Lecco: il popolo della GMG radunato sul lungolago. Delpini: 'Portate la gioia!'

“Non partite come turisti curiosi. Non andate a cercare soggetti per fotografie memorabili da esibire come trofei” È risuonato forte ieri sera il grido di Monsignor Mario Delpini. “Non partite come mercanti, quelli che hanno in mente solo di vendere e di comprare”.

Monsignor Delpini

Le sue parole hanno cavalcato le dolci onde del lago di Lecco mentre il sole andava lentamente a riposarsi dietro le montagne. “Non partite come colonialisti, quelli che hanno sempre la presunzione di essere parte di una civiltà superiore”. Tali parole si sono infine adagiate nel cuore del popolo della GMG, quelle migliaia di ragazze e ragazzi giunti in città per ricevere dall’arcivescovo di Milano il mandato missionario a poche settimane dalla partenza per Lisbona. Seduti ordinatamente sul lungolago assieme ai loro educatori e accompagnatori, questi giovani hanno dato vita ad uno spettacolo affascinate, destinato a rimanere impresso a lungo nella memoria tanto dei lecchesi quanto dei fortunati turisti che passavano in quel momento.

L’attenzione del popolo della GMG, però, era tutta rivolta al centro del lago, verso quella “lucia” tipicamente manzoniana da dove Monsignor Mario Delpini stava dando loro preziose indicazioni in vista dell’esperienza in terra portoghese. “Non partite come quelli che scappano. Quelli che non sopportano più la vita che fanno e pensano di trovare altrove una vita migliore. Non scappate dalla vostra famiglia, dai vostri studi e dai vostri fallimenti con l’illusione che altrove vi troverete meglio” ha proseguito l’arcivescovo. Insieme a lui, sulla lucia erano imbarcati anche Monsignor Maurizio Rolla, il prevosto di Lecco don Davide Milani e Monsignor Giovanni Luca Raimondi.

“Partite come coloro che sono chiamati. Andate perché c’è una voce che vi chiama. Una mano tesa che chiede aiuto. Una rivelazione di Dio che si annuncia nel volto della gente, nel gemito dei poveri, nella fede di fratelli e sorelle che vivono, pregano e dimorano in Dio. Partite come coloro che sono mandati, incaricati di un messaggio. Partite per servire, per imparare e tornare più umili, buoni e fiduciosi. Andate” ha aggiunto Monsignor Delpini. Un invito chiaro e netto raccolto a gran voce dal popolo della GMG.

Non appena l’arcivescovo ha terminato il suo intervento, infatti, la folla seduta sul lungolago ha risposto intonando la canzone “Resta qui con noi”. Un’unica voce si è levata verso il cielo, duemila piccole luci hanno illuminato il lungolago, simbolo di una vocazione che quei ragazzi si preparano a condividere con altri milioni di persone a Lisbona, dove incontreranno anche Papa Francesco. Al termine della veglia di preghiera, la piccola flotta di “lucie” ha fatto rientro a riva. Al largo c’erano infatti altre tre piccole imbarcazioni che ospitavano alcuni ragazzi e ragazze in rappresentanza della folla rimasta sulla terraferma.

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La festa è poi proseguita in piazza Garibaldi, dove l’arcivescovo, giunto assieme anche al sindaco Mauro Gattinoni, è stato accolto da un intenso e lungo applauso. Subito Raimond Bahati, speaker della serata, lo ha invitato a salire sul palco. “Oggi ci siamo radunati qui perché abbiamo una meta da raggiungere. Andate, portate la gioia. Sono certo che tornerete migliori” ha ribadito l’arcivescovo subito dopo aver ringraziato gli organizzatori della giornata. Il popolo della GMG, infatti, ha animato Lecco per tutto il pomeriggio con stand e giochi organizzati in vari punti della città.
“Ero sulla barca con l’arcivescovo e vi ho visti riflessi nel lago. Ho pensato che questa è la bellezza della Chiesa” ha aggiunto Monsignor Giovanni Luca Raimondi.

Dopodiché, ha preso il via la prima parte del concerto finale, affidata al concerto finale, affidata al coro Shekinah del maestro Filippo Bentivoglio. “Ripartire per una nuova GMG da motivazione, energia per ripartire anche nella vita di tutti i giorni. Fare esperienze fuori e vedere situazioni diverse ci rende più coscienti di cosa viviamo e come lo viviamo” ha sottolineato il maestro. La sua è stata la prima di una serie di testimonianze raccolte da Raimond Bahati nell’intervallo. “Ripartire vuol dire provare lo stesso sentimento che le persone più grandi hanno cercato di insegnare a me. Vivere realtà così diverse da quella a cui siamo abituati è qualcosa che ci cambia e lascia dentro di noi un segno. Possiamo dire di aver fatto nel nostro piccolo qualcosa di grande” ha commentato Filippo, giovane membro del CSI in procinto di partire per una delle missioni organizzate dall’ente in Africa.

Tanti dei giovani presenti, infatti, al posto o dopo la GMG affronteranno esperienze anche molto più lunghi in contesti di particolare fragilità. “A Lisbona saremo tantissimi giovani accomunati da ideali comuni. Vi invito a pregare per noi” ha aggiunto Davide, rappresentante degli oratori milanesi raccogliendo gli applausi di una piazza Garibaldi traboccante di entusiasmo e felicità.
“Parto perché stimolato da tanti amici che hanno fatto l’esperienza di missione in diverse aree del mondo. Li vedevo contenti, felici e fiduciosi in Dio” ha proseguito Tommaso per il PIME.

L’ultima testimonianza è stata quella dello stesso Mauro Gattinoni. Il primo cittadino di Lecco, infatti, nel 2000 partecipò alla GMG. “Era il 19 agosto. Sulla spianata di Tor Vergata c’erano due milioni di persone secondo i giornali. Papa Giovanni Paolo II disse che noi eravamo le sentinelle del mattino del nuovo millennio. Ecco, in questo mondo così complicato che ha bisogno di tutto, vi auguro di essere voi le sentinelle del mattino per un futuro migliore” ha sottolineato il sindaco Gattinoni. Assieme a monsignor Raimondi, il primo cittadino è stato poi coinvolto in un ballo da quel Raimond Bahati che non era solo lo speaker della serata ma anche il direttore del coro Elikya, protagonista della seconda parte del concerto. Così si è conclusa la festa di un popolo impegnato a costruire un mondo migliore con azioni concrete. Il popolo della GMG.
A.Bes.
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