Lecco, in basilica il saluto a Monsignor Rolla: 'auspico che ognuno di voi diventi Santo'

Grazie di tutto don, arrivederci. Il significato della celebrazione eucaristica svoltasi ieri sera nella basilica di San Nicolò sta tutto in queste poche parole. Un caloroso ed intenso ringraziamento rivolto dall’intera comunità lecchese a monsignor Maurizio Rolla, in procinto di lasciare un ruolo ricoperto per ben undici anni. C’erano tutti ieri sera in Basilica: autorità, preti del territorio, diaconi, suore, cavalieri del Santo Sepolcro e fedeli.

Mons. Maurizio Rolla

Tanti fedeli. Chi non ha potuto esserci fisicamente, inoltre, era comunque presente nello spirito. È il caso, per esempio, del cardinale Angelo Scola, colui che nel 2012, quand’era Arcivescovo di Milano, nominò Maurizio Rolla vicario episcopale della zona III (Lecco). Ha inviato una lettera a Maurizio Rolla e tale missiva è stata letta da monsignor Davide Milani prima dell’inizio della messa. “Con queste righe voglio ribadirti tutta la mia stima e augurarti buon cammino nel tuo nuovo impegno pastorale. Lo stile delicato della tua persona ti ha reso un fattore di comunione decisivo per queste nostre terre” ha sottolineato il cardinale nel suo messaggio.
Il nuovo impegno pastorale di Monsignor Rolla, lo ricordiamo, sarà il ruolo di prevosto della Comunità Pastorale Beata Vergine del Rosario di Vimercate.

“Il grazie che ti esprimiamo con questa celebrazione è povero. Non è capace di raccogliere le molteplici sfaccettature della tua dedizione alla chiesa, della tua passione, del tuo servizio. Una presenza silenziosa per alcuni aspetti e visibile per altri” ha aggiunto monsignor Davide Milani. “L’eucarestia rappresenta la forma più grande, più comprensiva, più piena del nostro sentimento. Questa sera abbiamo l’ambizione di unire al grazie che eleverai al Signore anche il nostro per te”.

La presidente della Provincia Alessandra Hofmann, il presidente di Confindustria Plinio Agostoni,
il Prefetto Sergio Pomponio, Mons. Maurizio Rolla, il Procuratore Ezio Domenico Basso,
il Questore Alfredo D'Agostino e l'assessore del comune di Lecco Giovanni Cattaneo

È poi iniziata la celebrazione vera e propria, presieduta da monsignor Rolla assieme ad altri nove sacerdoti. “Dove sono i giovani? Questa celebrazione sembra anacronistica alla maggior parte delle persone. Ci sono milioni di persone cristiane e battezzate che fanno fatica a tenere insieme questo tesoro” ha esordito il futuro prevosto di Vimercate nell’omelia dopo la lettura del Vangelo di Matteo. “Un primo passo per comprendere questa epoca di cambiamento può essere quello di smettere di cercare a tutti i costi la messa sotto casa. Abbiamo bisogno di andare a messa dove c’è, nella nostra parrocchia o in quelle vicine. Dobbiamo cambiare lo stile con cui ci accostiamo all’eucarestia” ha aggiunto.

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Di fronte ad una basilica piena che lo ascoltava in rigoroso silenzio, egli ha poi analizzato nel dettaglio i passaggi più importanti delle letture. “Quando c’è un saluto nelle Scritture esso diventa un mandato e una missione. È come un Battesimo. Attraverso il Battesimo si dà il nome alle persone. Dio ci chiama per nome per poter metterci sulle spalle le chiavi come ha fatto con Pietro. Le chiavi sono l’apertura della vita attraverso questo percorso sulla Croce nella continuità della Risurrezione” ha proseguito Rolla. “Dobbiamo essere capaci di testimonianza, di libertà. Dobbiamo aprire la nostra esperienza di fede a tutti coloro che incontriamo senza esigere la fede. Impariamo a chiamare per nome le persone con cui entriamo in contatto”.

Infine, la chiosa: “Si diventa preti perché si capisce questa umanità. Si corre dentro questa umanità e poi si riesce meglio a vivere questa esperienza di testimonianza. È più complicato pensare di diventare preti a tutti costi, prima di diventare uomini. Anche noi, come Pietro, non prendiamo un pesce e siamo in giro a cucire le reti”.

Al termine della celebrazione, il prevosto di Lecco ha consegnato a monsignor Rolla “Crocifissione su paesaggio lariano”, un quadro del pittore Giuliano Collina. “L’augurio è che il tuo prossimo ministero sia pieno di passione” ha sottolineato monsignor Milani. Il vicario ha quindi preso la parola per un’ultima volta. “Ringrazio tutti i fedeli presenti e i miei fratelli preti. Loro sono la mia famiglia, una famiglia sperimentale che fa anche da laboratorio per gli aspetti relazionali. Ringrazio tutte le persone che certificano con il cuore l’amicizia, la fraternità e la stima” ha aggiunto. “Le situazioni di conflitto, che comunque abitano le nostre relazioni. non ci devono impedire di macinare chilometri di giustizia, bene, misericordia. Auspico che ognuno di voi diventi Santo o continui a esserlo”.

Parole intrise di emozione ed accolte dagli spettatori con un lungo applauso. Dopo la benedizione, tanti fedeli si sono avvicinati all’altare per salutare personalmente monsignor Rolla testimoniando l’affetto di un’intera comunità verso il sacerdote.
A.Bes.
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