ad accadere alla variante di Vercurago sulla Lecco-Bergamo, opera riconosciuta “essenziale”, da realizzare al fine di garantire la sostenibilità delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026”, attesa da più di vent’anni dai lecchesi”. denuncia la capogruppo del Partito democratico alla Camera, Chiara Braga. “Ci eravamo lasciati lo scorso maggio in Commissione Ambiente - prosegue Braga - con il Governo che in risposta ad una mia interrogazione sul tema informava di aver riportato indietro i lavori della variante alla fase di progettazione di fattibilità tecnico-economica, mentre l’intero territorio lecchese attendeva notizie certe sulla consegna esecutiva del progetto. In quella stessa sede la sottosegretaria al Mef ha poi chiarito che entro maggio Anas avrebbe comunque provveduto ad eseguire tutti gli ulteriori approfondimenti a completamento delle indagini ai fini di avviare la Conferenza dei Servizi Preliminare. Siamo ormai a luglio e a quanto ci risulta Anas sembrerebbe non aver ancora fornito un riscontro ufficiale ai rispettivi enti territoriali. Da qui la decisione, condivisa con il consigliere regionale Gian Mario Fragomeli, di presentare una nuova interrogazione a risposta in Commissione volta a chiarire ulteriormente lo stato di avanzamento dei progetti della variante di Vercurago, chiedendo di sapere quali siano le alternative progettuali previste, i relativi costi e le tempistiche reali per l’avvio della Conferenza dei Servizi. Come Partito democratico – conclude la capogruppo dem - siamo molto preoccupati dai ritardi persistenti, dal mancato rispetto delle tempistiche ogni volta fissate e sistematicamente disattese, dai prolungati disagi e soprattutto da quella mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini e degli amministratori lecchesi che da più di due decenni sopportano e aspettano la realizzazione di un’opera fondamentale anche per le prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026”.