In viaggio a tempo indeterminato/290: dove sono tutti???

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Sei cifre che possono sembrare senza alcun senso.
No, non è una di quelle sequenze dei test di logica in cui devi dire quale numero verrà dopo, anche se la soluzione sarebbe "341".
In realtà è un puro caso che ci sia un legame tra queste cifre, perché questi numeri indicano i km quadrati del territorio turco.
Questo Paese è grande circa due volte e mezzo l'Italia e devo dire che ce ne siamo accorti. Ogni volta che consultiamo la mappa per vedere che percorso seguire, ci rendiamo conto dell'immensità della Turchia.
Una nazione che sta a cavallo tra Oriente e Occidente, che unisce due mondi così distinti come l'Europa e l'Asia.
Lo scorso anno ci abbiamo messo 3 mesi per attraversarla da ovest a est. Sì è vero, noi andiamo piano, il nostro van è lentissimo e le strade turche hanno pendenze assurde che spesso dobbiamo affrontare in prima, ma... 'sto Paese è davvero gigantesco!
Così ci siamo ritrovati a Giugno del 2022 a lasciare la Turchia pensando "dobbiamo tornare perché non abbiamo visto tutto!". Ed è una frase che non ci capita spesso di dire, ma la Turchia nei suoi 700mila e oltre km quadrati ha una varietà che non annoia, anzi.

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Allora, siamo tutti d'accordo nel dire che le dimensioni non contano.
Qui, infatti, non è una questione di grandezza ma di bellezza.
La bellezza che si nasconde nei posti sconosciuti dove ancora si vive di agricoltura e non di turismo.
La bellezza di ritrovarsi ad esplorare completamente da soli una meraviglia della natura.
La bellezza di bere un tè in compagnia del proprietario del bar che non ha mai parlato con uno straniero, nonostante il suo villaggio sia a meno di 50 km da dove partono ogni mattina centinaia di mongolfiere piene di turisti da tutto il mondo.
Ovviamente più grande è il Paese più le possibilità di uscire dalle rotte classiche e famose si moltiplicano.
C'è però un fatto strano che dopo 4 mesi qui ancora non siamo riusciti a spiegarci: dove sono tutti???
Lo spiego meglio.
In Grecia e in Bulgaria almeno il 60% delle volte che parcheggiavamo il van per passare la notte, avevamo accanto qualche altro collega viaggiatore. Le percentuali salivano all'80-90% in Georgia e Armenia. Molti tedeschi, qualche francese, parecchi olandesi, qualche italiano...
E non posso negare che è sempre bello incontrare altre persone che condividono uno stile di vita simile al nostro. Il viaggio con un van è molto solitario perché si tende a passare la maggior parte del tempo in posti isolati. Credo che per noi il limite più grande di questo stile di viaggio sia proprio questo: la solitudine. A noi piace moltissimo stare con gli altri, parlare e condividere, conoscere attraverso i racconti e gli incontri.
Ci dà quella spinta in più, quella sensazione che nessuno è davvero da solo perché tutti siamo parte della stessa pazza umanità.

Spesso però, se vivi su un mezzo, è più comodo starsene in mezzo alla natura per evidenti motivi logistici.
Hai più privacy e, a parte qualche rospo gracchiante, difficilmente avrai qualcuno che ti osserva nella tua più intima quotidianità.
Non fraintendiamo, a noi dormire attorniati dalla natura e dai suoi rispettosi abitanti, piace molto.
Così come ci piace prenderci i nostri spazi e goderci il silenzio.
Ma a volte abbiamo voglia di scambiare esperienze o semplicemente chiacchierare con altri viaggiatori.
In Turchia, però, non abbiamo ancora incontrato nessuno!
Ed è un fenomeno così strano che anche noi ci abbiamo messo un po' a rendercene conto.
L'anno scorso, ad esempio, non avevamo fatto caso a questo aspetto finché non siamo arrivati in Georgia e la prima notte ci siamo ritrovati circondati da 10 mezzi, tra camion e camper, tutti provenienti dalla Germania.
Dopo 3 mesi senza incontrare nessuno era stato uno shock e la prima domanda che mi ricordo di aver fatto a quell'omone tedesco seduto su una sedia fuori dal suo camion camperizzato è stata "ma da dove siete passati? Non dalla Turchia?"
Lui ovviamente mi aveva guardato stranito come dire "ovvio che siamo passati dalla Turchia, cosa credi che questo camion abbia anche le ali?!?"
Questo è quello che deve aver pensato, perché poi, essendo tedesco, nei fatti mi ha risposto con un più cortese "sì, siamo passati dalla Turchia ma molto velocemente".
Loro devono essere andati davvero veloci, o forse noi stiamo scegliendo rotte alternative o magari le dimensioni di questo Paese sono tali per cui, anche se siamo in tanti a visitarlo, c'è moltissimo spazio per tutti e incontrarsi diventa difficile.


Non so quale sia la causa di questo mancato incontro, quello che so è che, per fortuna, l'accoglienza e la gentilezza del popolo turco, compensano egregiamente.
Ecco, manco il tempo di finire di scrivere la "e" di egregiamente, che una coppia di signori sulla settantina ci si è avvicinata al van. All'inizio ci siam presi uno spavento perché eravamo con il portellone aperto e non avevamo notato che fossero davanti a noi. Poi però, grazie a Google translate, ci siamo messi a parlare e alla fine tra quella "e" e queste parole è passata un'ora.
Un'ora di chiacchiere, risate, traduzioni sbagliate e strette di mano.
Un'ora che ha soffiato via la solitudine.
Angela (e Paolo)
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