PAROLE CHE PARLANO/132
Assurdo, sordo
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Se sordo è l'attributo di chi non sente, assurdo lo è di ciò che è irragionevole, irrazionale. Il fatto è che derivano entrambi dal latino sŭrdus, a sua volta da una probabile radice suar-, suonare. L'etimologia del termine assurdo (che possiede un ab- iniziale che indica allontanamento) risulta comprensibile perché allontanarsi dai bei suoni e dall'armonia produce stonature, rumori fastidiosi e per estensione, qualcosa di insensato; quella di sordo lascia invece qualche perplessità a meno che non si ipotizzi anche per lui un prefisso negativo, andato perduto, che indicava l'assenza di suoni. Da sordo deriva anche la parola sordina, congegno ideato per smorzare i suoni di uno strumento musicale; per dilatazione del suo significato, la usiamo anche come locuzione avverbiale quando vogliamo sottolineare qualcosa fatta in tono smorzato, sommessamente (dileguarsi in sordina, lavorare in sordina).
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Rubrica a cura di Dino Ticli