Rissa su viale Turati: per 2 coinvolti 'pena sospesa', 'messa alla prova' per gli altri 2
All'esito del processo celebrato con rito abbreviato, la Procura – nella persona del sostituto Chiara Di Francesco – aveva chiesto per lui la condanna a un anno. Quest'oggi il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale Nora Lisa Passoni ha aggiunto di suo sessanta giorni, chiudendo così la partita a un anno e due mesi, concedendo però al giovanotto la sospensione condizionale della pena. Stesso beneficio anche per l'unica donna coinvolta che, assistita dall'avvocato Luca Martini, ha però optato per patteggiare un anno secco (e 1.000 euro di multa).
Bhahim Zrour, tunisino, classe 1998 e Francesca Contino (sua coetanea, napoletana di nascita ma con casa a Galbiate) hanno così definito la loro posizione mentre sono in attesa di accedere all'istituto della messa alla prova Abdelmountassir Gattoua (marocchino, 24enne di Lecco, difeso da Stefano Gevi) e Matteo Brenna (23enne lecchese, rappresentato dall'avvocato Paolo Rivetti). Svolgeranno lavori di pubblica utilità.
Secondo l'impianto accusatorio i quattro ragazzi - con Youssef Seghaier (classe 2000, lecchese, che parrebbe addirittura aver provato a sfilare l'arma d'ordinanza a un poliziotto) – sarebbero i protagonisti della rissa che ha “infiammato” viale Turati nella notte tra il 30 e il 31 gennaio 2022. Un episodio tra i più rilevanti nella mole di fatti che, nel periodo post covid, si sono susseguiti nella zona, portando rione Santo Stefano ad essere, per più settimane, zona “sorvegliata speciale” dalle forze dell'ordine.
In quell'occasione infatti sembrerebbe proprio – stando al capo d'imputazione – che l'arrivo delle divise non abbia scatenato il classico fuggi-fuggi, con i protagonisti dell'alterco per il quale era stato chiesto l'intervento di Polizia e Carabinieri finiti invece per prendersela, a vario titolo, sia con gli agenti sia con gli operatori del 118, giunti sul Viale in ambulanza per prestare assistenza a uno di loro, Zrour. Nel dettaglio il magrebino – difeso dall'avvocato Marilena Guglielmana oggi sostituita da Ilaria Guglielmana per la lettura del dispositivo della sentenza - avrebbe messo anche le mani al collo a un operante della Polizia, cercando di farlo cadere a terra, dovendo così rispondere di una contestazione aggiuntiva rispetto al reato di rissa ascritto a tutti gli imputati, incluso Seghaier la cui posizione è stata stralciata, prendendo dunque altra via giudiziaria.
Contino, invece, rispondeva, in aggiunta, anche di oltraggio a pubblico ufficiale mentre Gattoua di danneggiamento (per aver mandato in frantumi il cellulare di una divisa e aver colpito l'auto di servizio).
Bhahim Zrour, tunisino, classe 1998 e Francesca Contino (sua coetanea, napoletana di nascita ma con casa a Galbiate) hanno così definito la loro posizione mentre sono in attesa di accedere all'istituto della messa alla prova Abdelmountassir Gattoua (marocchino, 24enne di Lecco, difeso da Stefano Gevi) e Matteo Brenna (23enne lecchese, rappresentato dall'avvocato Paolo Rivetti). Svolgeranno lavori di pubblica utilità.
Secondo l'impianto accusatorio i quattro ragazzi - con Youssef Seghaier (classe 2000, lecchese, che parrebbe addirittura aver provato a sfilare l'arma d'ordinanza a un poliziotto) – sarebbero i protagonisti della rissa che ha “infiammato” viale Turati nella notte tra il 30 e il 31 gennaio 2022. Un episodio tra i più rilevanti nella mole di fatti che, nel periodo post covid, si sono susseguiti nella zona, portando rione Santo Stefano ad essere, per più settimane, zona “sorvegliata speciale” dalle forze dell'ordine.
In quell'occasione infatti sembrerebbe proprio – stando al capo d'imputazione – che l'arrivo delle divise non abbia scatenato il classico fuggi-fuggi, con i protagonisti dell'alterco per il quale era stato chiesto l'intervento di Polizia e Carabinieri finiti invece per prendersela, a vario titolo, sia con gli agenti sia con gli operatori del 118, giunti sul Viale in ambulanza per prestare assistenza a uno di loro, Zrour. Nel dettaglio il magrebino – difeso dall'avvocato Marilena Guglielmana oggi sostituita da Ilaria Guglielmana per la lettura del dispositivo della sentenza - avrebbe messo anche le mani al collo a un operante della Polizia, cercando di farlo cadere a terra, dovendo così rispondere di una contestazione aggiuntiva rispetto al reato di rissa ascritto a tutti gli imputati, incluso Seghaier la cui posizione è stata stralciata, prendendo dunque altra via giudiziaria.
Contino, invece, rispondeva, in aggiunta, anche di oltraggio a pubblico ufficiale mentre Gattoua di danneggiamento (per aver mandato in frantumi il cellulare di una divisa e aver colpito l'auto di servizio).