Bellano: l'intera comunità in festa per i 100 anni del Gruppo Alpini, punto di riferimento per tutti
Ha preso il via con il ritrovo alla scuola materna "Tommaso Grossi" la festa odierna per il centenario degli Alpini di Bellano, scuola che il gruppo stesso ha contribuito a costruire negli anni Settanta. Dopo l’alzabandiera la sfilata fino alla chiesa, con il corpo musicale "Bruno Colombo" di Pasturo che ha scandito il passo dei partecipanti.
Al Parco delle Rimembranze, poi, la deposizione di una corona di alloro al Monumento dei caduti, con il capogruppo Virgilio Vanalli che ha preso la parola dando il benvenuto a tutti i presenti e ringraziando le autorità religiose, civili e militari, il presidente della sezione ANA di Lecco, i rappresentanti dei gruppi, i volontari delle associazioni e tutti gli Alpini per aver voluto condividere questa importante ricorrenza.
"In una piovosa giornata di novembre 1923 il presidente sezionale di Como, avvocato Giuseppe Prada, inaugurava il Gruppo Alpini di Bellano" ha esordito. "Ne facevano parte una cinquantina di reduci della prima Guerra Mondiale. Il primo capogruppo fu Domenico Vitali, con madrina Adele Arrigoni. 100 anni sono tanti. In un secolo la nostra società e il nostro modo di pensare sono cambiati profondamente. Probabilmente i nostri "veci", i nostri soci fondatori, stenterebbero un po' a riconoscere la loro comunità, tanto è mutata”.
Vanalli ha poi rimarcato come però il tempo non abbia scalfito i valori che stanno alla base del sodalizio, perchè “l'essere Alpini rappresenta anche il ricordo di coloro che ci hanno preceduto, i loro sacrifici e loro fatiche, ma anche la passione e l'amore che da loro giungono sino a noi. In questi 100 anni il Gruppo di Bellano ha costituito certamente un punto di riferimento per tutta la nostra comunità e non solo” ha proseguito, ricordando appunto l’inaugurazione del padiglione dell’asilo "Tommaso Grossi" che venne realizzato interamente dalle Penne nere, che poi hanno contribuito anche a dotare l'ospedale, nei primi anni '80, delle attrezzature e dei macchinari per effettuare le dialisi.
Il sindaco Antonio Rusconi nel suo intervento ha invece spiegato che “da una rapida ricerca online, possiamo conoscere i fatti avvenuti nel lontano 1923. Negli Stati Uniti venivano fondate le fabbriche dei sogni, Walt Disney e Warner Bros, e veniva eretta l’iconica scritta Hollywood; vedevano la luce Maria Callas e la rivista britannica Time. In Italia nascevano Italo Calvino, Franco Zeffirelli e Giorgio Albertazzi”.
Poi ha raccontato come è nato il Gruppo Alpini, che oggi la comunità locale ha avuto "l’onore, ma anche l’onere, di festeggiare, ricordare, tramandare”, e come il sodalizio, attraverso centinaia di migliaia di ore di lavoro volontario, abbia visto tantissimi uomini darsi da fare lì dove c’è stato bisogno, con aiuti all’ospedale, alle scuole, all’Istituto San Francesco, ma anche con opere di prevenzione dei dissesti, aiuti concreti nelle calamità naturali, manutenzioni ordinarie e straordinarie in tutto il territorio e servizi logistici.
"Cento moltiplicato centinaia di volte è la mirabile cifra stilistica, vera eredità degli Alpini di Bellano, che nel loro secolo di vita racchiudono un’infinità di amore, di dedizione” ha proseguito il sindaco, raccontando come lui stesso si sia avvicinato al Gruppo una volta assunta la fascia tricolore e come durante la fase più drammatica della pandemia da Covid-19 abbia potuto contare sul suo aiuto. "Porterò sempre nel cuore quel sostegno e la condivisione di quei giorni così pesanti, una drammatica esperienza che mi ha spinto ad avvicinarmi anche alla Protezione Civile” ha sostenuto, citando inoltre quella volta in cui con le sue Penne nere si è recato nelle zone terremotate del centro Italia, da Amatrice a Norcia, dove è stata organizzata una semplice proiezione di un film sotto le stelle, ma in mezzo alle macerie. "Anche in quell’occasione lo spirito di servizio, di altruismo, di amore verso il prossimo, tratti tipici degli Alpini, hanno permesso di portare un po' di gioia in quella comunità distrutta” ha concluso il sindaco Rusconi, augurando lunga vita agli Alpini.
Il vice presidente della provincia di Lecco Mattia Micheli, poi, ha ricordato come questo traguardo dei cento anni sia importante perché gli Alpini ci sono sempre stati, con i loro grandi valori di fratellanza e senso del dovere. Ancora, il Colonnello Massimo Fassero del Secondo Reggimento, che in questi giorni si trova a Barzio per un'attività addestrativa, si è concentrato sull'importanza del Monumento ai caduti per “rendere omaggio ai nomi incisi sopra, quelli degli uomini che hanno dato la vita per noi, perché abbiamo un futuro solo se siamo consapevoli di quello che è stato il nostro passato".
M.A.