Civate: artigiano dona al Papa un flauto di Pan. Lui lo ringrazia con una lettera
“Quando ho visto la lettera ho pianto. È qualcosa di veramente stupendo”. Era ancora visibilmente emozionato Isidoro Nasatti quando lo abbiamo incontrato venerdì mattina in piazza della chiesa a Civate. Eppure, sono passati alcuni giorni da quando l’anziano ottantenne ha trovato nella sua cassetta della posta una lettera della Santa Sede firmata a penna da Papa Francesco. “Incontrare il Pontefice era un mio sogno ma sono andato a Roma nello stesso giorno in cui lui aveva l’intervento in ospedale. Così ho deciso di donargli uno dei miei flauti di pan e un cd con i brani che avrei voluto suonare per lui. Tre giorni fa ho trovato questa sua lettera di ringraziamento” spiega. “Oltre ai miei doni gli ho portato anche diversi oggetti che mi sono stati affidati da altri civatesi. Avevo due valigie da 13 chili con me”.
Isidoro Nasatti
Quello con Francesco non sarebbe stato il primo incontro con un Pontefice per il signor Nasatti. “Ho conosciuto Giovanni Paolo II, una persona splendida. Ero giù con un gruppo di musicisti di Erba e ci ha fatto salire di fianco a lui a suonare. Ero a un metro e mezzo. Ho lasciato un flauto anche a Benedetto XVI quando ho suonato per lui. Quella volta, invece, ero a Roma assieme ai ragazzi de “La Brianzola”, gruppo folkloristico di Olgiate” ha aggiunto l’anziano civatese.
“Ho donato uno dei miei flauti a tanti altri prelati. Il cardinale Tettamanzi, monsignor Ravasi, monsignor Viganò, monsignor Coletti. Coltivo questa passione da circa trent’anni” ha sottolineato ancora Nasatti. “Il segreto è fare le scorte di materiale. I costruttori più esperti come Vittorio Pozzi e Vittorio Buttanuco tagliano il canneto ogni anno, al massimo entro il primo quarto di lunga calante, a febbraio” prosegue l’artigiano circa la costruzione degli strumenti, mostrando anche foto che ne documentano il lavoro. “Dopodiché si ripuliscono le canne e si costruiscono dei fasci. Questi fasci vanno appoggiati ad un albero sempre verde e lasciati lì per tre quattro mesi finché non diventano secchi. Poi vanno custoditi in un posto ventilato per tre o quattro anni”.
Un lavoro paziente e preciso che Nasatti ha sempre svolto pensando agli altri. Alcuni anni fa, per esempio, mise in vendita le sue opere d’arte e donò l’intero ricavato all’associazione Namastè di Bulciago, la quale a sua volta inviò quei fondi in Nepal presso la scuola intitolata a Lorenzo Mazzoleni, alpinista lecchese. “Al di là di quel caso li, ho sempre regalato i miei flauti di pan. Questi strumenti nascondono una ricchezza di suoni indescrivibile. Suonarli porta felicità e allontana i problemi” ha concluso sorridendo l’artigiano civatese. “Ho sempre cercato di spingere le persone ad avvicinarsi alla musica perché crea una gioia immensa. Ora sto insegnando il metodo per realizzare i flauti di pan ad alcuni ragazzi più giovani. Se c’è qualcuno che te lo spiega, è facile”.
La lettera ricevuta dal Papa
Anche il Papa ha apprezzato il regalo: “Stimato Isidoro – è scritto nella lettera firmata semplicemente Francesco - grazie per lo strumento musicale, il cd di musica folclorica e per l'affetto che mi ha fatto pervenire. Grazie per le tue preghiere e per il tuo ricordo. La musica è una forza che può stimolare la coscienza personale di ognuno e creare anche una fraternità universale. Grazie mille! Affidando le tue intenzioni all'intercessione della Beata Vergine Maria, ti chiedo di non dimenticarti di pregare per me. Con questi sentimenti, imparto di cuore la mia Benedizione, estesa ai familiari e amici”.
A.Bes.