Lecco: l'Italia di una volta nelle pagine del libro autobiografico del finanziere Zaganella

Ansano Zaganella al momento del congedo
Una vita in divisa (ma non solo) racchiusa in una pubblicazione. La firma Ansano Zaganella, classe 1946,  origini umbre – è nato ad Alberona, in provincia di Terni, prendendo il nome proprio del patrono – ma lecchese d’adozione.
Già dalle prime pagine della pubblicazione si evidenza il suo amore per le Fiamme Gialle, per il Corpo della Guardia di Finanza dove ha militato per oltre 25 anni, con incarichi in diverse sedi ed anche in missioni delicate e difficili.
Sin dal primo capitolo, il libro di Zaganella ci trasporta in un’Italia ben diversa dall’attuale, ancora alle soglie della “rivoluzione TV”, che ha accorciato la penisola ed ha fatto sentire più vicine le varie regioni. Il finanziere scrive “Nel 1958, alla frazione Palombara di Alverona venne assegnato il primo televisore e due o tre volte alla settimana andavamo a seguire le prime trasmissioni”. Era una finestra spalancata sull’Italia.
E’ nel 1961 che il quindicenne Zaganella conosce, invece, la Capitale dove arriva accompagnato dal babbo, con una valigia di cartone, trovando il suo primo lavoro. La segnalazione era giunta da un amico, già operante a Roma. Qui Zaganella conosce l’Urbe, evidenziando che uscito dalla stazione Termini “per attraversare la strada con tutte quelle macchine (in campagna ne avrò visto, si o no, tre o quattro in tutto l’anno!), sulle strisce pedonali facevo un passo avanti e tre indietro …”
La permanenza nella Capitale dura qualche anno, prima come cameriere nel collegio e poi come maggiordomo in una villa di Montesacro.
Nel giugno 1964 scocca la scintilla: decide infatti di presentare domanda per arruolarsi nella Guardia di Finanza. Il 7 gennaio 1965 viene superato l’esame di ammissione. Le reclute sono 1500; non possono trovare tutte sistemazione nel Centro Allievi di Roma e sono “dirottati” alla caserma Mazzini della scuola nautica di Gaeta. E in quest’ultima località inizia un lungo cammino nella Finanza che vedrà la prima tappa successiva a Roma dove Zaganella sarà chiamato a svolgere servizio di guardia presso il Quirinale, palazzo Madama ed all’altare della Patria.
Terminata l’addestramento arriva il momento della destinazione, ed è nel nord Italia, nella parte più alta della Lombardia, alla Brigata di Isolaccia, oltre Bormio, nella provincia di Sondrio. Alla brigata fa anche riferimento il valico stradale aperto tutto l’anno, ubicato al Passo Foscagno, a quota 2290. Sarà chiamato poi al corso di sci alpinismo a Madesimo. Torna al Foscagno nella pattuglia di sciatori che effettua servizi notturni. Poi il trasferimento nella zona di Lecco. Sarà alla Brigata di Oggiono, per poi approdare alla vecchia caserma di via Bovara, nel centro storico cittadino. Le note del libro evidenziano: “Mi resi conto da subito che questa piccola città, anche se piccola e tranquilla, offriva molto di più del Foscagno: c’era il cinema, le sale da ballo, il lago e la montagna. Era tutto diverso”.
Vi saranno altri trasferimenti, ma sempre nel lecchese, dalla stanziale di via Bovara al nucleo mobile di anticontrabbando dotato di moto ed auto velocissime. Vi sono anche incarichi di controllo dentro il recinto doganale di Maggianico.
Da Lecco c’è l’assegnazione ai magazzini doganali di Chiasso, ma il cuore rimane in città dove il 10 ottobre 1973 celebra presso la basilica di San Nicolò il suo matrimonio. Nell’anno 1974 è promosso al grado di finanziere scelto; nel 1978 diventa appuntato e, nel frattempo, con la consorte Cinzia, si trasferisce in un appartamento di viale Turati.
Zaganella in una vecchia foto con il figlio Paolo, carabiniere
Da allora Lecco diventa “caput mundi” anche con la nascita dei figli. Sempre nel capoluogo lariano Zaganella è chiamato a delicate funzioni di controllo per le spedizioni di munizionamento presso la Fiocchi di Belledo. Nel 1988 riceve la croce d’argento al merito del servizio; nello stesso anno rientra al nucleo mobile dove rimane fino alla conclusione della sua carriera nella Finanza, che lascia nel ruolo di brigadiere capo. E qui c’è una sorpresa perché, per tanta fedeltà alle Fiamme Gialle dovrebbe esserci il passaggio di testimone al figlio Paolo, che si arruola, invece, nell’Arma dei Carabinieri.
Dal 1986 Zaganella risiede nel quartiere lecchese di Laorca. Rimane l’impegno di un servizio delle comunità ed entra nella Croce Rossa come volontario ed inizia il corso di pronto soccorso, operando quindi sulle autoambulanze di pronto intervento. E’ attivo nelle file della sezione ANFI di Lecco, guidata dal gr. uff. Filippo Di Lelio. Dal dicembre 2020 è cavaliere al merito della Repubblica.
Insomma, tanto cammino, tante vicende, tanta storia. Ma c’è da sottolineare che la pubblicazione “Le mie memorie” di Ansano Zaganella è un “salto” nell’Italia lontana e diversa di metà Novecento e ne accompagna il cammino verso una società sempre più dinamica, industriale e moderna. Il che impone anche una riflessione sui nuovi scenari veramente ampi che si aprono nel post pandemia e nelle trasformazioni epocali che punteggeranno il prossimo cammino anche della nostra comunità nazionale.
Per quanto riguarda la famiglia Zaganella: dalla Guardia di Finanza ai Carabinieri, c’è sempre una Fiamma che non si spegne!
A.B.
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