Mandello: con la Fanfara della Brigata Taurinense e il 2° Reggimento, reso omaggio ai 40 (e più) anni di impegno del Soccorso degli Alpini
Nel giugno 2020, quando il Soccorso degli Alpini di Mandello tagliava il traguardo dei quarant'anni dall'avvio dell'attività, "avevamo ben altri pensieri", per dirla mutuando l'azzeccata espressione scelta dal sindaco Riccardo Fasoli.
I volontari del Soccorso degli Alpini di Mandello. Sotto il presidente Giancarlo Alippi
Il "tanti auguri" all'Associazione è stato reso dalla presenza a Mandello, nel pomeriggio odierno, della Fanfara della Brigata Taurinense, esibitasi poi con il suo spettacolare "carosello" nell'iconica cornice di piazza Italia, nel cuore del nucleo a Lago della città della Moto Guzzi.
La Fanfara
A portare in "dono" tale prezioso omaggio sono stati gli alpini in armi del Doi e dunque gli uomini e le donne della 106^ Compagnia supporto alla manovra del Battaglione Saluzzo di stanza a Cuneo, da una settimana in terra lecchese, impegnati, con il supporto della sezione ANA, nelle attività addestrative del Modulo Movimento in Montagna. "Abbiamo ricevuto tanto affetto, aiuto e riconoscenza" ha sottolineato il Comandante del Secondo Reggimento della Brigata Taurinense Massimiliano Fassero, parlando dunque della presenza della Fanfara quale forma per esprimere il grazie degli alpini al nostro territorio. Parole le sue pronunciate dinnanzi al Monumento ai Caduti, raggiunto in corteo dalla sede del Soccorso. "Ovunque andiamo, dobbiamo fermarci per rendere gli onori ai Caduti" la sua chiosa, a sottolineare quello che ritiene essere un "obbligo assoluto", un tributo di riconoscenza a chi, indossando l'uniforme, è "andato avanti", servendo la Patria, contribuendo a concretizzare un ideale.
Il comandante Massimiliano Cassiero, il sindaco Riccardo Fasoli, l'europarlamentare Pietro Fiocchi
(con alle spalle i consiglieri regionali Giacomo Zamperini e Gian Mario Fragomeli),
la Presidente della Provincia Alessandra Hofmann e il Presidente della sezione ANA di Lecco Emiliano Invernizzi
E alle parole riportate proprio sul Monumento si è ispirato anche il Presidente della sezione di Lecco dell'Associazione nazionale alpini Emiliano Invernizzi: esempio e riconoscenza. Termini validi per i Caduti, per tutte le penne nere che hanno servito il nostro Paese ed il loro paese, per i militari in armi (da "copiare" da parte dei ragazzi, perché se è vero che la naja non esiste più, arruolarsi nell'Esercito è possibilità concreta), per i politici che a tutti i livelli operano per la collettività e per i volontari del Soccorso, che, da oltre quarant'anni, appunto, continuano a mettersi a disposizione.
Con "impegno", come evidenziato dalla Presidente della Provincia Alessandra Hofmann aggiungendo dunque una terza parola alle due scelte da Invernizzi, rafforzate poi anche dall'Europarlamentare Pietro Fiocchi che ha ricordato - e lo ha fatto recentemente anche in una Commissione - come la protezione civile, in Italia e nella UE, come la intendiamo noi oggi è stata plasmata prendendo a modello lo slancio proprio degli alpini.
Gli alpini in armi. Sotto i vessilli e i rappresentanti dell'ANA
A.M.