Il 2 torna l'assalto al Resegone, è la 56^ edizione

Montagne in festa: torna domenica 2 luglio l’assalto alla vetta del monte Resegone, che raggiunge la sua 56^ edizione. Era infatti l’estate 1966 quando, per iniziativa congiunta della Società Escursionisti Lecchesi con il presidente Carlo Villa e l’Azienda Turismo di Giacomo De Santis, venne organizzato il primo appuntamento, che venne propagandato scrivendo che l’apertura della funivia da Versasio al Pizzo Erna avvicinava la vetta della caratteristica montagna lecchese.
Si poteva evitare il lungo tratto iniziale che passava dalla storica Capanna Antonio Stoppani e arrivare in Erna di fronte alle turrite cime del monte caro anche ad Alessandro Manzoni, così caratteristico e popolare. Fu subito un largo successo di partecipazione. In una delle prime edizioni le medaglie ricordo erano mille, i partecipanti risultarono essere 1.500 e, quindi, in tanti rimasero senza premio.
Il programma si ripete da allora con inizio alle 7.30 quando, ai punti di partenza, sarà possibile ricevere il tagliandino da consegnare poi in vetta al Resegone, ritirando anche una maglietta celebrativa dell’assalto. I volontari della SEL saranno presenti in due punti: sul sentiero che muove da Morterone e sul piazzale della funivia a Versasio.
La giornata prevede poi alle 11.30 la celebrazione della Messa presso la croce con don Walter Magnoni, parroco di Acquate, e don Luca Giudici, novello sacerdote di Como, più volte presente all’assalto. Da ricordare che 42 anni fa, nel settembre 1981, in una domenica particolarmente piovosa, l’allora arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini raggiunse la vetta del Resegone ricordando la storica ascesa, nel 1925, di un suo predecessore, il cardinale Eugenio Tosi. L’iniziativa era stata promossa dal gruppo Alpini di Belledo, con i compianti Eugenio Alborghetti e Luigi Corti. La SEL era presente con una nutrita delegazione, guidata dallo storico presidente Stefano Giudici, affiancato dal vice Ambrogio Bonfanti. Il cardinale Martini sostò al rifugio Azzoni prima della Messa e si fermò poi per il pranzo di mezzogiorno.
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