Lecco perduta/381: l'antica festa del martire Sant'Eufrasio

C’era presso la basilica di San Nicolò in Lecco, sino agli anni ’60 del Novecento, la ricorrenza di Sant’Eufrasio, il martire romano le cui reliquie sono state traslate presso l’allora prepositurale nel lontano 1811. La festa cadeva la seconda domenica di luglio: veniva ricordata con apposite cerimonie nella chiesa lecchese dove, in mattinata, si celebrava la Messa solenne e nel pomeriggio i Vesperi. C’era poi la processione interna nella quale i confratelli del Santissimo Sacramento portavano l’urna del martire. Erano nella tradizionale, storica divisa, con la mantellina rossa e il lungo camice bianco con il cordone.


L'urna di Sant'Eufrasio nell'altare laterale della basilica

La storia di Sant’Eufrasio muove dalla sepoltura nelle catacombe di San Callisto, a Roma, con altri martiri cristiani. Nel 1649 la salma venne trasportata a Milano, presso il monastero delle suore Angeliche di San Paolo. Soppresso con le disposizioni napoleoniche il monastero femminile, le reliquie vennero trasferite presso il collegio di Sant’Alessandro, sempre in Milano. Su richiesta dei lecchesi vennero portate a San Nicolò nell’estate 1811.
Era allora prevosto don Antonio Preda, vicario don Pietro Rudoni, che si adoperò per gli impegni burocratici e organizzativi dell'operazione. La solenne cerimonia avvenne domenica 14 luglio 1811 con una processione pomeridiana da Pescarenico (allora non ancora parrocchia) a Lecco, mentre in mattinata era stata celebrata in San Nicolò una Messa solenne pontificale officiata da mons. Antonio Manzoni, canonico del duomo, avvocato generale della curia arcivescovile di Milano. La processione vide la presenza dei parroci di tutta la pieve, di altri sacerdoti, delle confraternite e di tanti fedeli.


Interno di San Nicolò nei primi anni del Novecento

Solenni festeggiamenti avvennero un secolo dopo, nel 1911, quando era prevosto di Lecco mons. Luigi Vismara, che volle solennizzare il centenario della traslazione. Era già in crescendo di attività l’oratorio San Luigi dove nel 1907 era giunto come assistente lo storico don Luigi Verri, che rimarrà sino al 1940. La devozione verso Sant’Eufrasio è stata per un lungo periodo intensa presso la basilica, presso l’altare a lui dedicato, nella navata laterale alle spalle dell’antico pulpito “aereo”. Al martire venivano attribuite particolari protezioni per i bambini tardivi nella deambulazione e per coloro che soffrissero di mal d’orecchio. I primi venivano accompagnati dalle mamme in preghiera davanti all’urna del santo, per i secondi c’era la benedizione del cotone (el bumbas) presso l’altare delle reliquie.


Il vecchio pulpito "aereo" di San Nicolò
Nella galleria degli altari laterali sul retro c'è quello di Sant'Eufrasio

L’urna di Sant’Eufrasio è tuttora riposta sotto l’altare della cappella laterale rispetto al Crocefisso. La cronaca di vent’anni fa di un quotidiano locale sottolineava: “Diversi fedeli hanno sostato in preghiera e hanno acceso lumi presso l’altare di Sant’Eufrasio. L’anniversario è stato ricordato in tutte le Messe in basilica dai sacerdoti celebranti e nella preghiera comunitaria dei fedeli, come da disposizioni liturgiche del prevosto mons. Roberto Busti, poi vescovo di Mantova”.


 L'antico stendardo con le insegne di basilica romana minore per San Nicolò

Un ricordo della festa di Sant’Eufrasio si può trovare anche in “Resegone online” del luglio 2013. Nell’articolo si sottolinea: “Sant’Eufrasio è a Lecco dal lontano 1811, quindi vi sono oltre due secoli di storia. Le campane suonavano a distesa già al mattino presto della domenica [...]. La ricorrenza veniva solennizzata con la Messa in canto, come si diceva allora, e con una processione interna alla basilica nella quale l’urna con le reliquie veniva portata dai Sancarlini”.
L’antica memoria di Sant’Eufrasio, con l’articolo citato, si deve a Gabriella Stucchi, volontaria parrocchiale per anni in san Nicolò, ad iniziare con il prevosto mons. Enrico Assi, poi vescovo di Cremona.
A.B.
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