Muratore colpito dalla benna sul lavoro, per la morte di Morrone l'aiutante patteggia 22 mesi

Una foto scattata il giorno dell'infortunio. Nel riquadro la vittima Pancrazio - "Massimo" - Morrone

L'incidente risale al primo pomeriggio del 20 febbraio 2021. Era una sabato e l'uomo, titolare di una sua impresa edile, era al lavoro all'interno di un'area verde privata in via Belvedere, sopra la frazione Porto di Malgrate insieme ad un collaboratore. Qualcosa quel pomeriggio è andato però evidentemente storto e nonostante il prodigarsi dei soccorritori poi arrivati, non senza fatica, vista la zona, in posto, il muratore era infine spirato in ospedale. Per la morte di Pancrazio Morrone, 70 anni, padre di ben otto figli, quest'oggi il suo aiutante di quel maledetto giorno, ha patteggiato 22 mesi. Omicidio colposo il reato ascritto all'imputato, Andrea M., cinquantenne di Valmadrera. Era lui ai comandi del mezzo meccanico la cui benna ha poi travolto la vittima, residente a Pescate e con la moglie Veronika. Le condizioni di "Massimo" - come Morrone era conosciuto da tutti in paese - erano apparse fin da subito gravissime. Nell'immediatezza dell'incidente era stato raggiunto in via Belvedere dal personale sanitario, con i volontari supportati anche dall'equipé dell'eliambulanza appositamente fatta levare in volo, per poi essere instradato, dopo essere stato stabilizzato e imbarellato anche con l'aiuto dei vigili del fuoco, verso l'ospedale dove i medici nulla hanno potuto se non constatarne il decesso. A distanza di oltre due anni, il fascicolo originato dall'infortunio è approdato all'attenzione del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lecco Nora Lisa Passoni che, quest'oggi, ha ratificato l'accordo per il patteggiamento trovato tra le parti e dunque tra il sostituto procuratore Pasquale Gaspare Esposito e il legale del valmadrerese. Avevano avanzato istanza di costituzione di parte civile due degli otto figli della vittima.
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