Il Lecco vince anche nel campo delle carte bollate. Giocherà la serie B. Gravina: 'il problema delle infrastrutture non sempre dipende dai club'

(Foto: Fb Calcio Lecco 1912)
Una promozione che vale doppio, perchè per conquistarla sono state necessarie due battaglie. La prima combattuta sul campo, nella lunga cavalcata dei Playoff conclusa con la finalissima in casa contro il Foggia, in uno stadio Rigamonti-Ceppi gremito e in delirio come non lo si vedeva da anni. La seconda disputata tra documenti, Pec e carte bollate, che hanno tenuto i tifosi blucelesti con il fiato sospeso ancor più che nel momento in cui Franco Lepore si è presentato sul dischetto per tirare l'ultimo decisivo rigore nella semifinale allo stadio Manuzzi di Cesena, quell'istante che a molti ha fatto intravvedere la realizzazione di un sogno nel quale, fino a pochi mesi prima, solo un folle poteva credere.
La promozione della Calcio Lecco in Serie B a cinquant'anni dall'ultima volta rimarrà quindi strettamente legata a due date: 18 giugno e 7 luglio (2023, ovviamente). Due giornate profondamente diverse, ma con due esultanze tanto simili. Solo nella tarda mattinata di oggi, infatti, è arrivata la conferma – da parte del Consiglio della FIGC, che ha votato all'unanimità – dell'iscrizione del Lecco al campionato cadetto, rimasta pericolosamente in bilico per tre lunghe settimane a causa, sostanzialmente, di un cavillo burocratico.
"Il problema delle infrastrutture non sempre dipende dal soggetto interessato, ci sono degli impedimenti oggettivi legati a problematiche di natura burocratica. Tutto questo richiede un approfondimento complessivo", sono le parole del presidente federale Gabriele Gravina a commento della decisione odierna.
Ma riavvolgiamo brevemente il nastro. Martedì 20 giugno, smaltita almeno parzialmente l'euforia della domenica, il patron Paolo Leonardo Di Nunno incontra in Municipio il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, con il chiaro intento di affrontare fin da subito tutte le tematiche legate alla disputa di un campionato molto diverso da quello di Serie C, decisamente più impegnativo anche a livello logistico. Ottenuta da parte dell'Amministrazione la disponibilità a farsi carico di tutte le interlocuzioni del caso per la gestione di sicurezza e ordine pubblico in città durante le partite casalinghe, il proprietario della società si dice pronto a occuparsi personalmente di tutti i lavori di adeguamento dello stadio Rigamonti-Ceppi, avendo individuato per tempo, come da prassi, l'impianto "alternativo": si tratta dell'Euganeo di Padova, a 230 chilometri da Lecco, l'unico risultato disponibile dopo una scrematura che ha visto coinvolto anche quello di Monza, prima concesso e poi – stando alle parole dello stesso Di Nunno – "ritirato" da Adriano Galliani. Per la domanda di iscrizione, da consegnare entro il "termine perentorio" della mezzanotte (per cui, tra l'altro, il club aveva chiesto una proroga alla luce delle tempistiche ristrette), manca solo un "sì" della Prefettura della città veneta. Che arriva solo nel corso della giornata di mercoledì 21, facendo traballare tutte le certezze di una piazza che teme di veder svanire tutto quanto appena conquistato. Da parte sua Mister Luciano Foschi, intervenuto per una conferenza stampa di fine stagione già programmata, si dice "un po' preoccupato", pur evitando allarmismi con la consapevolezza che tutto ruota davvero intorno a un "vizio di forma" e nient'altro, essendo la società in regola anche con tutti i pagamenti necessari (a differenza per esempio della Reggina, lasciata a sua volta in stand-by).
Venerdì 30, però, la prima doccia fredda. Anzi freddissima, perchè arriva in tarda serata, dopo ore di tranquillità dovuta alle indiscrezioni emerse nel pomeriggio e confermate da più fonti: alle 22.43 una nota dell'Ansa fa sapere che "la Covisoc e la Commissione infrastrutturale hanno inviato dei rilievi alla Reggina e alla Calcio Lecco, le cui domande di iscrizione alla Serie B hanno presentato delle criticità". Scatta quindi il ricorso alla FIGC, che la società bluceleste presenta in settimana a Roma con la firma dell'avvocato Domenico Zinnari - responsabile dell'area legale del Lecce di Saverio Sticchi Damiani - e della collega Salvatora De Lorenzis.
Arriviamo quindi a oggi, il "grande giorno" del Consiglio Federale, chiamato proprio, tra le altre cose, a valutare il ricorso del Lecco. Il "sì" all'ammissione arriva all'unanimità, con il presidente Gabriele Gravina che "ha ribadito come il miglioramento delle infrastrutture, insieme alla tutela dei vivai e al contenimento dei costi, resti una prerogativa per la crescita del nostro calcio".
Tutto è bene quel che finisce bene, insomma. Anzi, che va come deve andare. Perchè il Lecco la Serie B l'ha conquistata sul campo e ora, come è giusto che sia, andrà a giocarsela, fino alla fine (iniziando magari da Padova, ma a questo punto poco importa). Si parte il 19 agosto, contro un'avversaria che sarà decretata martedì sera nel sorteggio del calendario previsto a Villa Olmo di Como. In programma alla fine della prossima settimana, invece, l'inizio del ritiro, per cui ora si parla della cornice di Saint-Vincent in Valle d'Aosta. Il lavoro non mancherà, sul campo di allenamento così come all'interno della società, che adesso dovrà riorganizzarsi anche con le necessarie figure dirigenziali – prima fra tutte quella del ds – e poi cominciare ad allestire la squadra andando a caccia di nuovi rinforzi sul mercato.
B.P.
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